
Dove eravamo rimasti nel nostro viaggio di due giorni alla scoperta di York? Vi avevo consigliato di prendere una barca e finire la vostra prima giornata navigando sul fiume Ouse. Il nostro secondo giorno a York ci porterà sempre a camminare per questa città del nord dell’Inghilterra con al nostro fianco tanta storia medievale e non solo. York è una città che ama raccontarsi così: perché non starla ad ascoltare attentamente? Fate una bella colazione e partiamo.
Cosa vedere il secondo giorno a York
Ecco la zona che copriremo con una grande passeggiata… ma non solo.
La Clifford Tower

Il mio ideale punto di partenza per il secondo giorno di viaggio a York è la Clifford Tower, che si trova dall’altra parte del centro rispetto al Minster. Questa torre dalla forma particolare e posta su un terrapieno davvero strano (a prima vista) è ciò che resta di quello che un tempo fu un vero e proprio castello, probabilmente eretto più per difesa che per viverci. La Clifford Tower è uno dei simboli vichinghi di York. E’ stata fatta costruire per ordine di Guglielmo I, meglio conosciuto come Guglielmo il Conquistatore, ovvero il re normanno che vinse la mitica battaglia di Hastings nel 1066 e che, stando sia alle cronache che alle leggende, discese dal primo duca di Normandia, ovvero Rollo. Gli amanti della serie tv Vikings sanno di cosa sto parlando. Storia e linee di discendenza a parte, la Clifford Tower è un monumento curato dalla English Heritage e ebbe, anche in tempi successivi al Medioevo, un ruolo di difesa importante. Vale la pena di salire fino alla merlatura e osservare la città dall’alto.
Jorvik Viking Centre

Restiamo in tema di Vichinghi e facciamo un salto indietro rispetto agli anni di Guglielmo il Conquistatore. Siamo tra il IX e il X Secolo d.C. e la città che stiamo visitando ha smesso di chiamarsi Eboracum, in latino, e Eofor-wic, in sassone. Si chiama Jorvik. Piccola nota storico-linguistica: non c’è parentela tra il wic sassone e il vik vichingo. Il primo delinea una città nella quale si teneva un mercato grande, il secondo indica una baia, un porto. York, ops Jorvik, in quegli anni era il maggior centro vichingo di tutta la Gran Bretagna. La città era stata raggiunta dalle navi che qui approdavano copiose e se ne andavano colme di merce, grano e chissà quante altre cose. Il luogo migliore a York per capire il passato vichingo di questo pezzo d’Inghilterra è Jorvik Viking Centre, uno dei musei più belli che abbia mai visto. Si trova su Coppergate (dopo vi parlo di questa via) e vi è ricostruito il villaggio vichingo ritrovato proprio sotto questo pezzo di città. Il museo è spesso pieno sicché vi consiglio fortemente di prenotare (c’è la fast-lane per l’entrata se avete già prenotato) e vi dico anche di entrare con il cuore denso di curiosità. Non ve ne pentirete. Se c’è una (delle tante) cosa che i britannici fanno alla grande è creare le esperienze museali. Fidatevi!
Coppergate

Se vi ricordate bene il post sul primo giorno di visita a York, le vie qui si chiamano “gate”. Coppergate è una delle principali di questa parte del centro storico di York. Ora è provvista di un gran centro commerciale molto frequentato ed è stato proprio grazie alla costruzione di questo shopping centre che ci si è accorti della presenza di Jorvik. Gli inglesi, ovviamente, sapevano della possibile esistenza di un villaggio vichingo in prossimità del fiume ma non era ancora stato trovato. A metà degli anni ’70, scavando per fare le fondamenta del centro commerciale, è saltato fuori il villaggio vichingo che viene raccontato a Jorvik. La cosa incredibile è che, tra i vari suppellettili ritrovati, c’erano anche delle anfore con dentro l’idromele e altre cose. Ciò ha permesso agli archeologi di fare delle cose splendide (testabili proprio a Jorvik).
Parish of all Saints Pavement
National Railway Museum

Cold War Bunker

Un pub per questo secondo giorno a York
Il pub che vi consiglio oggi è Guy Fawkes Inn, che si trova su High Petergate. Si tratta della casa dove nacque e visse, per l’appunto, Guy Fawkes, il famoso “congiurista” che venne giustiziato dopo la congiura delle polveri e che ha dato il volto, si fa per dire, a V for Vendetta e al collettivo hacker Anonymous. Il volto di Guy Fawkes è oggi simbolo di libertà d’opinione.
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