Prendete un sabato mattina tranquillo, uno di quelli in cui vi svegliate presto e vi accorgete che in cielo ci sono un po’ di nuvole ma nulla di preoccupante. Aggiungete a tutto questo una città della California tutta da scoprire e colorate il tutto con un quartiere dall’anima speciale. Sicuramente vi trovate ad Oakland, nella Bay area, e la zona che state per esplorare è Temescal, un quartiere veramente interessante che si trova nella zona nord della città, lungo la Telegraph Avenue, una vera e propria direttrice capace di portare il vostro viaggio in California dentro un mondo tutto da scoprire.
Dove si trova Temescal
Coffee first
Logistica a parte, perché l’esplorazione di Temescal deve partire da qui? Io direi per il caffè e per la tranquillità dell’ambiente. Ne parlo anche nel video dove ho montato la diretta fatta quella mattina. La gente che frequenta The Alley il sabato mattina solitamente arriva in zona proprio per il caffé e per farsi barba e capelli. Molti dei negozi di questi due vicoli aprono tardi e gli avventori della zona si radunano davanti ad un barber shop magnifico che sembra uscito da una rivista di arredamento vintage. Temescal, nel week-end, solitamente si sveglia verso le 11 quando i vari locali della zona iniziano a servire degli ottimi brunch ma arrivare in zona sul presto permette di osservare al meglio il quartiere e capirlo nel suo profondo. Temescal nacque più di 100 anni fa e, come ricorda il nome, era una zona ad alta concentrazione ispanica. Negli anni ’60 divenne una sorta di Little Italy per poi evolversi e diventare l’arcobaleno di vite e destini che è ora.
Le mura della centrale elettrica
Se passeggiate lungo le mura della centrale elettrica del luogo (noterete le mura colorate lungo la 51st stada) vi troverete davanti agli occhi un campionario di bellezza eccezionale: le mura sono state colorate, così come molte altre in giro per il quartiere, dai ragazzi e i bimbi della zona. Probabilmente è stato chiesto loro di raccontare Temescal per immagini e ciò che ne è uscito è un qualcosa di meraviglioso. Almeno per me. Temescal è davvero un puzzle di razze, vite e proveniente dove tutti sono accolti e nessuno è mai escluso. E probabilmente non lo sarà mai. Si possono trovare una pizzeria, un negozio di abbigliamento all’ultima moda, un ristorante asiatico e uno fusion tutti in fila lungo la stessa via. Questo mi piace delle grandi città, Questo ho adorato a Temescal e a Oakland.
Un pranzo speciale
Uno dei luoghi da non perdere, già da quando apre alle 11 del mattino, è Juhu Beach Club, un piccolo bistrot dalle pareti rosa dove l’India si fonde con la California. Ero indecisa se raccontarvi tutto ora ma scriverò un post ad hoc perché Juhu merita un sacco di attenzione e tutte le belle parole che mi ha ispirato. Juhu sicuramente è una delle tante espressioni dell’anima di Oakland. Ho chiesto alla chef, quella mattina, come mai ha pensato di aprire un luogo così e lei mi ha detto che sognava da molto un posto dove tutti fossero i benvenuti e dove poter esprimere entrambe le sue origini: quella di Oakland e quella dell’India.
Telegraph Avenue

La street art di Oakland
Camminare lungo la Telegraph Avenue vi regalerà la visione di un sacco di Street Art. Questa parte di Oakland è colma di edifici abbelliti da graffiti (fatti su commissione o no non importa) capaci di raccontare tantissime storie. Io mi sono soffermata davanti ad alcuni che sembravano dei libri aperti sulle vicende di chi li ha dipinti. Oppure ancora dei perfetti romanzi messi lì in bella mostra per far si che la gente si appassioni ad una storia. Camminando, camminando sono uscita da Temescal e sono arrivata a Noko, ovvero il quartiere koreano di Oakland. Anche lì mi sono persa ad osservare mille vite, fino a dimenticare i kilometri fatti e le ore che passavano. Come per magia, mi sono ritrovata all’altezza della Grand Avenue e ho terminato la mia giornata sulle rive del Lake Merritt. Ma questa (e non me ne voglia Michael Ende per la citazione) è un’altra storia.

Nel frattempo, un guardate il video su Temescal su Youtube!
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Lascia una risposta