Norimberga ed io ci siamo gia incontrate più volte, in momenti diversi della mia vita. Sto scrivendo questo post dal mio tablet quindi se vi sembra un po ‘ diverso come formattazione sapete perché. Inoltre sono un po ‘ sfatta. Non quanti km i piedi miei e di Gian hanno fatto. Usciti di buon ora siamo andati a trovare la Storia. Già… mi piace pensare che essa sia come una vecchia Signora che attende ospiti con tea e pasticcini.
Tu ti accomodi nel suo salotto e lei comincia a parlare dei tempi passati. Oggi mi ha raccontato qualcosa che giá conoscevo ma che i miei occhi non pensavano di poter vedere mai. Siamo stati allo Zeppelinfeld, quel luogo uscito dalla mente di Albert Speer negli anni ’30 del secolo scorso per celebrare le giornate del partito nazista. Questo luogo è ritratto in ogni documentario su quel periodo. Ora ci sono zone in sfacelo, altre intere e altre meno ma esplorarlo aiuta a comprendere in pieno il potere che aggregazione e propaganda avevano. È un luogo che sembra muto eppure urla.
Io mi faccio sempre piccola di fronte alla Storia, quella con la S grande. La guardo, la ascolto e la conosco. Poi forse giudico. Un luogo come lo Zeppelinfeld è la giusta anticamera al Dokuzentrum, che si trova proprio lì vicino. Non c’è apologia, non c’è volontà di rattristarsi o di esaltare chissà che ideologia. Visitare un luogo come questo aiuta a comprendere in pieno cosa vuol dire il passato. E in questo Norimberga insegna. Io le dico grazie.
La foto di copertina è © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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