C’è chi dice che la Bretagna sia un po’ la culla storica di tutta la civiltà europea. La cosa certa è che questa regione del nord-ovest della Francia può essere considerata un vero e proprio libro a cielo aperto per studiare tempi molto lontani. Ci sono 3 località in Bretagna che, secondo me, sono delle vere e proprie capisaldi della preistoria del nostro continente: Carnac, l’isola di Gavrinis e Locmariaquer. I primi due sono già stati raccontati su questo blog. Oggi è il giorno giusto per portarvi a visitare il terzo.
In Bretagna esiste un pass molto speciale per chi, come me, ama la storia e le testimonianze che il passato è riuscito a portare fino ai giorni nostri: si chiama Pass des Mégalithes e si può acquistare all’entrata dei siti preistorici che ho citato nell’introduzione a questo post. Il sito megalitico di Locmariaquer nasce su una delle molte zone di terra che circondano il Golfo di Morbihan. Se i siti archeologici bretoni sono un libro aperto per gli amanti di storia, il Golfo di Morbihan è un’enciclopedia intera, con tanti luoghi ancora da esplorare. Io ho avuto la fortuna di arrivare a Locmariaquer in una splendida mattina di quasi estate. Il sole batteva così tanto che ho dovuto immergermi nella crema solare per non ustionarmi.
Locmariaquer è un villaggio bretone affacciato sul golfo e custodisce uno dei complessi megalitici più importanti d’Europa. Il sito è composto da un Cairn, legato misteriosamente, a quello dell’isola di Gavrinis, da una zona di tumulo e da quello che è considerato il più grande menhir mai ritrovato: il Grande Menhir spezzato. Quest’ultimo sembra ora un grande animale ferito disteso a terra, spezzato nelle sue tre parti… E’ così grande da non crederci. Il sito di Locmariaquer apre alle 10 del mattino ed io sono arrivata proprio per quell’ora. Durante i giorni feriali è più tranquillo e regala una visita di maggiore impatto e bellezza.
Il sito di Locmariaquer si trova a poca distanza da Carnac e dall’isola di Gavrinis (quella che, nella cartina qui sopra, ho cercato di evidenziare con una freccia malriuscita). In epoca preistoirica è probabile che queste terre non costituissero un golfo, bensì un’unica zona emersa. Con l’ultimo disgelo, il livello dell’oceano si è innalzato, sommergendo parecchia terra e dando vita a quello che oggi è il Golfo del Morbihan. Se, guardando la cartina, vi venisse in mente di vedere tutto in un giorno… Scordatevelo! Carnac richiede tempo (e programmazione se volete fare una visita guidata) e Gavrinis concede l’entrata solo ad un tot di visitatori al giorno. Restate in zona qualche giorno: ne vale la pena!
La prima cosa che si visita entrando è il Cairn che custodisce il dolmen denominato Table des Marchands, un gran pezzo di pietra lavorata risalente circa al 3900 a.C. La particolarità di questo dolmen è che alcune lastre che compongono entrata e tetto del monumento riportano la continuazione di alcuni disegni del Cairn che si può vedere sull’Isola di Gavrinis. Un grande mistero sul quale gli studiosi e gli archeologi stanno ancora indagando. Il Cairn è molto basso all’entrata ma poi diventa più grande. Certo è che chi è basso come me fa sicuramente meno fatica ad esplorarlo.
La seconda delle attrazioni di Locmariaquer, e per me la cosa una delle cose più sorprendenti che ho visto in Bretagna, è il Gran Menhir spezzato. Si trattava di un pezzo unico di pietra di circa 21 metri risalente al V Millennio prima di Cristo. Un giorno, non si sa quando, cadde a terra e rimase lì come un animale ferito. La cosa sorprendente è cercare di capire come venne innalzato e quale fosse la sua funzione. La preistoria è un’epoca più complessa e speciale di quanto crediamo o ci abbiano mai insegnato.
Continuando la visita a Locmariaquer si arriva a quello che un tempo fu un antico tumulo, probabilmente una tomba comune utilizzata dagli abitanti del villaggio che sorgeva nei pressi di questi monumenti. Se non acquistate il Pass de Mégalithes, l’entrata a Locmariaquer costa 5,50€ ed io vi direi di acquistare il biglietto senza indugi perché questo sito li merita tutti. Se farete un viaggio in Bretagna d’estate, ricordatevi di portare con voi un bel po’ d’acqua, la crema solare e un cappello. La visita al sito di Locmariquer è praticamente tutta al sole e, anche se siamo a Nord della Francia, la dea delle scottature e degli eritemi non perdona.
Per tutto il resto c’è nostra signora della meraviglia, quella che nei viaggi non mi lascia mai.
Questo articolo è stato scritto per Emotion Recollected In Tranquillity.
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