Tra una ottima pinta di Real Ale e un Fish & Chips da manuale, il viaggio di oggi vi porta (e mi riporta) dove sono stata fino a qualche giorno fa: in Inghilterra, nel sud-ovest del paese, dove la campagna porta la firma di un genio chiamato Capability Brown, molte case sembrano Downton Abbey e quelle che restano hanno l’esatta faccia della dimora di Miss Marple (la famosa Saint Mary’s Mead 235, che nella realtà non esite). In mezzo a tutto questo sono approdata in un pub di campagna, nell’Oxfordshire, in un paesino di nome Hethe, dalle parti di Bicester (che si legge Bister): il Muddy Duck. Oggi vi racconto perché, secondo me, vale la pena di fare un giro da quelle parti.
Inghilterra mia quanto mi sei mancata!
Non so se avete seguito i vari post fatti su Facebook sul mio profilo personale: quando ho visto la costa dell’Inghilterra comparire all’orizzonte non stavo nella pelle. Se non avessi rischiato morte certa, sarei stata sicuramente in grado di paracadutarmi direttamente da lì, dal cielo sopra Folkenstone, da quanta felicità avevo nel cuore. L’ho scritto sui miei profili social: per me l’amore è anche questo. Anyway… la permanenza in Inghilterra, per quanto breve, si è fatta interessante per un paio di pub nei quali ho avuto l’onore di prazare. Il primo di questi si chiama, per l’appunto, Muddy Duck e di trova nel cuore di uno di quei paesini che ti immagini quando pensi all’Inghilterra.
Avete presente quando il cuore ti si riempe di gioia e sembra allargarsi come una spugna che assorbe l’acqua? Così mi sono sentita quando ho aperto la porta ed ho visto tutto quello che dovevo e volevo vedere: alcuni anziani intenti a leggere il giornale mentre sorseggiavano, quasi centellinandola, una pinta di ottima birra locale (o comunque Britannica). C’era una persona che mangiava da sola e nel frattempo conversava con qualcuno di appena entrato nel pub. C’era l’odore del legno, quello del cibo che usciva da una cucina modernamente a vista. C’era la voglia di sedersi a tavola, ma non prima di avere ordinato una pinta di bitter e quel fish & chips per il quale sospiravo da tempo.
Il pub non è un luogo dove nutrirsi solo di cibo ma anche di storie, di storia, di profumi da portare con sé nel cuore e nelle mente. Si tratta di un posto che richiede sempre una certa modalità di comportamento che va rispettata (tipo non aspettarsi che il cameriere prenda l’ordinazione al tavolo). Per quanto il Muddy Duck abbia, oltre alla sala tradizionale, un altra stanza dove la modernità e il sentore di ristorante siano forti e decisi, quello che vi posso dire è che questo pub sarà sicuramente regalarvi mondo di quella britishness che, almeno io, cerco sempre nei miei viaggi alla scoperta della perfida Albione e delle terre circostanti.
Il servizio non è velocissimo ma è quel “lento giusto” per garantire che i piatti siano cucinati al minuto e non ci sia nullo di surgelato. Lo testimoniano le patatine: tutta una diversa dall’altra. Le birre (Real Ale, quelle commerciali non le guardo nemmeno) presenti al banco sono di varia provenienza: si va dallo Yorkshire con la Landlord (sembra una garanzia ma sto giro avevo voglia di qualcosa di mai bevuto) per arrivare alle birre della non troppo lontana Cornovaglia. Si finisce poi con la Hooky, una chicca made in Oxfordshire: si tratta di una delle pochissime birre “non gasate” presenti nel Regno Unito. Una delizia dal sentore persistente di luppolo.
I prezzi del Muddy Duck non sono tra quelli dei pub più economici di sempre ma sono perfettamente in linea con zona e, a mio avviso, non ci si spenna a mangiare lì, anzi. Si guadagna in un’esperienza di inglesità (passatemi il termine) davvero autentica. Ci si riempie di una linfa vitale che ha in sé l’essenza del viaggio e la bellezza della scoperta, anche di un paese che si conosce alla grande, che non si smette mai di amare e che ha sempre qualcosa in serbo per stupirci alla grande. Domenica, quando sono ripartitata da Heathrow, mi sono portata dentro tutto questo. Azzannavo il mio sandwich eggs & cress & mayo, la mia britannica cena prima di partire, e pensavo a tutto il bene di cui la mia anima sinutre si quell’isola pazzesca chiamata Gran Bretagna, un luogo per il quale sento già tanta nostalgia e che non smetterò mai di mettere al top delle mie esperienze di viaggio.
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Ma un giorno o l'altro riusciremo ad andare in Inghilterra assieme vero?!
😉
Speriamo proprio di sì Lindauz!