Mio fratello oggi parte, assieme al suo cane Billo, per il Cammino di Santiago e noi cercheremo di raccontare il loro percorso a piedi verso la Galizia (seguite sui social l’hashtag #MichyBillo). Ieri ci siamo scambiati qualche messaggio e mi sono fatta mandare la foto del suo zaino. Guardando il carico che poterà sulla schiena per (almeno) il prossimo mese, mi sono messa a ragionare sul fatto che in viaggio lo zaino é un elemento di importanza pari a quella delle scarpe che indossiamo. Sbagliare scarpe – così come sbagliare zaino o prepararlo nel modo sbagliato – può compromettere i nostri spostamenti e assieme a loro i nostri progetti. Come si prepara lo zaino nel modo giusto?
Non é poi così facile trovare la risposta alla domanda che ci siamo appena posti. Trovare lo zaino giusto é un po’ come trovare la persona con cui stare tutta la vita: a volte arriva al primo colpo, mentre a volte occorre fare un po’ di rodaggio, se così possiamo chiamarlo. Il giusto zaino dovrebbe essere proporzionato sia alla nostra corporatura che all’esperienza che vogliamo vivere. Ogni tipo di viaggio ha il suo zaino ma c’è una caratteristica principale che tutti dovrebbero considerare: uno schienale più che decente, fatto apposta per aiutare la nostra schiena a sostenere il peso che dobbiamo portare con noi.
Come vi dicevo prima, oggi Michy e Billo partono per il Cammino di Santiago, un percorso non certo breve, che richiede la capacità di portarsi via poca roba per un numero non definito di giorni. C’è chi consiglia di viaggiare con uno zaino che non superi i 12 chili ma per mio fratello non é stato semplice perché, oltre alle sue cose (ridotte al minimo) ha dovuto portare anche il cibo per Billo, per non compromettere troppo la salute del cane durante il lungo viaggio. Al momento della partenza lo zaino di Michele pesa circa 18 chili. Oltre al cibo per il cane, Michele porterà con sé una tenda perché non tutti gli ostelli posti lungo il Cammino di Santiago accettano i cani.
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#MichyBillo in partenza! |
Fatta questa doverosa premessa di cronaca famigliare, eccomi qui a darvi qualche consiglio su come preparare lo zaino per un lungo viaggio a tappe come il Cammino di Santiago o, comunque, un itinerario on the road in genere. Posto che concordiate con me sui consigli generali per fare i bagagli, io lo zaino lo preparo così:
- Scelta degli abiti: il mio minimo indispensabile per un viaggio lungo è tutto l’occorrente per almeno 7/8 giorni. Conto spesso 7 mutande, 5 paia di calze, 8 magliette e così via. Io sono un caso patologico per quanto riguarda lo sporcarsi mentre si mangia… Ne deriva quindi che io porti con me sempre un paio di maglie in più del previsto. Oguno di voi faccia i propri conti in base alla propria indole.
- Impacchettamento: qui viene il bello e qui si vede la tecnica. Se il vostro viaggio é itinerante, la cosa migliore che possiate fare é suddividere gli indumenti per categorie e utilizzare un sacchetto per categoria. Ci sono parecchi ecommerce che vendono dei sacchetti per distribuire le cose nello zaino. Io vi consiglio di usarli di colore diverso, in modo da azzeccare subito l’indumento di cui avete bisogno. L’utilizzo dei sacchetti vi permetterà soprattutto di tenere in ordine lo zaino e vi concederà l’opportunità di farlo e disfarlo senza metterci troppo tempo. Ah… Pensate anche ai sacchetti per la roba sporca, mi raccomando.
- Disposizione: come si mette la roba dentro lo zaino? La risposta é: dipende. Dovete sempre “costruire” l’architettura dello zaino in base alle vostre esigenze e tempistiche. Se, per esempio, arriverete nella vostra prima destinazione la sera tardi, vi consiglio di mettere in cima allo zaino pigiama, ciabatte e asciugamani. In linea generale, io procedo così: sul fondo ci vanno sempre le scarpe di ricambio e le cose che solitamente mi servono meno. Poi é il turno dei pantaloni e maglioni. Poi le t-shirt e così via.
- Sfruttate tutti gli spazi: lo zaino é un regno di spazi inesplorati. Le cose piccole come calzini, fazzoletti di carta o simili sono perfette per occupare tutti gli interstizi che si creano quando si inseriscono gli indumenti principali.
- Protezione: le cose importanti come sacco a pelo, pigiama e indimenti intimi vanno protette. Il classico viaggiatore zaino in spalla é spesso raffigurato con il sacco a pelo legato fuori. Questo, di norma, non andrebbe fatto. Le ragioni sono due: 1) se piove si bagna e 2) se non piove si sporca. Anche se c’è un sacchetto a proteggerlo. Quando uscivo con gli scout mi insegnarono che il sacco a pelo va sempre dentro… E continuo a viaggiare seguendo questo principio.
Spero che questi piccoli consigli di viaggio possano esservi utili. Magari al più presto vi parlerò anche dei diversi tipi di zaino e delle loro specifiche tecniche, in modo che anche voi possiate trovare il vostro migliore amico da portare sulle spalle, proprio come ho fatto io anni fa quando mi sono fatta un auto-regalo di compleanno.
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Io e il mio attuale zaino. |
Il vostro blog e bellissimo.
Grazie mille 🙂
Ciao, ho scoperto un posto bellissimo, complimenti!
Il Cammino in solitaria è un sogno nel cassetto che spero si realizzi prima o poi. Ho letto diversi libri, articoli e mi rendo conto che so’ sempre poco, ma sicuramente quando verrà il momento giusto userò questo post per preparare il mio zaino. Proseguo con la lettura 😉 Grazie ancora. Laura
Il Cammino chiama molti viaggiatori. Il difficile è capire proprio il momento giusto!
Che bello questo post, molto pratico. Mi attira molto l’idea di un viaggio di questo tipo, ma purtroppo è il tempo che manca!!
Io non riuscirei a viaggiare senza zaino. Fa parte di me!
Da quando ho fatto il cammino di Santiago e ho dovuto imparare a fare lo zaino in modo da non gravare sulla schiena non posso più fare a meno di utilizzare le tecniche che ho imparato dai pellegrini. Molte cose coincidono con quelle che hai elencato. Si spera sempre di non superare il 10% del proprio peso corporeo ma è veramente difficile. Io solitamente utilizzo la regola dei tre cambi per cercare di minimizzare il peso. Più gli extra se il clima è particolarmente rigido. Comunque un bell’articolo il tuo con molti spunti di riflessione per chi si avvicina a questo tipo di viaggio.
Mio fratello ha imparato molto da quell’esperienza, in primis proprio sul peso dello zaino. Grazie per essere passata di qui.
Post utilissimo, piano piano sta imparando anch’io a fare lo zaino nel modo più corretto e pratico per la mia schiena 🙂 Ancora sorrido quando ripenso al mio primo viaggio con lo zaino, stracolmo di vestiti, ma sbagliando si impara e ora porto solo il minimo indispensabile 🙂
Io ormai sono diventata esperta: anni e anni di scoutismo mi hanno aiutata.