
L’estate è arrivata e una delle (poche) cose che amo di questa stagione è l’esistenza delle pesche. Io adoro quelle a pasta bianca, mi piace quel loro misto di dolcezza e giusta acidità. Mi piace tagliarle a pezzi e, a volte, condirle con un po’ di limone. Un anno fa ho conosciuto una varietà di pesche che ancora non avevo assaggiato prima di allora: la Pesca Saturnia®, prodotta nella zona di Montecosaro nelle Marche. Se dovessi abbinarle un colore, questo sarebbe proprio il rosa pesca, quello che si solito di usa per descrivere i fiori del pesco. La Pesca Saturnia® è buona e versatile e sarà il leit-motiv di questo post, che racconta alcune bontà made in Marche, tra cocktail e cucina regionale.
Già tempo fai vi parlai della bontà e versatilità della Pesca Saturnia®: la assaggiai sulla pizza di Michele Biagiola (sì, sulla pizza) e con il fois gras di Enrico Mazzaroni, una delle poche volte in cui il fois gras mi è piaciuto senza troppe remore o dubbi di ogni sorta. Un anno fa circa, sempre dalle parti di Montecosaro, ho avuto la possibilità di mangiare, per la prima volta nella mia vita, i Moscioli di Portonovo preparati con grande esperienza e abilità dalla chef Rosaria Morganti del ristorante I due cigni di Montecosaro Scalo. I Moscioli sono delle cozze (mitili, se volete essere precisi) tipici di quella zona delle Marche. Devo ammettere – anche senza ritegno – che l’abbinamento pesca e molluschi proprio non mi convinceva per nulla ma, una volta assaggiato il piatto della signora Morganti, mi sono dovuta ricredere come molte altre volte nella mia vita. La Pesca Saturnia® si sposa alla perfezione con i Moscioli e mannaggia a me e ai miei dubbi!
Se un piatto, per così dire, marittimo con tanto di pesca vi sembra un qualcosa di troppo arduo da testare, il Renzetti Bar & Cocktails di Civitanova Marche è pronto a farvi assaggariare la Pesca Saturnia® in uno dei suoi abbinamenti più classici, per non dire intramontabili: un Bellini fatto a regola d’arte. Questo cocktail è stato inventanto da niente meno che Giuseppe Cipriani nel 1848 a Venezia. Il nome è dovuto al fatto che il cocktail fu servito all’inaugurazione della mostra dedicata proprio a Giovanni Bellini. E’ – come tutti già saprete – composto da pesca e uno spumante metodo classico (in origine fu usato lo Champagne, ma non so dirvi quale). Il tocco di rosa tipico di questo cocktail è dato da qualche goccia di purea di lampone. Al Renzetti Bar & Cocktails io ho assaggiato due tipi di Bellini: l’originale (in rosa) e quello solo con Pesca Saturnia®, con un colore più tenue ma – lasciatemelo dire – un gusto di pesca più intenso, deciso ma mai eccessivo. Quel giorno non guidavo quindi ho potuto chiedere il bis di entrambi i cocktail.

La sapete tutti la storia della Madeleine di Proust, vero? Ecco, io sono convinta che nella nostra vita ci siano un’infinità di Madeleine di tipo diverso, soprattutto quando si parla di gusto. Non tutte si legano ad un ricordo della nostra infanzia e molte di loro sono legate al ricordo di un viaggio, di un territorio e di ciò che rappresenta. Ho voluto scrivere questo post perché giorni fa ho addentato la prima pesca di questa estate 2017. La prima di molte, mi auguro. Il primo morso di dolcezza misto ad acidità, il primo sbrodolìo immancabile non appena i miei denti attraversano la pelle del frutto. Tra le mie mani avrei voluto avere una Pesca Saturnia®, sotto i denti avrei voluto avere una Pesca Saturnia®, sotto i miei piedi avrei voluto ancora la terra delle Marche, luogo dove spero di tornare con uno zaino pieno di curiosità e sorrisi.
Tutte le foto © Giovy Malfiori, salvo diversamente indicato – riproduzione vietata
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