C’è un luogo a Philadelphia entrato, nel giro di un minuto, nella classifica dei miei preferiti: si tratta del miglior posto in città dove mangiare e dove passare anche un’intera giornata, alla scoperta delle bontà che questa città e la Pennsylvania regalano a chi le visita con curiosità e occhi bene aperti. Sto parlando del Reading Terminal Market, il mercato coperto della città, aperto tutti i giorni dal mattino al tardo pomeriggio, domenica compresa. Visitare questo mercato significa entrare in profondo contatto con la città, i suoi abitanti e tradizioni gastronomiche che affondano le proprie radici nella vita degli immigrati partiti dal cuore dell’Europa.
Avete mai pensato “oddio, lasciatemi qui” visitando qualche luogo particolare durante i vostri viaggi? Ecco, è ciò che è uscito dalla mia mente non appena ho messo piede al Reading Terminal Market di Philadelphia. Detta tra noi, lo sanno tutti, quando si pensa ad un mercato pieno di bontà, gli Stati Uniti sono forse uno degli ultimi posti nella mente delle persone. Tutto questo a pieno torto perché molte città americane sono dotate di mercati di tutto rispetto. Penso, per esempio, al Central Market di Los Angeles, altro luogo che merita di essere messo nelle vostre liste dei viaggi da fare. Il Reading Terminal Market è un micro-cosmo più piccolo del mercato di Los Angeles ed ha, per me, la misura giusta per regalare un’ottima impressione sul cibo di Philadelphia e dintorni senza essere troppo grande per essere gustato e visitato in una giornata.
Visitare un mercato come il Reading Terminal Market permette di fare il giro del mondo in poche corsie: ci si può letteralmente tuffare nel cibo asiatico, in quello messicano, in quello greco oppure sedersi ad un diner sfacciatamente americano e mangiare la colazione migliore di sempre. Decidete voi se arrivare al mercato con la fame oppure no. Io vi consiglio la prima opzione perché, proprio lì, potrete trovare pane per i vostri denti. C’è qualche banco o diner imperdile? Difficile da dire perché tutti meriterebbero una fermata con tanto di degustazione ma vi posso dare qualche nome da segnarvi alla voce “dove mangiare a Philadelphia“.
Inizierei con la colazione al Down Home Diner oppure al banco dell’Old City Coffee. Per il pranzo sceglierei sicuramente delle specialità americane: la scelta cadrebbe sicuramente sul Cheese Steak Sandwich di Spataro (scrivero un post ad hoc su questa prelibatezza, do not worry!) oppure su un panino col pastrami di quelli di cui mi ricorderei fino a 6 mesi dopo. Per il dolce, sicuramente, andrei a parare sui banchi degli Amish che, al Reading Terminal Market, vendono i loro prodotti e le prelibatezze che arrivano direttamente dalle campagne della Pennsylvania. E da bere? Per me niente cola, non la amo. Punto spesso sulla “still lemonade“, che spesso viene preparata anche di colore rosa. Non chiedetemi cosa usano per questa versione. Meglio bere, gustare e (solo in questo caso) non sapere.
Il Reading Terminal Market non è solo un gran posto dove mangiare o acquistare frutta e verdura, nel caso ne abbiate bisogno. E’, per me, uno splendido campionario di vite umane. Quando passeggio tra i banchi di un mercato, respiro a fondo perché mi piace sentire i profumi del cibo, cotto o crudo che sia. Apro bene gli occhi per cogliere ogni segno di vita mi passi accanto. Guardo le famiglie, i giovani, le persone anziane e quelle sole. Mi piace trovare un punto d’osservazione dove sedermi e guardare tutta quella vita mentre mi avvolge. Forse amo i mercati, soprattutto quelli provvisti di tavole calde e posti dove consumare il cibo, perché sono ancora uno di quei pochi posti al mondo dove la convivialità diventa l’arma per combattere la solitudine, dove uno sconosciuto può consigliarti che taglio di carne comprare e, mentre si condivide un tavolo con le sedie in plastica, può diventare un tuo amico, una persona da rivedere allo stesso posto, in un giorno diverno, magari mentre si cerca il miglior pastrami della città o si vuole riaddentare quella cheese steak tanto speciale.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori
Sto poco alla volta leggendo tutti i tuoi articoli su Philadelphia. Ieri nel gruppo delle Travel Blogger su Facebook chiedevo se due giorni fossero troppi, perché non pensavo davvero che ci fosse così tanto da vedere a Philadelphia. Ora invece sto cercando di capire se riesco a fermarmi un giorno in più, perché pagina dopo pagina mi stai facendo innamorare di questa città prima ancora di essere partita.