
Da dove iniziare a raccontarvi il viaggio in treno tra California e Oregon che si è appena concluso? Iniziamo dal Golden State – dalla California, quindi – e da uno di quei posti che mi hanno piacevolmente sorpreso. Si tratta dell’Oakland Museum of California, un museo che racconta la California in molti suoi aspetti: natura, arte, storia, società, creatività e molto altro. Questo museo si trova a pochi passi dalla Chinatown della città, altro luogo che mi ha lasciata a bocca aperta. Visitiamo assieme l’Oakland Museum of California.
Perchè visitare l’Oakland Museum of California
Sono tornata a casa da poco più di tre giorni da un viaggio nato in collaborazione con KLM, Visit California, Amtrak e TravelOregon. Ci abbiamo messo circa 6 mesi a mettere assieme il progetto di un viaggio che mi ha vista da sola sulle strade…ops sui binari della costa ovest americana. La prima tappa di questa bella avventura è stata la città di Oakland, la “dirimpettaia” di San Francisco. Come mai ho scelto di stare ad Oakland e non dalla sua famosa vicina? Volevo vedere cosa c’era dall’altra parte della baia e, lo ammetto senza ritegno o vergogna, ne sono stata felicissima. Ho girato per Oakland quasi costantemente a piedi e utilizzando i mezzi pubblici cittadini dove le distanze lo richiedevano e ho avuto la possibilità di conoscere un gran bel pezzo di California. Visitare l’Oakland Museum of California mi ha permesso di conoscere un po’ di più la storia di questo stato americano – nato messicano – così pieno di cose da dire e da raccontare.
Qualche informazioni sull’Oakland Museum of California
L’Oakland Museum of California è un’istituzione (chiamata anche OMCA) che ospita un percorso multidisciplinare che mira a raccontare la California in molte, se non in tutte, le sue parti. Il museo è aperto dal mercoledì alla domenica, dalle 11 del mattino (dalle 10 nel week-end) con orari di chiusura variabili a seconda dei giorni. Per questo, date sempre un’occhiata al sito ufficiale per pianificare al meglio la vostra visita. L’entrata costa 15,95$ che, per me, sono davvero ben spesi.
Il percorso storico: la mia scelta
Il mio percorso di visita, per scelta mia, è iniziato dall’ala storica, quella in cui si racconta la California in tutte le sue epoche. a partire dalla precolombiana fino ad arrivare ai giorni nostri. Il viaggio storico è ben costruito ed è molto interessante. L’ho apprezzato molto a partire dal momento in cui la California è diventata statunitense e, l’anno dopo, è iniziata la famosa corsa all’oro. Il museo è denso di storie oltre che di storia. Anzi, ve lo spiego meglio: sono proprio le storie comuni (e non) a fare ed aver fatto la storia della California. Almeno secondo l’OMCA. Le diverse epoche sono ben divise e si avanza, di decennio in decennio, verso i giorni nostri.
The Summer of Love: gli Anni ’60 della Bay Area
Una menzione particolare va fatta per la zona storica dedicata agli anni ’60. Quest’anno ricorrono i 50 anni dalla famosa Summer of Love e la Bay Area non ha mai perso quel pizzico di atmosfera hippy che fa tanto bene e che colora sempre la vita di un qualcosa di incredibile. La stanza dedicata alla California di quegli anni ti avvolge con luci, colori e musica in sottofondo. Ci sono dei divanetti per sedersi e guardarsi attorno (devo dire che questa è una caratteristica di tutto il museo), stare lì, meditare sulla stanza che si sta visitando. Una delle pareti della sala degli anni ’60 è dedicata ai ricordi delle persone. Sul muro c’è una domanda: qual è il tuo ricordo di questo periodo? Molte persone, anche non californiane, hanno lasciato dei pezzi della loro storia personale, che si mescola dando vita alla storia di quell’epoca. Non sarei mai più venuta via da lì. Qui sotto vi lascio il mini-video che ho girato proprio durante la mia visita.
Tra migranti e attualità
Altra particolarità che non mi aspettavo: l’Oakland Museum of California racconta questa nazione fino ai giorni nostri, i giorni difficili e controversi di Trump. La California è uno stato democratico e fortemente schierato in opposizione all’attuale Presidente. Immaginavo di trovare opposizione e protesta tra la gente. Non mi aspettavo di trovarle dal punto di vista istituzionale. La stanza dedicata all’epoca attuale si divide in due: da un lato il grande sviluppo tecnologico della Silicon Valley e dall’altro la California dei migranti, quella che si oppone alla costruzione del muro, quella che sta con i nativi e li supporta nella lotta contro il gasdotto. Ho adorato questa presa di posizione, perché la California è anche questo e – dovevo ricordarmelo – lo è sempre stato. Soprattutto San Francisco, Oakland e la Bay Area.
Non poteva mancare l’Arte
Il museo, ovviamente, non finisce alla stanza storica: ci sono delle ottime collezioni artistiche di epoche diverse, ci sono mostre temporanee molto interessanti e, se volete, anche bizzarre. I giardini sono stati un’altra parte dell’OMCA che ho adorato: camminarci in mezzo è come fare un viaggio in tutto il territorio della California e conoscere le sue piante, dal deserto, ai fiori per arrivare in fine alle sequoie. L’Oakland Museum of California non è solo uno spazio istruttivo, è un ambiente da vivere e gustare in pieno. Come se cultura si bevesse e noi fossimo assetati di essa. Perché, infondo, chi viaggia lo è sempre.
L’Oakland Museum of California, per me
Sono arrivata sulle scalinate del museo pochi minuti prima dell’apertura e due signore sedute sui gradini mi hanno sorriso e salutata. Dopo quel gesto mi sono detta che quella mattina stava procedendo alla grande ed io mi sentivo fortunata di godere di tanta cortesia. Alla fine della mia visita mi sono seduta su una sedia per postare qualcosa e bere un goccio d’acqua e una delle due signore che vidi all’entrata si è seduta con me. Siamo rimaste poco più di mezz’ora a parlare di ciò che avevo colto nel museo. E’ stato il finale di visita più perfetto di sempre. Anche se “più perfetto di sempre” non si dovrebbe dire. Da parte mia, quello che vi consiglio con sincerità e tutto il mio cuore, è di pianificare di scoprire Oakland (ho tante di quelle cose da raccontarvi che nemmeno immaginate) e di lasciare un po’ di spazio (almeno 3 ore, per me) per l’Oakland Museum of California. Non importa quanto ne sappiate o non sappiate sul Golden State, ci sarà sempre qualcosa che porterete a casa con voi, in quello spazio meraviglioso tra cuore e mente. Vi lascio in compagnia del video che ho girato quel giorno. Anche solo nel riguardarlo, mi sento di nuovo là.
Tutte le foto e il video sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
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