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Picture from Wikimedia Commons |
La Cattedrale Anglicana di Liverpool è una delle cose più belle ed impressionanti che ho visto, e non solo nello UK. Non ne scrivo solo perché ci sono stato e ve lo voglio raccontare, ma anche perché è un luogo di cui si parla (stranamente) poco.
Come edificio religioso, dimenticatevi tutto quello che conoscete sull’architettura di chiese, abbazie e conventi, perché è una cosa totalmente diversa. Come ho pensato appena sono sceso dal taxi davanti a questa meraviglia, sembra più un palazzo della Gotham City di Batman (versione Frank Miller, quella oscura) che una cattedrale. La “T” rovesciata della sua silhouette si vede anche da molto lontano, essendo situata sopra un’altura. Ai puristi amanti delle linee romaniche e gotiche sembrerà più somigliante ad un edificio industriale che ad un luogo di preghiera: ma forse questo è il segreto del suo fascino. L’interno è conseguenza diretta dell’esterno, cioè gli spazi sono immensi e viene da chiedersi se là dentro potrebbe starci un campo da calcio.
La storia di questa chiesa è molto lunga, e parte da molto lontano. Per farla breve vi dirò solo che inizia nel 1901, quando è stata decisa la sua costruzione, e finisce nel 1978, anno della cerimonia che ha celebrato la fine dei lavori. In pratica, è stata costruita un pezzo per volta, anche se il suo nucleo centrale era attivo e funzionante già pochi anni dopo la posa della prima pietra. Pure la sua progettazione è degna di nota: l’ideatore è nientemeno che Sir Giles Gilbert Scott, che all’epoca aveva soli 22 anni e non aveva ancora costruito nemmeno una casetta di legno. Per chi non lo sapesse, Scott è l’inventore delle famose telephone box rosse per cui la Gran Bretagna è diventata famosa in tutto il mondo, ed è stato progettista della parte esterna della Centrale di Battersea.
Le chiese di rito anglicano possono apparire strane, al primo approccio, per noi che siamo di matrice cattolica. Le caffetterie interne, le bandiere di guerra lungo le navate, ed i pomeriggi in cui si offrono tè e torta come si fosse da una vecchia zia, non fanno parte del backgorund della chiesa romana. In effetti la parrocchia anglicana, essendo più secolarista e nazionalista, ha il pregio di essere anche più legata alla comunità che le sta intorno, e più aperta verso l’esterno. Cosa pensereste se vi dicessero che a San Pietro potete organizzare un meeting d’affari, che nel Duomo di Milano hanno aperto un ristorante, o che Santa Maria Novella si può noleggiare per un evento mondano? Ebbene, queste sono solo alcune delle cose possibili nella Cattedrale di Liverpool, oltre a prendersi un caffè al bar, comprare libri e souvenir, seguire corsi di teologia, visitare mostre d’arte… Ed ovviamente anche partecipare alle funzioni religiose e pregare. Però, di fronte a tanta laica larghezza di vedute, i matrimoni in loco sono rigidamente riservati ad una cerchia ristretta di privilegiati: se non lavorate in una cattedrale anglicana, o non siete membri di una congregazione religiosa, è meglio che vi rivolgiate al vostro parroco di fiducia.
Il semplice ingresso alla Cattedrale è gratis, così come il tour accompagnato da una guida: viene solo suggerita in entrambi i casi un’offerta-tipo di poche sterline, che non è assolutamente obbligatoria. La cosa può lasciare stupiti anche se non dovrebbe: edifici storici e religiosi come questo godono di molti appoggi importanti e donazioni (ad esempio, della Massoneria), e possono usufruire degli introiti garantiti dalle attività commerciali collegate. Si può anche salire sull’altissima torre centrale, alta 101 metri, in questo caso pagando un biglietto (che resta valido per 2 giorni). Attenzione perché la prima parte della salita è fatta in ascensore, mentre lo strappo finale è composto da 108 gradini da fare a piedi.
La Cattedrale non è vicina al centro di Liverpool, ma neanche troppo lontana. Se il vostro tempo è contato usate i mezzi pubblici, in caso contrario potete organizzare una bella giornata a piedi, partendo (ad esempio) dall’Albert Dock con le sue attrazioni, passando da Liverpool One e dai suoi negozi, attraversando il centro verso il quartiere cinese, nei pressi del quale troverete anche la chiesa scoperchiata di St. Luke e l’austero pub Dispensary, e dirigendovi da lì verso la vostra meta.
Post interessantissimo. La mia prima volta in una chiesa anglicana fu sorprendente proprio per questi motivi. Ero in gita scolastica e mentre ai miei compagni fregava poco del trovarsi lì, io invece mi guardavo attorno e mi rendevo conto di quanto preferirei appartenere a una radice anglicana piuttosto che cattolica.
Grazie per l'apprezzamento ed il tuo commento. Tempo fa, ai tempi del mio primo viaggio in UK, una persona con cui ne parlai usò il termine "shock culturale" per descrivere la sorpresa che si prova in certi posti fuori dalla nostra realtà solita. Sono modi diversi di intendere e vivere le cose, per i britannici è lo stesso quando vengono in Italia e ci considerano "esotici" come noi facciamo con loro. 🙂
Ciao!
Gian