Prendete gli scarponi! Oggi saliamo sulle montagne della Valle d’Aosta per vedere una piccola grande opera della natura: le cascate di Lillaz. Questi “salti d’acqua” sono formati dal torrente Urtier, che scorre quache km di distanza da Cogne. Noi ci siamo recati a vedere le cascate ad inizio Aprile, camminando con i piedi che affondavano nella neve di primavera e trovando le cascate di Lillaz ancora parzialmente ghiacciate, ma piene di un fascino incredibile.
Ricordate il post che avevo scritto sul nostro viaggio a Cogne un po’ di tempo fa? Continuo a pensare a quei giorni in Valle d’Aosta come ad un momento vissuto in una sorta di limbo stagionale che non era del tutto inverno ma nemmeno ancora primavera. I colori dominanti da quelle parti in quei giorni erano il grigio granitico delle Alpi, il bianco della neve che non se ne voleva andare e qualche macchia di verde chiaro dove l’erba e la terra avevano la meglio sulla coperta bianca che le avvolgeva. Ripenso a Cogne perché mi piacerebbe vedere tutto questo con la luce dell’inizio dell’estate per notare tutte le possibili sfumature di verde che solo la natura sa creare.
Riguardo le foto delle cascate di Lillaz che ho fatto quel giorno di Aprile e mi dico che un luogo così meriterebbe di essere visto in solitaria. Per questo, nel caso il vostro viaggio verso Cogne fosse durante il wee-end o nei mesi estivi, vi consiglio altamente di svegliarvi presto, molto presto (che in montagna fa sempre bene) e di recarvi alle Cascate con le prime luci del mattino. Il luogo è facile da raggiungere, anche per i camminatori poco esperti. Si lascia l’auto alla fine della strada che porta al villaggio di Lillaz e poi si prosegue a piedi. Si arriva alla prima cascata in circa 15 minuti di cammino. Quelle successive sono a breve distanza ma va tenuto conto che il sentiero si inerpica alla grande. Non azzardatevi ad andare oltre la prima cascata solo con le scarpe da ginnastica perché si può scivolare.
Il bello dei luoghi con le cascate, almeno per me, è racchiuso nella capacità di ascoltare il rumore dell’acqua. La cascata, per me, è libertà, forza, una sorta di moto espressivo. Mi sono sempre sentita piena di energia vicino ai salti che l’acqua compie tra le rocce, dai più piccoli fino ad arrivare alla magnificenza immensa di un luogo come le Cascate del Niagara. Quelle di Lillaz quel giorno di aprile sussurravano ed io ho immaginato che raccontassero una favola che parlava di quei boschi che avevo appena avuto l’occasione di conoscere e che ancora non mostravano pienamente a me.
Qualche informazione di ordine pratico.
Come vi dicevo prima, le cascate si raggiungono a piedi e solo a piedi e l’auto va lasciata all’ingresso del paese. Lì c’è un pratico parcheggio, a pagamento solo durante la stagione estiva. Arrivare di mattino presto equivale non solo al fatto di godesi le cascate in solitudine ma assicura il fatto di trovare posto per la propria auto. In alternativa, sappiate che il trasporto pubblico di linea arriva fino a qui senza problemi. Mi sembra un’ottima scelta, nel pieno rispetto dell’ambiente della montagna. Vicino al parcheggio troverete molte indicazioni sui sentieri del luogo e noterete anche un piccolo bar. Vi consiglio di fermarvi e bere una cioccolata calda che – come diceva Tognazzi – apre sempre lo stomaco e – come dico io – fa tanto bene quando si cammina in montagna o si ha in previsione di farlo. Occhio all’altitudine se avete problemi di pressione o se avete bimbi al seguito: Lillaz è a poco più di 1600 metri. La fine del giro delle cascate è oltre i 1700. Fate le vostre valutazioni.
Un ultimo consiglio: riempitevi gli occhi con la bellezza delle poche case dell’abitato storico di Lillaz, respirate a pieni polmoni il profumo della montagna, fatto di alberi, stalle, formaggio e camini accesi. Ascoltate il suono dell’acqua: le fontane, il torrente… ed infine il canto delle Cascate di Lillaz, la miglior melodia per scandire il ritmo dei passi sul sentiero.
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