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Simply Minnesota – © 2016 Giovy |
Una settimana fa ero nel pieno del mio primo viaggio in Minnesota, alla scoperta della zona di Minneapolis e Saint Paul, le due twin-cities. Dico “primo viaggio” perché sono sicura che, prima o poi, tornerò da quelle parti, magari approfittando del volo Delta Airlines diretto da Roma, che con i primi mesi d’autunno cesserà la sua attività, per il momento. Dentro di me spero, invece, continui perché in pochi giorni in Minnesota ho capito delle cose belle sulla gente di quella nazione e su quello che quella zona degli Stati Uniti può dare.
Fino ad una settimana fa il Minnesota, per me, era uno degli stati confinanti col Canada. Solo a pronunciare la parola “Minneapolis” la mia mente creava immagini di un ipotetico banchetto con Prince a capotavola, i fratelli Coen come chef e con i personaggi dei loro film come commensali. Arrivava poi, come quel parente che sbaglia sempre l’orario della cena, Bob Dylan che annunciava di aver fatto tardi perché sulla strada da Duluth c’era traffico. Completavano l’opera Brandon e Brenda di Beverly Hills (nati a Minneapolis) e chiudevano la serata Charles Schulz con i suoi Peanuts e F.S.Fitzgerald con la lettura di qualche suo capolavoro.
Non male come banchetto, vero? Eppure fino ad una settimana fa il Minnesota non era mai entrato nella mia lista dei posti che avrei voluto visitare. Per un momento (anzi per tanti momenti) mi sono data della stupida perchè predico sempre sull’apertura mentale in viaggio e poi sono io la prima a razzolare male. La realtà è che quello che ho capito del Minnesota, so fa, mi piace davvero tanto. Mi avevano avvertita sulla gentilezza delle persone e sulla capacità di accogliere di questa gente del Mid-West ma non ero preparata ad un simile livello di gentilezza, ascolto,apertura verso l’altro. Come non ero pronta a ritrovarmi a visitare due città che hanno nella vivibilità e nella tranquillità due loro punti chiave.
Minneapolis mi è piaciuta molto per il contrasto tra Downton e la Mill City, quest’ultima adorata fin dal primo passo perché è davvero un pezzo di storia degli USA e di Minneapolis stessa. Avrò modo di raccontarvi in modo esaustivo ma per ora vi basti sapere che stiamo parlando della zona che ha generato la città di Minneapolis e che ha fatto la sua ricchezza e anche, in parte, la distruzione di tutto il bene il che aveva portato. Osservare gli antichi silos per cereali stagliarsi su uno sfondo fatto di grattacieli di acciaio e vetro per me è stata davvero una grande cosa.
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Minneapolis: Mill City – © 2016 Giovy |
Saint Paul ha, allo stesso tempo, un’aria più istituzionale (essendo la capitale dello stato) e più tranquilla, quasi fosse una città di provincia con un grande e speciale rapporto con un fiume che sconfina della leggenda: il Mississippi. Certo, questo fiume passa anche per Minneapolis ed è stato per lei fonte di vita, ma ho avuto l’impressione che Saint Paul dialogasse con il Mississippi in modo più intimo, quasi sussurrato. Lo si capisce bene navigando sulel sue acque, lentamente, sfidando l’umidità dei giorni estivi e pretendendo di avere 1000 occhi per non perdersi nemmeno un fotogramma di quella visita così speciale a fior d’acqua.
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Saint Paul dal Mississippi – © 2016 Giovy |
Quello che ho scoperto del Minnesota, dalle sue due principali porte d’ingresso, è che mi piace davvero e per questo ci voglio tornare. D’inverno, o all’inizio della stagione fredda perché credo si addica molto ad uno stato come il Minnesota dove, giusto per darvi una dritta, il foliage è davvero qualcosa di serio. Il volo non-stop della Delta Airlines da Roma a Minneapolis termina il 1 Ottobre. Questa, per me, sarà un’estate di lavoro (e grazie al cielo).. forse settembre sarà il mio momento per tornare a conoscere il Minnesota e riprendere da dove avevamo lasciato, come due amici che prendono un caffé e improvvisamente vengono interrotti da una telefonata di lavoro che fa scappar via uno dei due. Io vorrei tanto prendermi il mio tempo col Minnesota, sedermi a bere il caffé con lui e esordire con un “dove eravamo rimasti?“.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
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