![]() |
Ruta del Cares – foto da Ruta-del-Cares.com |
Giorni fa pensavo alla Spagna e quando io penso a quella zona della Penisola Iberica non mi vengono in mente spiagge e città dove fare l’alba bensì luoghi montuosi tutti da scoprire.
Io sono un po’ il “bastian contrario” delle destinazioni e ultimamente ho riflettuto molto sulla bellezza dei Picos de Europa.
Questo parco nazionale si estende tra le regioni di Castilla y Léon, Cantabria e Austurie… proprio quella parte di Spagna che a me manca e che vorrei esplorare.
Leggendo un po’ di materiale a riguardo di questa zona, ho capito di dovermi mettere un altro bel promemoria per i viaggi da fare nel 2014: vorrei le montagne della Spagna.
Quando andai alle Canarie, mi innamorai più del Garajonay e del Teide che delle spiagge che ebbi l’occasione di frequentare.
Ecco perché penso che i Picos de Europa mi piacerebbero un sacco.
Tra tutte le destinazioni che ho preso in esame, credo proprio che sceglierò la zona della Garganta del Cares. Non so perché, ma camminare vicino all’acqua mi rende una donna felice.
Cain, il punto di partenza ideale per esplorare questa zona dei Picos, sorge nel punto di incontro di due fiumi. Da quelle parti sono ancora visibili, qua e là, alcuni recinti costruiti per catturare i lupi.
Partendo da qui, in circa 3 ore, si può arrivare a Poncebos, un’altra località del parco.
Secondo quanto ho letto, il percorso è facilmente affrontabile anche da chi non ha famigliarità con la montagna e con le salite.
Il dislivello è poco e si affronta con tranquillità.
Non so voi ma io, malgrado passi molto tempo in viaggio a camminare, non sono una grande amica delle salite. Datemi un dislivello continuo e lento e cammino anche per 25 km, come ho fatto alle Ebridi.
Il pecorso tra Cain e Poncebos è proprio così.
Fare relativamente poca fatica è sicuramente d’aiuto per ammirare al meglio il paesaggio che è il vero punto forte della camminata. La ruta del Cares si snoda seguendo il fiume, attraverso un canyon davvero spettacolare. Il sentiero è ben segnato e non si rischia di perdersi.
Molti siti sconsigliano di uscire dal sentiero per raggiungere l’acqua. Le rive sono scivolose e si rischia per niente!
Questo sentiero è molto frequentato in estate ma dicono che i mesi migliori siano maggio e settembre, quando la strada è meno battuta e si può avere l’occasione di trovarsi soli con la montagna.
Non so se per voi è lo stesso, ma io credo che certe zone del mondo siano come i calzini.
Sei abituata a indossarli per il verso giusto, quello che comunemente è condiviso da tutto il mondo ma, a volte, se si rovesciano, si ha una visione tutta nuova.
Nel mio dialetto si dice che quando si indossa qualcosa al rovescio tutto si aggiusta.
Forse anche per i viaggi è così.
Occorre prendere una nazione, rivoltarla, per avere un’immagine diversa e più completa di essa.
Io con la Spagna ho fatto così fin dall’inizio e ancora non ho finito di scoprire nuovi mondi, nuovi itinerari e montagne meravigliose che mai mi sarei aspettata.
Ci sono stata in questa zona! Favolosa! Una Spagna, non Spagna, perché non sembra neanche di essere lì 🙂 adoro anche la Cantabria! Lavoravo nella zona di Valencia e un giorno vidi su una rivista una foto meravigliosa dei Picos de Europa e di Santander! Ho preso un autobus con un'amica e abbiamo fatto 10 ore di viaggio 🙂 abbiamo visitato entrambe le zone! Super! Che bello che ci sei stata anche tu 🙂
Io ci sono passata vicino ma vorrei esplorarla meglio. C'è un pezzo di Nord della Spagna che mi manca e partirei proprio da qui per continuare la mia esplorazione! 🙂
Si, te la consiglio! E' un po' sottovalutata come zona. Da qualsiasi parte ti giri c'è qualcosa di bello 🙂 Secondo me potrebbe avere molta più attenzione turistica. Io ci sono andata ad agosto e non c'era molta gente, anzi..!
Meglio però, meno persone, più possibilità di viversela come se fossi una persona della zona 🙂 io lo preferisco a volte!
Il nord della Spagna è proprio bello! Quest'anno tornerò nei Paesi Baschi per approfondire.. poi del nord mancheranno solo (si fa per dire) le Asturie…