Oggi è il giorno della memoria, una ricorrenza importante per sottolineare il valore della storia e quanto l’essere umano dovrebbe imparare dagli errori del proprio passato. Sicuramente già lo sapete, questa giornata commemorativa è stata istituita nel giorno in cui Auschwitz è stato liberato dalle truppe sovietiche. Personalmente, non posso fare a meno di pensare alle parole scritte da Primo Levi ne “La Tregua” quando descriveva lo sguardo dei soldati russi nell’entrare nel campo di sterminio. Credo che viaggiare sia un ottimo pretesto, se così possiamo dire, per imparare molto sulla storia dell’Umanità e quella del mondo. Ecco perché oggi vi parlo di alcuni luoghi, alcuni anche poco celebri (perché ci vanno poche persone, non perché non siano stati importanti) da visitare quando si vuole unire il viaggio alla riflessione.
![]() |
Vicino alla clinica di Pirna |
Auschwitz-Birkenau è uno di quei luoghi capaci di darti delle botte morali allo stomaco grandi come il mondo. Così come lo è Dachau, Buchenwald o Mauthausen. Spesso e volentieri si va in questi luoghi da adolescenti, in gita scolastica, ed io sono dell’opinione che certi posti come questi andrebbero visti a tutte le età. Perché la nostra testa non è mai quella di ieri e chissà come sarà domani. Visitare un campo di concentramento o uno di sterminio è un qualcosa di complesso, a mio avviso, e richiede un pizzico di preparazione e tanta, tantissima umanità.
![]() |
Il percorso che gli internati facevano per entrare nella clinica è segnato così |
Ci sono luoghi di cui nessuno parla mai ma che sono fondamentali per capire ciò che successe in Germania durante la Seconda Guerra mondiale. Se i campi come Auschwitz-Birkenau sono la conseguenza, luoghi come la clinica di Pirna-Sonnenstein o la villa di Wannsee sono la causa, la prima pietra, il posto dove tutto è nato. Io e Gian siamo stati a Pirna, non distante da Dresda (circa 20 minuti di S-Bahn + qualche minuto di autobus e di cammino) nel 2014, durante il nostro viaggio di scoperta della ex Germania Est. Pirna-Sonnestein è un belllissimo paese della Sassonia, di quelli che sembrano usciti dai libri e dove si vive tranquillamente. Qui venne aperta, già a metà dell’Ottocento, una casa di cura dove vennero internate tantissime persone. Con l’avvento del Nasimo, la clinica di Pirna divenne un posto tremendo, che ebbe un ruolo fondamentale nell’applicazione della “soluzione finale”. Oggi è visitabile ed è, a tutti gli effetti, un luogo della memoria che vale la pena di conoscere. Mi sento di dirvi che si tratta di un luogo adatto ai soli adulti. Capirete il perché. Gian l’ha raccontata in un post di un po’ di tempo fa.
![]() |
La villa della conferenza di Wannsee |
La villa di Wannsee, o villa della Conferenza di Wannsee, è una bella costruzione liberty che si trova, per l’appunto sulle rive del Wannsee, un lago a pochissima distanza da Berlino. Ci si arriva prendendo la S-Bahn direttamente da Alexanderplatz ed è, da sempre, un luogo all’aperto dove i berlinesi amano passare il tempo libero durante il week-end. A Wannsee si tenne, il 20 Gennaio 1942, una conferenza (allora) segretissima, durante la quale vennero discussi i dettagli della soluzione finale. La villa attualmente ospita un’esposizione che racconta la storia dell’antisemitismo in Europa, a partire dal Medioevo per arrivare ai giorni nostri. Nella stanza in cui si tenne la riunione, è possibile leggere oggi il resoconto dattiloscritto di ciò che accadde quel giorno. Se non avete in programma un viaggio a Berlino e dintorni, vi consiglio di guardare il film Conspiracy, prodotto da BBC e HBO ed uscito nel 2001. Un cast perfetto e una ricostruzione storica a dir poco minuziosa e senza sbavature.
![]() |
Baracche nel campo di concentramento di Fossoli |
Il terzo luogo che vi voglio indicare è l‘ex Campo di Concentramento di Fossoli, a pochi kilometri da Carpi. Ve l’abbiamo già raccontato su questo blog di viaggi proprio l’anno scorso quando l’abbiamo visitato con calma e con tanta voglia di comprendere quel luogo. Il Campo di Concentramento di Fossoli è un luogo importante per la memoria italiana: lì venivano portati tantissii ebrei del nord Italia, pronti a salire sui vagoni che dalla stazione di Carpi li avrebbero portati direttamente verso Auschwitz-Birkenau o li avrebbero trasferiti alla Risera di San Sabba a Trieste. Da Fossoli passò primo Levi, così come l’uomo che ispirò a Giorgio Bassani la storia dei Finzi-Contini. Il Campo di Fossoli, dopo la guerra, divenne molte cose e tante delle sue baracche non esistono più ma ora è stato ristrutturato e ci sono dei volontari sempre pronti a rispondere alle domande di chi lo visita.
Viene troppo spesso detto e troppo poco fatto: dalla memoria si deve imparare, altrimenti si torneranno a commettere vecchi e tremendi errori. La storia, in questo caso, insegna: io penso sempre a ciò che è successo a Srebrenica negli anni ’90. I fatti parlano da soli.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Questo articolo è stato scritto per Emotion Recollected In Tranquillity.
La riproduzione è vietata e l’originale si trova solo su Emotion Recollected In Tranquillity.
Lascia una risposta