Mi piace scrivere nei momenti in cui il mondo è silente, come ora che è sera tardi. Solitamente sono più una tipa da mattina ma le sere d’estate hanno un non-so-che per farsi volere bene e diventare così il momento giusto per ripensare ad un viaggio e riportarlo su queste pagine. Così, in in momento di tranquillità, come diceva il buon William Wordsworth. Oggi vi porto in viaggio in Olanda, dentro un pezzo di Amsterdam che è stato la mia casa per qualche giorno e del quale ora sento la mancanza: lo Jordaan.
Jordaan deriva dalla parola francese Jardin e questa è stata la prima sorpresa che questo quartire di Amsterdam mi ha riservato. Io credevo che la fonte del nome fosse la grande rappresentanza ebraica che abitava uesta zona della città, soprattutto ai tempi dell’Epoca d’oro, quel momento in cui un bulbo di tulipano valeva quanto un mutuo per una villa con piscina. E invece no. lo Jordaan è, in effetti, anche oggi un piccolo grande luogo di spazi frequentabili, di giardini nascosti e non. Per me è stato il luogo dove ho incontrato e conosciuto, finalmente, la vera Amsterdam.
Io e Amsterdam ci eravamo già incontrate molte volte e mai come nell’ultimo viaggio in Olanda ci siamo sedute ad un tavolo, parlate e capite. Ciò è accaduto perché sono riuscita a vivere per qualche giorno in una parte della città che appartiene ancora perfettamente agli abitanti di Amsterdam e non ai turisti. Quelli si fermano qualche via più in là, qualche canale più verso piazza Dam e lasciano allo Jordaan quella sensazione di normalità che – non so voi – io amo molto quando sono in viaggio. Amsterdam si è lasciata conoscere con la voce e il sorriso di Simona, che in quei giorni mi ha adottata e che ho salutato, durante l’unico giorno di pioggia battente, davanti ad una torta di mele e un tè alla menta, così come si usa quando gli amici si incontrano davanti alla Noorderkerk in un giorno di mercato e poi vanno assieme da Winkel, dove perdere la cognizione del tempo masticando una delle bontà più immense made in Holland (la vedete nella foto di copertina).
Ed è così che, tra un boccone e l’altro accompagnato dal profumo della menta, si scopre che lo Jordaan è pieno di piccoli segreti e chicche, come le teste di moro fuori dalle vecchie (o attuali) farmacie. Sono lì perché, sempre nell’epoca d’oro furono i “mori” a portare rimedi medicinali in Olanda e ancora oggi sono simbolo dell’arte e della sapienza necessaria per curare le persone. Camminando per lo Jordaan ho scoperto piccole botteghe bio, panetterie dal profumo irresistibile e il sorriso di una cioccolataia davvero speciale. “E’ aperto lunedì il suo negozio? Sa vorrei comprare qualcosa“, le chiesi dopo averla conosciuta. “Forse“, mi ha risposto lei. “Se c’è il sole vado al mare” e l’ha detto con una naturalezza tale da farmi sentire una stupida assurda quando faccio il conto, giorno dopo giorno, delle ore lavorate.
Lo Jordaan era bellissimo di domenica mattina, in uno di quei momenti silenti che citavo ad inizio post. Amsterdam alla domenica non si sveglia prima delle 11 ed io sembravo la padrona assoluta della città mentre giravo felice, inseguendo sole e nuvole, mentre camminavo verso la stazione centrale per mettermi in viaggio alla scoperta di tanti luoghi, uno dei quali è stato Hoorn… una vera scoperta per me. Lo Jordaan che i turisti, solitamente, conoscono è quello che arriva alla casa di Anna Frank. Il resto è tutto quotidianità e spesso viene tralasciato. Per fortuna – vi dico io – viene tralasciato da certe orde di persone che in una città ricca e speciale come Amsterdam cercano solo zoccoli di legno oppure qualcosa per sballarsi.
Io e lo Jordaan ci siamo voluti bene subito e non c’è stata cosa che non abbia amato di questo quartiere. Nelle prime ore ad Amsterdam osservavo la città dalle finestre ampie e chiare, rigorosamente senza tende. Mi dicevo “come faccio a cambiarmi? Mi guardano tutti” poi ho capito che non mi avrebbe guardato nessuno perché, infondo, è bastato un minuto per essere parte di un quartiere così bello. E non osservi la tua gente, non la guardi con l’occhio di chi osserva lo straniero. La tua gente parla la tua lingua, compie i tuoi gesti. Ama le tue strade così come le ami tu. Ed è così che lo Jordaan mi ha accolta, tenuta e – a malincuore – salutata.
Se posso darvi un consiglio più che sentito… partite per Amsterdam (ricordatevi che Transavia vola assai bene e lowcost verso l’Olanda) e godetevi la normalità della città al di là di qualsiasi altra zona turistica della città. Incamminatevi per le strade dello Jordaan e cercate la vostra guida per conoscere questo quartiere. Sicuramente sarà là pronta ad accogliervi a braccia aperte.
Parto la prossima settimana per Amsterdam e non vedo l'ora. Sarà la terza volta per me ma in realtà non ricordo quasi nulla del primo viaggio di anni fa insieme ai mie genitori, e ho rimosso il secondo viaggio insieme al mio ex capo. Quindi in fondo è come se fosse la prima volta! Ho salvato l'indirizzo di Winkel e non vedo l'ora di assaggiare la torta di mele.
Sicuramente Winkel non ti deluderà.
Buon viaggio!