Tempo fa mi sono messa a riflettere su una cosa: un viaggio in aereo è sempre stato sinonimo di “stacco dal mondo e non mi sentono fino all’arrivo“. Ho fatto tanti viaggi nella mia vita in cui la mia unica forma di comunicazione con la famiglia era una telefonata all’arrivo e una poco prima di partire. Il silenzio, nel mezzo, era un modo per dire che andava tutto bene. Pensate che, spesso, prima di un viaggio, mi scrivevo pin o password perché, mentre gironzolavo per il mondo, dimenticavo tutto. Oggi è tutto diverso, tutto sempre connesso ma l’aereo, almeno per la maggior parte delle persone, resta quel luogo in cui la connessione non esiste. Ultimamente molte compagnie aeree offrono, chi a pagamento e chi no, il wifi a bordo. Voi cosa ne pensate dell’introduzione di questo servizio?
Esistono miliardi di modi di viaggiare: c’è chi lo fa per staccare, chi per raggiungere qualcuno che si ama e chi, anche, viaggia per lavoro. A me sono capitati viaggi di tutti i tipi e per mille ragioni diverse l’uno dall’altra. Quando sono in viaggio per piacere evito come la peste di utilizzare il telefono, non fosse altro che per fare fotografie o per ascoltare musica. Spesso sono in viaggio come blogger e ho dei doveri che derivano dal fatto che sono stata spedita da qualche parte per raccontare un dato luogo. In questo caso ho dei grandi bisogni di comunicazione, proprio come quando si viaggia per un qualsiasi lavoro che preveda trasferte e spostamenti. Il wifi in volo è molto utile, a mio avviso, in quest’ultimo caso. Spesso un volo di 10 ore può essere più produttivo di una giornata di lavoro e potersi connettere per inviare ai colleghi quanto si sta producendo è più che utile.
Un viaggiatore comune (passate il termine, non vuole essere dispregiativo) ha davvero bisogno di essere collegato anche a 10 mila metri d’altezza per far sapere a mamma, papà, zia e amici che le nuvole sembrano dei grandi cumuli di panna? Devo darvi, però, un’informazione grande come una casa: il wifi del quale si può usufruire in alcune linee aeree è studiato in modo che si possano utilizzare app o procedure molto light. YouTube è il grande escluso perenne delle connessioni fornite in viaggio (anche sui treni) così come lo è, almeno in aereo, WhatsApp (almeno è sempre stato così per me… se voi avete notizie diverse, ditemelo). Le connessioni fornite in volo consentono l’uso di Facebook e Messenger, mentre Twitter tentenna un po’. Instagram richiede una buona rete e, almeno io, non sono mai riuscita ad usarlo.
Quali sono le compagnie aeree che forniscono la connessione Wifi in volo?
Ho trovato un buon articolo (con annessa immagine che riporto qui sotto) sul blog del sito Edreams. Io, personalmente, ho volato con Delta Airlines a Luglio e si poteva acquistare vari pacchetti per il wifi da utilizzare a bordo: c’era quello da 4 ore o quello per la durata di tutto il volo. Il prezzo non mi sembrava troppo alto e la connessione funzionava bene. Il wifi si acquista direttamente in volo, utilizzando la propria carta di credito. Ci sono anche delle compagnie (solitamente le asiatiche) in cui il wifi in volo è compreso nel prezzo, a seconda del tipo di biglietto acquistato.
Devo essere sincera: mi sono goduta il wifi in volo quella volta andando a Minneapolis. Ho chattato con Gian, che era a casa a seguire il mio volo su internet, e mi sembrava di averlo un po’ lì con me per qualche istante. Se avessi dovuto scrivere o consegnare report imporanti, il wifi su Delta Airlines sarebbe stato l’alleato ideale del mio lavoro. Quello che non posso fare a meno di chiedermi, oggi, è se davvero abbiamo sempre bisogno di tutta questa connessione e se tornare a vivere “senza condivisione” ci spaventi così tanto. Mentre scrivo questo post sono a Tenerife da mio padre e con me ho un router wifi portatile per poter lavorare, anche in questi giorni alle Canarie. Nella casa di mio padre il segnale è debolissimo (ma sono riuscita lo stesso a fare funzionare tutto lo stesso). Per un momento, non appena mi sono accorta della mancanza di segnale, sono quasi impazzita. Un tempo non sarebbe mai stato così.
Quello che mi sento di dire è che il wifi in volo è una grande cosa se si deve lavorare. O almeno così la penso io. Per tutto il resto c’è quella bella sensazione di “noia positiva” che ci può accompagnare per tutte le ore passate per aria. Quella noia positiva non è altro che tempo per noi, per la nostra mente, la nostra interiorità, il nostro silenzio speciale. Davvero ci stiamo dimenticando della bellezza di tutto questo?
Questo articolo è stato scritto per Emotion Recollected In Tranquillity.
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