Certo che ce l’ha. Ed è anche tanto, tantissimo direi. Ecco perché oggi sono qui a scrivere proprio di Leicester e di nessun altro luogo al mondo. Anche se il piano editoriale di questo blog di viaggi prevedeva ben altro. La prima cosa che mi viene da dire a voce alta mi nasce da dentro con una spinta pazzesca, sentita fin da ieri mattina alle 6 quando, guardando i titoli del telegiornale sentivo persone su persone pronunciare Leicester in modo sbagliato. Si dice Lesster (o se volete, ecco la fonetica scritta in modo corretto: lɛs-tə) e non Leister, Leicester o Licester come ho sentito proprio ieri sera. Fatta pace con la pronuncia, vi posso dire che se cercate su questo il nome di questa città delle East Midlands, troverete sicuramente qualche post risalente al viaggio che io e Gian abbiamo fatto da quelle parti un po’ di tempo fa.
Perché visitare Leicester e cosa c’è di bello da quelle parti?
Una delle cose che ho amato di Leicester è la sua normalità assoluta e il suo essere una perfetta città inglese, multietnica all’ennesima potenza (secondo stime che ho letto, anche più di Londra) e molto giovane, grazie alla presenza di una buonissima università. Leicester non è una di quelle città che raggiungi per le opere d’arte (anche se regala molto di bello), non è uno di quei posti per i quali dici “ci devo per forza andare“. Allora perché ve la sto consigliando? La risposta si nasconde mescolata nel paragrafo qui sopra: perché è inglesamente normale e perché ha del bello da raccontare. Ecco quindi i miei personali motivi per cui tutti (o quasi) dovrebbero conoscere Leicester, al di là del calcio, di Ranieri e del trionfo del Leicester City.
Riccardo III
Leicester è l’ultima città che ha visto il crudele Plantageneto (stando al carattere che gli ha dato Shakespeare) vivo e vegeto, con tutta la sua scogliosi e l’avida voglia di prendersi il trono di Inghilterra (per la cronaca, quelli di Game of Thrones non si sono inventati nulla. E’ tutto già scritto). In città c’è un percorso molto interessante da seguire per rivivere il suo ultimo giorno in terra. Come se questo già non fosse abbastanza, sappiate che proprio a Leicester è stato ritrovato lo scheletro di Riccardo III (era dato per disperso, tanto da essere l’unico sovrano inglese senza una tomba) al quale è stata data regale sepoltura l’anno scorso, proprio nella cattedrale della città. Se volete passare a fare un saluto, magari esclamando “il mio regno per un cavallo“, ora sapete dove andare.
La cucina indiana
Il Golden Mile di Leicester (ovvero Belgrave Road) è tra i più quotati di Inghilterra, assieme a quello di Leeds e di Manchester. Lo sapete, vero, che la migliore cucina indiana di Inghilterra non si trova per le strade di Londra, vero? Se non credete a me, chiedetelo a Jamie Oliver che, in città, ha girato una puntata intera del suo show Jamie’s Britain
Il miglior mercato mai visto in terra inglese
La multietnicità di Leicester ha dato vita ad un mercato che ha dell’incredibile: visitandolo è possibile fare un giro del mondo semplicemente spostandosi di banco in banco. Africa e Asia si uniscono all’Inghilterra dando vita ad un qualcosa di unico. Provare per credere.
L’Inghilterra romana
Leicester, come tutte le città inglesi che terminano con -cester o -chester, sono il frutto della conquista romana della Gran Bretagna. Ci sono città e zone dove i resti dell’occupazione di quasi 2000 anni fa ha lasciato chiare tracce (il Vallo di Adriano ne é un esempio lampante). La Leicester romana è ben visibile in un luogo non distante dal centro. Un po’ di realtà aumentata fa la magia che la vista fosse non riesce a fare ma vi assicuro che una visita da quelle parti è una buona cosa da fare.
Il rugby
Leicester non è un nome nuovo sui quotidiani sportivi, almeno quelli che vengono stampati fuori dall’Italia. La squadra di rugby dei Leicester Tigers compare nella lista delle squadre più forti d’Europa (ma facciamo anche del mondo) da non so quanto tempo. I Tigers sono nati nel 1880 e hanno vinto un bel po’ di titoli importanti, come due Heineken Cup (la coppa dei campioni del rugby), che fanno bella mostra nella bacheca dei trionfi dentro lo stadio. Io, entrando a Welford Road (il loro stadio. In UK spesso gli stadi portano i nomi del loro indirizzo. Nota di Giovy) ho quasi pianto nel trovarmi davanti alla Heineken Cup.
ciao Giovy, c'è un posto dove non sei stata? ti invidio, il mondo intaro mi ha sempre affascinata:ne ho visto poco di persona e tutto sui libri….beata te,per inciso: sono nonna di elena crespi
Che bello avere il commento di una nonna!
Ci sono tantissimi posti dove non sono stata e che spero di raggiungere prima o poi.
Anche leggere libri è un modo meraviglioso per viaggiare.
Pensa a scrittori come Salgari o Verne! 🙂
Grazie ancora per il tuo commento e torna a leggerci.