Prima o poi tutti dovrebbero fare un viaggio a Bath, nel Somerset. Questa città rappresenta la più pura essenza della città inglese che tutti immaginiamo: non troppo piccola ma nemmeno troppo grande, perfettamente girabile a piedi con parchi e un lungo fiume da frequentare magari al tramonto. Aggiungiamoci poi la memoria (molto tangibile) di una delle più grandi scrittrici di sempre e quel pizzico di quartieri aristocratici e giardini pazzeschi che non fanno mai male. Cosa manca perché la magia di un viaggio in Inghilterra sia completa? Ah sì: un pub che non si può dimenticare.
Ve lo racconto oggi.
Ve lo racconto oggi.
Avete presente la sensazione che si prova rivedendo per caso un vecchio grande amore, sepolto nel vostro passato, ma capace in ogni caso di darvi quel brivido lungo non più di un secondo ma pur sempre percepibile? Ecco, a Giugno durante un pomeriggio piovoso, ero a Prior Park, proprio sopra il centro storico di Bath. Ero lì per ammirare uno dei giardini capolavoro di Capability Brown (e visto in tutti i film – o quasi – tratti dai romanzi di Jane Austen). Guardavo il paesaggio plasmato dall’abilità di quell’uomo e i miei occhi correvano oltre il giardino e trovavano pace solo incontrando i tetti georgiani della città di Bath. In quel momento ho pensato di voler restare, giusto qualche giorno, per godermi di nuovo la più inglese delle atmosfere in piena normalità.
Divagazioni romantiche a parte, Bath merita davvero più di un viaggio. Uno sicuramente per vivere il fermento dei giorni del Jane Austen Festival (ogni settembre), un altro per scoprire l’archeologia romana e la bellezza delle terme. Un altro semplicemente per capire quanto bella sia nella sua inglesità assoluta. Passeggiare dalle parti del Pulteney Bridge, soprattutto verso sera è un’ottima attività per trovare la giusta dose di tranquillità e meraviglia, un qualcosa che dovrebbe fare parte di ogni viaggio. Almeno dei miei.
In pieno centro città (e, vedrete, non è grande) trovere il Coeur de Lion, un pub che trae il suo nome da un chiaro omaggio a Riccardo Cuor di Leone, re sempre molto amato tra tutti quelli del Medioevo inglese. Il Coeur de Lion è famoso per essere il più piccolo pub di Bath e, non appena varcherete la sua porta, ne avrete la prova. Pensate che io e Gian siamo riusciti anche a trovar posto a sedere, in modo da goderci la nostra pinta di Ale in santa pace. Il Coer de Lion è ben frequentato e se vi sembra troppo pieno non desistete. Restate, chiacchierate e godetevi tutta la splendida atmosfera di un pub come si deve.
Le birre proposte dal Coeur de Lion sono locali, alcune della Abbey Ales che, a mio avviso, sono davvero buone. Il birrificio si trova pochissimi kilometri fuori dal centro di Bath sicché si può dire di bere proprio un prodotto a kilometro zero e perfettamente in linea con le indicazioni della CAMRA (Campaign for the real Ale) sul consumo e il mantimento delle produzioni locali. Se volete, dalle 12 alle 18 è possibile anche mangiare. Le proposte sono quelle tipiche di un pub (che bellezza!) e i prezzi davvero molto buoni considerata la centralità del luogo. Per un fish & chips (mio metro di giudizio britannico) vi verranno chieste poco meno di 8£.
Non si hanno notizie medievali sull’esistenza di questo pub ma non è detto che non esistesse giù in tempi antichi. Sembra che, attorno al 1790, si chiamasse Marchants Court, forse per la vicinanza alla zona del mercato coperto di Bath, luogo dove ancora oggi si possono fare ottimi affari e che merita di essere visto. Come merita tutta la città e non mi stancherò mai di ripeterlo. Se ora mi sentiste leggere questo post, avrei un tono di voce un po’ malincolico, di quelli vicino alla commozione per la nostalgia verso un pezzo di Inghilterra che amo davvero. Che volte farci?! Se soffro di britannite acuta un perché ci sarà.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori
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