Terre Estreme è una rubrica di viaggi particolari che sta piacendo sempre più e di questo vi ringraziamo. Oggi vi vogliamo raccontare un’esperienza molto particolare: il nostro viaggio alle isole Ebridi Esterne. Si tratta di terre pazzesche a Nord-Ovest della Scozia. Per arrivarci occorre davvero una gran bella convinzione e tanto amore per i paesaggi nordici e luoghi sperduti. Il “motto”delle Ebridi Esterne è “experience life on the edge“… è proprio vero!
Per l’occasione, l’intervistato di oggi è proprio Gian!
Isole Ebridi: esterne o interne?
Le isole Ebridi si dividono in due: le interne (dove c’è Skye, per intenderci) e quelle esterne, dove siamo andati noi. In tutto questo scrivere di Terre Estreme mi è venuto in mente che, è vero, avevo già scritto alcuni post sulle Ebridi Esterne ma quel viaggio poteva diventare un’ottima intervista per questa rubrica perché sebbene non siano una terra “no limits”, le isole Ebridi Esterne sono estreme sotto molti punti di vista.
Giovy: Come mai hai scelto le Ebridi Esterne (in questo caso “abbiamo scelto)?
Gian: Innanzitutto volevo visitare la Scozia, dove non ero mai stato, e poi a me piacciono molto il mare e le isole. In realtà quell’anno avevo pensato alle Shetland, ma poi la programmazione dell’itinerario ha preso altre strade e ho dovuto “metterle nel cassetto” per il futuro.
G: Cosa pensavi di trovare e cosa invece hai trovato?
G: Della Scozia ci viene veicolata un’idea storico-romantica che (almeno nella parte di paese che ho visitato) non corrisponde sempre al vero. Non voglio certo dire che sia brutta, ma piuttosto che la gestione di certe situazioni (vedi ad esempio Mary King’s Close di Edimburgo), certi comportamenti della gente locale ed alcune presentazioni su siti e guide mi hanno lasciato un po’ perplesso. Anche sullo stile di guida di certi autisti di autobus avrei molto da ridire. Detto questo, dalle Ebridi volevo vedere la natura ed il paesaggio, sperimentare (come faccio sempre) lo stile di vita locale e vedere alcuni luoghi storico-culturali che mi interessavano. Paesaggio e natura sono sicuramente bellissimi, anche perché la presenza umana è abbastanza scarsa e comunque l’attenzione all’ambiente è molto alta. Ci sono spiagge stupende, monti, panorami con vaste brughiere e giacimenti di torba. Comunque, per quello che ho visto, in media i turisti non rimangono più di due giorni.
Per quanto riguarda lo stile di vita locale… Beh, non saprei che dire.
In genere la gente non è molto calorosa con gli ospiti (ma neanche scortese, intendiamoci), un atteggiamento molto diverso da quello che ho trovato in Inghilterra e Galles. Ho avuto proprio la netta impressione che della promozione turistica a loro non interessi molto: locali e visitatori è come vivessero in due mondi separati. Però il bed and breakfast dove dormivamo è uno dei migliori che ho mai trovato, ed i proprietari sono delle persone squisite.
A Stornoway, il centro principale, ho visto un modo di fare molto “italiano”, se mi passate il termine. Per esempio, la gente in auto si saluta suonando il clacson. Anche se qualcuno è fermo in parcheggio e vede un conoscente a piedi, invece di chiamarlo a voce gli manda una strombazzata. Dopo qualche tempo la cosa diventa abbastanza irritante: attraversi la strada, senti qualcuno suonare e pensi di essere in pericolo o di avere infranto qualche regola del codice stradale, mentre invece si stavano solo salutando. Auto pimpate e guida (diciamo così) un po’ “spensierata” sono abbastanza diffuse.
Però intendiamoci: non mi lamento di questo, è stata comunque un’esperienza vera, poi a me piacciono i posti fuori mano di questo tipo. Le Ebridi sono abbastanza isolate, e la vita non è mai stata facile lì, perciò è comprensibile che le persone abbiano sviluppato certe tendenze. Poi è casa loro, facciano pure quello che vogliono, ci mancherebbe. Quello che critico sono piuttosto le presentazioni fuorvianti che ho trovato preparandomi al viaggio, per cui le Ebridi sembrano il classico posto di mare dove sul molo trovi il vecchietto con la pipa che aggiusta le reti e si mette a chiacchierare con te, dove ci sono ristoranti caratteristici ad ogni angolo, dove il pesce te lo cucinano dappertutto, e dove i paesi sono tutti ridenti come il set di Doc Martin in Cornovaglia. Cose che non corrispondono (completamente) al vero. Ho anche letto che quello sarebbe un paradiso per surfisti, ma in cinque giorni di permanenza non ho visto nemmeno mezza tavola. Magari sono tutte sfortunate coincidenze.
Luoghi storici ce ne sono e anche di molto interessanti, come ad esempio il villaggio didattico di Gearrannan o il complesso di stone circle di Callanish. È stato anche molto istruttivo indagare sul mondo del tweed, il celebre tessuto a spina di pesce. Come forse saprete, quello locale (Harris Tweed) è pregiatissimo e conosciuto in tutto il mondo. Ma è ancora prodotto con metodi artigianali, usando telai meccanici a pedale tramandati di padre in figlio, e con un sistema di lavoro delocalizzato domiciliare che corrisponde più o meno alla maglieria italiana degli anni ’60-’70.
G: Cosa bisogna assolutamente sapere per fare un viaggio da quelle parti?
G: Il viaggio in traghetto da Ullapool (terraferma scozzese) a Stornoway (Isola di Lewis e Harris) dura circa 3 ore: quindi non fate come altri turisti che abbiamo incontrato (italiani, ovviamente) che pensavano di fare una gitarella andata/ritorno di un’ora. Il traghetto si prenota solo se avete auto o moto, mentre a piedi l biglietto si fa direttamente in loco, prima della partenza. Con la prenotazione, il biglietto è nominativo e vi basta quello. Senza, il biglietto è generico perciò dovete anche compilare una semplice carta d’imbarco, che trovate al bancone della biglietteria e che poi dovete consegnare sul traghetto. Se siete appassionati del classico pub britannico, con arredamento tipico e real ale pompata a mano, correte il rischio di rimanere molto delusi. Sulle guide c’è scritto che qui c’è molta craft beer (birra artigianale): può anche essere vero, ma comunque è tutta in bottiglia o nelle classiche spine a gas europee. Comunque i pub che ho trovato erano abbastanza dozzinali. Vi consiglio di fare molta attenzione agli ubriachi: io ho evitato una rissa per poco, e di polizia in giro non ne ho mai vista.
Le Ebridi sono un territorio ancora molto religioso. Alla domenica è quasi tutto chiuso (anni fa era proprio tutto chiuso), i bus sono fermi e nemmeno la gigantesca catena di supermarket Tesco lavora. Gli unici esercizi aperti a Stornoway al tempio del mio viaggio erano il distributore con minimarket e alimentari (fanno anche colazioni e panini) ed un ristorante indiano. Persino in un campo giochi per bambini c’era la scritta: “Si prega di non usare le giostre la domenica”. Gira solo qualche taxi, immagino per raccattare i turisti disperati, ma non ho chiesto i prezzi.
Anche se le Ebridi sono abbastanza a nord, in estate il clima non è così freddo come si pensa. All’alba si possono toccare i 10°C, ma se c’è il sole durante il resto del giorno si può stare in maglietta. Ovviamente il meteo è quello britannico: quindi piogge frequenti e improvvise, molta umidità e tempo instabile. Portate sempre con voi un maglione o un fleece leggero, una giacca leggera antivento ed una mantellina antipioggia. Ci sono molti moscerini, che pungono come zanzare ma in modo più cattivo. [Aggiornamento del 2017: si tratta dei Midges, una delle insidie del nord della Gran Bretagna]Si trovano soprattutto in mezzo alla vegetazione e fuori dai centri abitati. Quindi non dimenticate di portare sempre con voi un repellente per insetti ed una crema contro le punture. In Scozia, per legge, le toilette pubbliche sono tutte a pagamento (20-30 pence per strada e 50 pence nelle stazioni ferroviarie, al momento della mia visita). Conservate sempre degli spiccioli per quest’uso: non sempre trovate la macchinetta cambiamonete, e non sempre il personale ha il resto.
G: A chi consiglieresti e a chi sconsiglieresti un viaggio alle Ebridi Esterne?
G: Consigliato: a chi già ama la Scozia; a chi ama i luoghi fuori mano; a chi apprezza anche eventuali scomodità; a chi vuole vedere una parte di UK un po’ differente dai cliché. Sconsigliato: se il vostro ideale di UK è l’Inghilterra in generale e Londra in particolare; se amate gli allegri pub inglesi, gallesi ed irlandesi; se apprezzate il caldo torrido e odiate la pioggia; se cercate vita sociale e discoteche.
G: Racconta un momento indimenticabile del viaggio
G: Un momento indimenticabile? Beh, forse il giorno dell’escursione ai circoli di pietra di Callanish, che sono disseminati lungo un percorso di qualche kilometro nella campagna. A parte il monumento in sé, eccezionale e ben conservato, e l’emozione di poter sedere e mangiare vicino a monumenti del Neolitico, quel giorno ho visto altre cose insolite. Ad esempio, un temporale improvviso di soft rain, che scendeva di lato con vento forte, per cui per proteggerci dall’acqua bastava mettersi di fianco ai megaliti verticali. Oppure le villette e le fattorie della campagna, che stranamente sembravano quelle del Sudafrica che avevo visto in film e documentari tempo prima. Poi Callanish è vicina ad un firth (golfo), quindi ho assistito persino al “naufragio” di una barca sugli scogli (non preoccupatevi, era vuota), e ai maldestri tentativi dei “marinai” di disincagliarla tirandola col verricello di una jeep.
Però credetemi, è stato abbastanza indimenticabile anche l’incontro serale con un gruppo di ubriachi fradici fuori da un locale. Abbiamo visto che si stavano picchiando e perciò abbiamo cambiato strada. Ci siamo seduti su di un muretto, a mangiare la nostra cena a base di fish and chips, quando li vediamo sbucare da una strada e venire nella nostra direzione. Siamo stati fermi e abbiamo fatto finta di niente, e non so per quale miracolo ci sono passati di fianco senza degnarci di uno sguardo. Ora almeno so cosa provano quelli che scampano all’attacco di un’orso o di uno squalo!
Come sempre vi lasciamo con il link alla gallery che racconta questo stranissimo viaggio in terre sferzate dal vento come le Ebridi Esterne! Enjoy!
Tutte le foto del post sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Carissimi Giovy e Gian,
ammiro molto il vostro blog e la vostra abilità nel raccontare con parole ed immagini sempre coinvolgenti i luoghi più disparati del mondo… Da pazza innamorata che sono della Scozia e delle sue isole – splendide e ognuna dotata di una sua spiccata personalità – mi sono avventata con avida curiosità sulla vostra intervista dedicata alle Ebridi Esterne, certa che avrei ritrovato, nella vostra esperienza, la mia meravigliosa esperienza in quell'arcipelago sperduto. Ma non è stato proprio così…arrivata alla fine del vostro post, ho sentito come un vuoto, come la sensazione netta che mancasse qualcosa. Dovevo portare anche la mia testimonianza, per rendere omaggio al fascino magnetico di quell'arcipelago, dove la bellezza dei paesaggi si declina in forme pure, primitive, essenziali. Grandi spazi vuoti, affioramenti di rocce antichissime, brughiere immense, spiagge deserte e sconfinate (fra le più belle che io abbia mai visto!!!), una miriade di laghi dalle acque increspate oppure lisce come l'olio, cime misteriose dalle forme dolcemente arrotondate, cieli mossi e orizzonti senza limiti , forti contrasti di luce e di colori… Un arcipelago che mi ha folgorato fin dal primo istante in cui vi ho messo piede, tanto da darmi subito la certezza che io lì ci sarei tornata. Un luogo speciale – molto speciale – fatto di tanti luoghi diversi a formare uno splendido "tutto" come in un complicatissimo puzzle… perché le Ebridi Esterne sono tante isole diverse, che non smettono mai di regalare sorprese ed emozioni.
Non ho mai pensato di poterci trovare villaggi turistici da cartolina, né pittoreschi porticcioli gremiti di localini dove mangiare pesce fresco. Sinceramente mi chiedo da quale fonte Gian abbia potuto fermarsi questa aspettativa fuorviante. Si tratta invece di isole di una bellezza tanto intensa quanto a tratti austera, di un universo incredibilmente autentico e per niente votato al turismo, dove trovare un posto per mangiare (al di fuori di Stornoway, l'unico centro abitato degno di questo nome) può essere un vero rompicapo; dove i negozi si contano sulle dita di una mano, dove l'ospitalità schietta e sincera degli isolani non si manifesta in grandi moine ed i ritmi sono rimasti più o meno quelli di un secolo fa. Ma è proprio questo a rendere l'arcipelago così speciale. Questo suo essere lontano da tutto e non solo geograficamente. Questa sua anima ruvida che tocca l'anima di chi si apre ad "assorbire" e ad esplorare, rimanendo i magari più di un paio di giorni soltanto.
Ci tornerò ad agosto, dopo averlo desiderato per cinque lunghi anni. E pazienza se magari ci incontrerò qualche ubriaco (ma non ne ho mai incontrati nel mio precedente viaggio). Ad infiammare il mio cuore ci sarà ben altro. Un universo intatto, dal sapore quasi primordiale, dove nulla è messo lì per far piacere ai turisti. E di questi tempi sembra quasi un miracolo…
PS perdonate la lungaggine, ma è un argomento su cui sono molto sensibile…
Carissima Ilaria,
ti ringraziamo per i complimenti e per il commento. Non ti dobbiamo perdonare nessuna lungaggine, vuol dire che l'argomento ed il nostro blog ti hanno coinvolto e questo ci fa piacere. Contributi come il tuo sono sempre i benvenuti.
Detto questo, riassumo e ripeto quello che ho scritto nel post:
1) La natura è bellissima, l'ospitalità non sempre.
2) Il viaggio è consigliato, ma non ci troverete tutto quello che vi dicono.
3) Il modo di fare della gente non è quello che ho visto nel resto dello UK.
4) Le mie osservazioni si riferiscono alla sola parte di Scozia che ho visitato.
Tutto qui. A me personalmente non interessa il ristorante, l'attrazione, i salamelecchi o il surf. Di solito mi sfamo con i meal deal, mangio spesso all'aperto seduto su muretti, panchine o pietre, e solo occasionalmente ceno in un pub (non nelle Ebridi, comunque). Però non posso fare a meno di notare una certa discrepanza tra ciò che viene mostrato e ciò che effettivamente si trova.
Riguardo le aspettative fuorvianti, basta leggere le varie sezioni del sito di Visit Outer Hebrides (http://www.visitouterhebrides.co.uk/). In particolare vorrei segnalarti: "… L'eccitante assortimento di intrattenimenti ed attrazioni…", oppure "… Accettate il caldo benvenuto delle comunità che aspettano di offrirvi la tradizionale ospitalità delle Ebridi…", oppure la sezione "Sea Adventure" riguardo al surf, oppure la sezione Food and Drink (guarda la foto). Eccetera, eccetera. Oppure puoi farti mandare un opuscolo a casa e leggere cosa ci scrivono sopra, o leggere le tante altre guide che ci sono in giro. Nel 2013 una delle foto in primo piano nel sito era una tavola da surf piantata per terra come fosse una standing stone e (ripeto) non ho visto mezza tavola né istruttori da nessuna parte.
Se, come dici tu, un territorio "non è votato al turismo", allora non dovrebbe neanche presentarsi come pieno di "intrattenimenti ed attrazioni", né avere "una tradizionale ospitalità". Non credi?
Potrei raccontarti molto altro anche sul resto della Scozia, ma dopo sarei io a dovermi dilungare troppo. Diciamo che secondo me, natura meravigliosa a parte, la Scozia non è esattamente quel paese fenomenale che vogliono far credere. Opinione personale, ovviamente. Ripeto quello che ho scritto nel post: "Magari sono tutte sfortunate coincidenze".
Non ho detto nemmeno che la gente si ubriaca e si picchia continuamente per strada. Ho solo raccontato un episodio che mi è capitato, e puntualizzato che non c'era l'ombra di un poliziotto in giro (tra l'altro era venerdì sera…) Magari è sempre la solita sfortunata coincidenza. Comunque, quando incontri un gruppo di ubriachi che aspetta solo di attaccare briga, dire "pazienza" serve molto poco.
Sinceramente, in 7 viaggi nello UK, cose del genere (più le altre che non ho menzionato) non mi sono mai capitate. Questa è stata la mia esperienza di viaggio nelle Ebridi: se non mi credi mi dispiace, ma non posso farci niente. Grazie ancora e continua a seguirci.
Ciao,
Gian
Ciao Ilaria,
hai fatto bene a lasciarci la tua testimonianza.
Ti dico la mia poi passo la parola a Gian.
Quest'intervista non dice di certo che le Ebridi Esterne sono brutte, anzi.
Io le porto nel cuore proprio per il loro paesaggio così particolare e speciale.
Noi siamo rimasti da quelle parti per quasi una settimana, sicché abbiamo avuto la possibilità di esplorare Lewis a fondo.
Dal materiale che avevamo richiesto all'ufficio turistico sembravano isole molto diverse. Tutto qui.
Anche a me piacerebbe tornare da quelle parti per capire ancora di più quelle terre così particolai.
Grazie ragazzi per la vostra risposta… Mi dispiace davvero che in Scozia non vi siate sentiti accolti, la mia esperienza evidentemente è molto diversa dalla vostra, perché io ho trovato una calda accoglienza nella stragrande maggioranza dei casi e in ogni parte di quella meravigliosa terra…persino nella Scozia "vichinga", ovvero nelle fredde e remote Shetland, dove io e mio marito abbiamo lasciato pezzi di cuore sparsi su ogni isola!!! In particolare alle Ebridi Esterne abbiamo sperimentato bed&breakfast eccezionali…se mai ci tornerete voglio consigliarvi il SUAINAVAL, nella parte più remota e spettacolare dell'isola di Lewis. Il posto è davvero magnifico e le persone splendide, sempre desiderose di rendere speciale il soggiorno dei loro ospiti. Torneremo da loro in agosto e sinceramente non vedo l'ora!!! Anche ad Harris accoglienza eccezionale al TETHERSTONE b&b. Purtroppo non aveva più disponibilità per le nostre date, ma la signora si è data da fare per trovarci una sistemazione alternativa che fosse all'altezza… Sinceramente non ricordo episodi di freddezza o ostilità nei nostri confronti, d'altra parte sono convinta che non si possa mai generalizzare, nel bene o nel male, su una popolazione. Persone scontrose, maleducate o addirittura violente si possono trovare ovunque…purtroppo!!! Nemmeno in Italia c'è sempre un poliziotto quando serve. Quanto ai ristoranti, è vero, alle Ebridi Esterne ce ne sono davvero pochissimi, come d'altra parte alle Shetland o in certe parti isolate e poco abitate delle Highlands del nord. Ed è pure vero che sui siti o sulle brochures relative alle varie zone compaiono spesso foto di cibi e piatti succulenti… Diciamo che la qualità in effetti c'è (o almeno noi l'abbiamo quasi sempre trovata), però spesso bisogna sbattersi un po' in termini di chilometri per trovare pane da mettere sotto i denti. Devo dire che forse essendo già stata più volte in Scozia, pur avendo consultato quegli stessi siti e brochures, non ho mai creduto di trovare una gran varietà di attrazioni o servizi turistici. Probabilmente abbiamo interpretato quelle stesse "fonti" d'informazione in modo diverso… Una cosa è certa: le Ebridi Esterne sono una meta per chi cerca una natura intatta e strepitosa, a costo di dover rinunciare a qualche comodità…personalmente sono convinta che ne valga davvero la pena! Vi mando un caro saluto e spero di leggere presto di una vostra nuova e stavolta esaltante esperienza scozzese!!! Ciao Ilaria
Grazie di nuovo per averci raccontato la tua esperienza Ilaria! 🙂
Carissima Ilaria,
grazie per la tua replica. Ma io ci credo che le Ebridi ti sono piaciute, infatti ripeto: il posto in sé è bellissimo. Per me "quella" Scozia, cioè le Highlands, le montagne, le isole remote, eccetera, andrebbe vissuta in stile trekker per essere apprezzata appieno.
Vedi, un blog come il nostro si deve rivolgere ad un pubblico più vasto possibile. Dobbiamo tenere conto che ci legge gente come te (più votata all'avventura naturalistica e meno incline alle comodità) ma anche chi vede il viaggio come una vacanza in cui rilassarsi (com'è giusto che sia). Se una meta è più rivolta verso uno dei due "settori" invece che verso l'altro bisogna puntualizzarlo, non tanto per lamentarsi ma solo come informazione.
Per spiegarti meglio il concetto ti porto l'esempio di Mary King's Close (non so se hai letto il post). Ho visto quel luogo in un paio di documentari, e naturalmente mi sono informato sul sito internet e sulle guide, dove viene presentato in un certo modo. Per me era una delle cose che dovevo assolutamente vedere a Edimburgo. Poi ci vado, e vedo che è gestito come una specie di attrazione da luna park: accompagnatori in costume, tour sbrigativi, effetti speciali da baraccone da fiera, costo del biglietto sproporzionato… Quindi: quel posto è bello? Sì, è fantastico e storicamente unico. È gestito come meriterebbe e come ti fanno credere? Assolutamente no. Chi legge deve sapere entrambe le cose. Se scrivessi solo "è bellissimo" oppure "è bruttissimo" non direi il vero in nessuno dei due casi.
Ancora grazie per i tuoi graditi commenti e continua a seguirci! Ciao,
Gian
Scusate se ho eliminato e ripubblicato il commento due volte… È che nella foga di scrivere e postare senza rileggere, avevo dimenticato qualche concetto e, cosa più grave, avevo pure seminato qualche strafalcione!!! Ora eviterò di rileggere di nuovo…che altrimenti qualche difetto da correggere lo troverei ancora di sicuro! Ciao, a presto Ilaria
Non ti preoccupare Ilaria… non c'è nessun problema! 🙂