Perché ogni tifoso di calcio dovrebbe visitare Manchester? Premetto che non sono un tifoso di calcio. Per essere precisi, lo sono stato molto tempo fa ed ora non lo sono più: come un alcolista anonimo mi sono disintossicato, e non ci sono più ricascato. Senza addentrarmi più di tanto nei motivi, diciamo che il calcio non rispecchia più il mio concetto di sport. Ma i vecchi amori non si dimenticano mai, e quindi sono ancora molto affezionato al football del passato. Quello, tanto per intenderci, in cui i giocatori non avevano le creste ma i basettoni. Per i nostalgici come me, ma naturalmente anche per gli accaniti tifosi moderni e per i viaggiatori curiosi, a Manchester c’è un vero gioiellino: il National Football Museum (NFM), ovvero il Museo Nazionale del Calcio.
Questa città del Lancashire è legata a filo doppio al mondo del calcio. Ha due storiche squadre in Premier League (Manchester United e Manchester City) attualmente ai massimi livelli inglesi ed europei: niente di cui stupirsi, quindi, se è sede di un museo sul football (o soccer, come è familiarmente conosciuto tale sport). Lo United, in particolare, possiede una sua mitologia che lo ha portato oggi ad essere forse la più famosa squadra di calcio del mondo: per citare un paio di nomi, ci hanno giocato leggende come Bobby Charlton e George Best. Negli anni ’80 io ero tifoso della Juventus e del mitico United di allora, quello in cui tanto per intenderci militavano Wilkins, Robson, Stapleton, McGrath e compagnia calciante. Nel 1984 il fato accoppiò, con mia gioia suprema, queste due squadre nella semifinale della defunta Coppa delle Coppe, e posso dire: a Torino io c’ero. Anche se purtroppo Robson era infortunato e l’ho potuto solo vedere passeggiare sul campo, prima del fischio d’inizio. Per la cronaca, lo United non passò il turno e la Juve vinse il torneo. Ma lasciamo la nostalgia che incalza e torniamo al soggetto del post.
Insomma, i calciofili troveranno pane per i loro denti (o fango per i loro tacchetti, se preferite). Se del calcio invece non vi interessa niente, andateci lo stesso perché il contenuto di questo museo fa parte a tutti gli effetti della storia inglese. L’entrata è incredibilmente gratuita: se e quando visiterete il NFM capirete il termine incredibilmente. Che George Best sia un mio mito, invece, forse lo avete già capito prima.
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