Agnese: Le Galapagos rappresentavano il sogno di due (ex) bambini appassionati di documentari: sia io che Marco abbiamo ingurgitato tonnellate di Quark e affini in tenera età e siamo sempre stati appassionati di animali. In aggiunta, quando ero alle superiori, avevo un professore di disegno geometrico che passava le estati a girare il mondo e, nel corso delle sue narrazioni di viaggi avventurosi (che non guastano durante le lunghissime ore di prospettive e assonometrie che spaccano il decimo di mm) mi parlò anche delle Galapagos. Allora decisi che era possibile andarci e che prima o poi avrei coronato il sogno.
A: Per andare alle Galapagos sono fondamentali due cose: il permesso richiesto mesi prima (mi pare sia sui 100 dollari) dato che in teoria c’è un numero massimo di visitatori giornalieri. Per questo sono comode le agenzie di viaggi e la seconda delle cose fondamentali: i contanti. Prelevare con la carta di credito in Ecuador è possibile ma, se parliamo di contanti, è sempre meglio avere dei dollari con sé perché gli euro non vengono cambiati facilmente. Se paragonate alla nostra riviera romagnola, le Galapagos non sono poi così costose: una buona cena di pesce per due, con aragosta e vino, può costare sugli 80-90 dollari, ma mediamente si spende meno. Per girare le isole, che sono riserva naturale e spesso chiuse ai visitatori, servono però dei tour guidati, quindi di base si spende il budget vacanza in tour. Il clima non è torrido, la sera è anzi freschina e in intere aree delle isole c’è una fitta foschia umida e fresca dovuta alla vegetazione, quindi occorre un k-way e sono utili le scarpe da trekking per andare a spasso senza problemi di terricci fangosi o scogli sdrucciolevoli.
1) Quando sono arrivata ero in piena gastroenterite batterica da Sud America, nonostante le estreme attenzioni vista la gravidanza in atto. Al quinto giorno di tremendi patimenti (e vari voli alle spalle, non lo auguro a nessuno) ho iniziato la mia rinascita. Io credo sia stata l’atmosfera: il primo incontro coi leoni marini, poi con le iguane marine, poi le tartarughe giganti. Progressivamente mi sentivo meglio e alla fine del primo giorno lì mi era passata l’influenza!
2) Durante un boat trip abbiamo visitato un’isola disabitata dall’uomo, dove solo iguane terrestri, marine e ibride hanno colonizzato gli scogli, in convivenza pacifica con i leoni marini, i granchi e le svariate specie ornitologiche. Un tuffo nella preistoria, dove le iguane sembravano piccoli triceratopi su sfondi vulcanici dalle sfumature cangianti.
3) L’unico bagno che abbiamo fatto: consiglio una muta leggera, perché l’acqua è gelida. Ma ne vale la pena, perché in poche centinaia di metri di costa e facendo del banale snorkeling si vedono più specie che in un acquario! Squali pinna bianca, pesci pappagallo rosei, pesci palla, mante, ricci matita, coralli e (poco più in là, visti dalla barca) addirittura le orche!
Che meraviglia. Adorerei questo posto 🙂
Non dirmelo!