Spesso, nel visitare una città, si osservano i suoi monumenti con occhio un po’ distratto, limitandosi alla loro estetica e/o alla loro storia superficiale, cioè quella che ci viene veicolata da libri e guide in modo a volte sommario. Ma, altrettanto spesso, tali monumenti possono nascondere interessanti curiosità, come nel caso della strana coppia citata nel titolo, che si può ammirare visitando il Neue Rathaus [Nuovo Municipio] di Dresda.
Il Goldene Rathausmann

La figura sulla cupola è circondata da diversi misteri. Per prima cosa non ha un nome preciso: viene principalmente detta Goldene Rathausmann [Uomo Dorato del Municipio], ma una guida turistica nata e vissuta in città mi ha spiegato che viene anche chiamata L’Uomo Che Protegge Dresda. La statua raffigura un uomo nudo, barbuto e con la corona in testa, che ha il braccio destro disteso con la mano aperta, mentre il sinistro regge una cornucopia dalla quale fuoriescono delle mele. Si dice che dovesse rappresentare un Ercole patrono protettore della città [Schutzpatron], ma non ci sono prove sicure riguardo questo aspetto, tanto che viene riportato come “leggenda” da diverse fonti. Il vero significato simbolico della corona è pure incerto, come si è indecisi sul fatto che la mano aperta sia un segno di protezione oppure un semplice saluto. Invece sull’allegoria della cornucopia come augurio di prosperità e abbondanza non ci sono molti dubbi.
Forse a qualcuno di voi, guardando la posa dell’Uomo Dorato e pensando che siamo in Germania, sarà venuto in mente un certo sospetto, il che ci porta al secondo imbroglio che ha come protagonista questa statua. In effetti il suo braccio disteso ricorda molto un saluto nazista, accostamento ovviamente assurdo visto che la scultura risale all’inizio del 1900: però, dopo la fine della II Guerra Mondiale, questa assurdità risultò plausibile per molti. Durante la guerra un famigerato e tutt’oggi contestato raid aereo degli Alleati rase quasi completamente al suolo Dresda, che si trovava nella futura zona d’influenza post-bellica dell’Unione Sovietica. Il Rathuasmann rimase miracolosamente illeso sopra la sua torre, che invece venne sventrata e della quale rimase solo l’impalcatura. Quando arrivò il momento di decidere sulla ricostruzione della città, le autorità comuniste erano preoccupate dell’immagine nazista potenzialmente associata alla scultura, così alcuni suggerirono di abbatterla. Un architetto responsabile dei lavori, però, con un abile operazione di persuasione riuscì a convincere tutti che il gesto dell’Uomo Dorato poteva simboleggiare la mano del comunismo che si distendeva a protezione di Dresda: così, nel 1949, l’allora sindaco Walter Weidauer diede l’ordine di ricostruire la torre del Municipio secondo il progetto originale, Rathausmann compreso.
La Trummerfrau di Dresda
La storia della Trümmerfrau [Donna delle Macerie] è meno complicata di quella del suo “compagno” sulla torre, ma non meno interessante. Questa statua, che si trova davanti al Municipio, in mezzo ad una bella aiuola, è un monumento alla memoria di tutte quelle donne che, dopo la fine della seconda guerra mondiale, si aggiravano per le rovine di Dresda a recuperare materiale edile utilizzabile per la ricostruzione. L’autore è lo scultore Walter Reinhold e sappiamo persino il nome della modella, che si chiamava Erika Hohlfeld. Il monumento venne originariamente fuso in ghisa e posato nel 1952, mentre nel 1967 ne venne fatta una versione in bronzo che sostituì la precedente (immagino per motivi di ruggine).
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