Ci sono dei luoghi che puoi frequentare per anni, soprattutto se i tuoi genitori cominciano a portartici da piccola per “prendere il fresco” o per vedere loro ballare. Le Fonti Centrali di Recoaro Terme sono per me uno di questi luoghi, un posto legato alla mia infanzia. Si trovano, ovviamente, a Recoaro in provincia di Vicenza, vicino alla mia Valdagno e ai miei luoghi del cuore. Nel cuore delle fonti, durante la Seconda Guerra Mondiale, venne stabilita la sede del comando tedesco del Nord Italia. Ecco perchè lì si può visitare il bunker del Feldmaresciallo Kesselring, il luogo storico in cui – ufficialmente – i tedeschi si arresero nel 1945 e dove vennero messe in chiaro le condizioni che sarebbero state poi firmate a Caserta.
La storia del Bunker di Kesselring di Recoaro
Partiamo dall’inizio, dopo l’8 Settembre 1943, l’Alto Vicentino (in particolare Recoaro e Valdagno) vennero occupate dai Tedeschi. Recoaro era sempre stata, fin dai primi del ‘900, una località turistica e le truppe tedesche requisirono alcuni alberghi per poterli usare come caserme. Nel 1944 la presenza tedesca nell’Alto Vicentino divenne sempre più massiccia ed importante, anche a livello di cariche e nomi. Recoaro diventò un vero e proprio quartiere generale. Gli alberghi requisiti non bastarono più e vennero occupate anche le Fonti Centrali che erano, probabilmente dal punto di vista logistico, il posto giusto nel quale dare vita ad una vera e propria postazione di comando. Qui arrivò il Feldmaresciallo Albert Kesselring con tutto il suo stato maggiore composto da oltre mille persone. E venne data vita ad una rete di bunker esistenti ancora oggi. Il 20 Aprile del 1945 Recoaro venne bombardata in modo quasi chirurgico, in modo da colpire solo le postazioni tedesche. Nella notte tra il 22 e il 23 Aprile 1945, a seguito dei bombardamenti su Recoaro e date le notizie sulle sorti tedesche su altri fronti in Italia, si riunirono nel Bunker di Recoaro i “plenipotenziari” tedeschi e decisero la resa. Tutto questo avvenne in un luogo che per anni è stato sepolto dalla vegetazione e dalla dimenticanza.
Pur avendo frequentato le fonti di Recoaro per anni e pur sapendo dell’esistenza del Bunker, non ho mai saputo dove si trovasse la sua porta. Questo fino al 25 Aprile del 2015 quando, smuovendo mezzo paese, sono riuscita a varcare quella porta. Il bunker è completamente intatto e messo in sicurezza: all’interno è illuminato e ci sono dei pannelli informativi che raccontano i fatti storici di quel periodo a Recoaro. Camminare lungo quel freddo corridoio di cemento e pensare che, propriò lì, si è decisa la sorte della Seconda Guerra Mondiale sul nostro fronte mi fa un certo che e genera in me mille domande. Perché alle elementari o alle medie non mi avevano mai portata lì dentro? Perché alle superiori – pur avendo una grande insegnante di storia – non si era mia fatta menzione del Bunker di Kesselring a Recoaro? Non credo troverò mai risposta a tutto questo ma posso dirvi di essere stata felice di aver varcato quella porta per entrare a contatto con un pezzo fondamentale della nostra storia.
Come organizzarsi per visitare il Bunker di Kesselring
Il bunker di Kesselring di Recoaro non è aperto molti giorni in un anno. Nel 2015 è stato aperto per l’anniversario della Liberazione mentre nel 2016 sono tornata a visitarlo grazie alle Invasioni Digitali. L’Luoghi dell’Abbandono organizza per il 2 e 3 Settembre la visita al bunker di Kesselring. Il mio consiglio è quello di approfittare di questa occasione o di tenere d’occhio alcune pagine facebook: quella dell’associazione che vi ho nominato e quella dell’Anello Ecoturistico delle Piccole Dolomiti che, spesso e volentieri, si fa portatrice degli eventi nella mia valle d’origine. Se non trovate notizie e avete bisogno di contatti, scrivete direttamente a me. Provvederò a mettervi in contatto con chi di dovere. Visitare il Bunker di Kesselring di Recoaro è emozionante e sicuro. Se vi portate una piccola torcia è meglio, giusto per illunimare il percorso appena dopo l’ingresso. Poi è tutto illunimato e ben segnalato. Le visite di solito sono gratuite.

Se leggete questo blog da un po’ di tempo, saprete sicuramente del mio amore per la storia. All’Università mi sono concentrata molto sullo studio dei totalitarismi del ‘900 e, ovviamente, la Seconda Guerra Mondiale ha avuto un ruolo forte nelle mie serate passate a studiare e fare schemi per ricordare. Ancora oggi, quando viaggio, cerco sempre un elemento storico da raccontare o da far diventare il protagonista di un itinerario da vivere e, in secondo luogo, raccontare. Mi emoziono particolarmente quando tocco con mano la storia della zona dove sono cresciuta e so sicuramente che tornerò di nuovo nel Bunker di Kesserlring per immaginarmi quella riunione pazzesca terminata con la firma della resa. Il video che vedete qui sotto è stato fatto da Matt – viaggiatore che abbiamo spesso intervistato – che quel giorno del 2015 era con noi durante la nostra prima visita del Bunker di Kesselring.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Bibliografia: Maurizio Dal Lago, Valdagno Tedesca 1943-1945, Gruppo Storico Valle dell’Agno
(nel caso vogliate sapere qualcosa di più da una persona che ne sa a mille sulla storia dell’Alto Vicentino)
Un onore essere sato presente per ben due volte alla visita del Bunker.
Emozionante!
Lo dovrebbero visitare tutti almeno una volta e sarebbe bello che questo pezzo di storia recente venisse pubblicizzato maggiormente specialmente con le scuole.
Io mi auguro che venga aperto sempre di più, in modo da dare sempre più occasioni di visita. E chissà di non tornare per la terza volta!
Ciao Giovy, mi paicerebbe molto partecipare alla prossima visita. Siamo in due, entrambi appassionati. Come posso fare per prenotare? grazie
Buongiorno Enrico,
Il Bunker (purtroppo) viene aperto ogni tanto e non c’è soluzione di continuità.
Tenga d’occhio la pagina facebook del blog: solitamente condividiamo questo tipo di informazioni lì.
Ecco il link: https://www.facebook.com/emotionrit/
Ho studiato a Recoaro Terme, proprio nell’hotel delle Fonti c’era l’Istituto Alberghiero , un bellissimo posto che mi sta a cuore. Del Bunker non ne ho sentito mai parlare, ma oggi ho letto sul Spiegel Zeitung un articolo sopra il Bunker Kesselring. Cara Giovi Malfiori, spero che il mio commento arrivi a destinazione. Grazzie anticipate. Nota: il mio italiano é un poco anticuato, parlo la mia lingua vernacula che é il veneto, iltedesco, l’italiano e lo spagnolo sono lingue imparate con i anni per motivi di lavoro e residenza.
Ciao, grazie mille per il tuo commento: è arrivato a destinazione. Felice che tu abbia trovato anche il mio articolo sul Bunker di Kesselring.