Leggerete questo post di lunedì mattina, mentre io sarò già probabilmente in giro per Amsterdam per vivere quest’ultimo (per ora) giorno olandese. Il mio primo risveglio nella capitale dell’Olanda mi ha regalato il sole che spuntava dai tetti scoscesi di mattoni rossi e si faceva largo tra gli alberi adiacenti al Prinsegracht, il canale del principe nello Jordaan. La luce da queste parti, ora che è quasi estate, è una costante a tutte le ore ed è forse una delle cose più significative per gli Olandesi, presenti e passati.
Quasi con un pizzico di vergogna ammetto che era davvero troppo tempo che non tornavo in Olanda e mi ero quasi dimenticata quanto questo paese potesse essere caloroso e accogliente. C’è sempre un po’ di pregiudizio verso i paesi del nord Europa (ed io ci metto a piedo diritto anche l’Olanda). La gente da queste parti è sempre giudicata come super-operosa, super-organizzata, capace di tenere un gran distacco umano tra sé e il prossimo e forse, in parte, potrebbe essere anche così ma quello che ho visto in questi giorni in Olanda avvalla e certifica alla grande la capacità di questo popolo di accogliere ogni genere di persona. C’è una cosa che mi sorprende sempre qui e alla quale non mi sono ancora abituata: è il vedere fuori da negozi di ogni genere, il cartello con scritto che lì si vende anche caffé. Buttando l’occhio ad un negozio di abiti vintage di Alkmaar giorni fa, ho notato una lavagna che diceva che lì si poteva prendere anche un caffé. Dentro al negozio un grande tavolo che si faceva spazio tra improbabili abiti anni ’70 e finte pellicce colorate. Al tavolo due persone chiacchieravano e sorridevano sorseggiando caffé.
L’Olanda è capace di accogliere anche con quella bella abitudine di sedersi fuori dai negozi e rilassarsi guardando la gente passare, regalando un sorriso senza cercare di portare per forza dentro per vendergli la qualunque. Si vivono gli spazi esterni il più possibile in questo paese, sedensi anche sulle scale di casa, vicino ai canali, per leggere un libro senza rimanere dentro casa. Le finestre delle abitazioni sono enormi per raccogliere ogni particella di luce possible. Lo so che forse vi sto raccontando delle ovvietà ma questo sarà il mio settimo o ottavo viaggio ad Amsterdam e in Olanda e mai come ora mi ero fermata ad osservare tanti piccoli particolari che regalano forza alla luce interiore ed esteriore di questo paese, nato lottando per potar via tanta terra al mare.
Dormendo proprio sul Prinsengracht (la mia casa ad Amsterdam nei precedenti viaggi era il Flying Pig in centro dove di certo le finestre non davano sui canali) ha avuto la possibiltà di sperimentare in prima persona un’altra tipica caratteristica della vita olandese: le finestre senza tende. Il mio primo pensiero è stato “e se mi vedono? Come mi cambio io?“. Un po’ di reticenza è rimasta ma quello che ho capito con chiara certezza è che qui nessuno si impiccia della vita altrui. Al massimo si butta l’occhio ad una finestra perché decorata in modo strano o perché, dentro casa, c’è un gatto che guarda fuori.
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Questa sono io, vicino alla finestra della mia stanza |
L’Olanda ti dà il benvenuto così e con i sorrisi e la competenza professionale della gente che, nelle stazioni, è lì per dare informazioni a tutti. Mi avvicinavo, salutavo, loro mi parlavano in tedesco perché mai nel mondo io potrei sembrare italiana o, in generale, mediterranea. Rispondevo in tedesco e loro, prima di dirmi “Goede Reis” sorridevano e per me quell’azione valeva più di mille parole. Ed è così che io mi sento a casa quando sono in giro per il mondo. In primis è sempre così.
La luce dell’Olanda, per me in questi giorni, è stata proprio la sua gente. Spesso i viaggi sono fatti di luoghi da scorprire. Questo è stato fatto da posti nuovi (tanti e belli, di quelli che davvero volevo vedere) e tante persone speciali che hanno accompagnato i miei passi, condiviso con me pranzi e cene o semplicemente hanno incrociato il mio percorso e vi hanno posato un sorriso durato solamente un istante.
Questo articolo è stato scritto per Emotion Recollected In Tranquillity.
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