Una mia amica oggi parte per Siviglia. Nell’augurarle buon viaggio mi è venuto in mente che non avevo ancora scritto di Siviglia. Quando arrivati lì con i miei due Hermanos il caldo era davvero potente. Arrivavamo da Cordoba, dover davvero la temperatura era una cosa indescrivibile. A Siviglia si rasentavano i 36° ma c’era un vento bellissimo che risaliva il Guadalquivir e arrivava giusto giusto nel campeggio dove dormivamo noi. Mi sembrava un sogno!
Giusto per tornare alla realtà, decidemmo di fare una mega lavatrice di tutta la roba sporca che occupava i nostri tre zaini. Mentre Andre e Michi montavano le tende, io facevo la donna della vacanza. Ero lì che leggevo, aspettando la fine della lavatrice quando davanti a me si presenta una ragazza. Ci fissammo perché a me sembrava di averla già vista. Come in un film, rivedevo dentro di me i momenti in cui incontrai questa sconosciuta.
Con lei c’era sempre una sua amica… ecco che le immagini si delineavano… me la ricordo a Toledo… e poi a Cordoba. Oddio, magari era un agente segreto che ci seguiva! Ci presentammo e da lì a poco cominciammo a chiacchierare. Lei e la sua amica erano di Barcellona ed erano in viaggio, on the road, come noi. Fatalità da viaggiatori, avevano scelto lo stesso nostro itinerario e gli stessi nostri campeggi. Eh sì che la Spagna è grande!! Erano simpatiche e decidemmo di uscire a cena tutti e 5 assieme.
La sera era piacevole e mangiammo in un luogo che aveva una terrazza proprio sul fiume. Il vento continuava ad esserci ed io ne ero più che felice. Metti Spagnoli e Italiani allo stesso tavolo e, dopo un po’, si finisce a parlare di musica italiana. Dopo aver spiattellato i soluti Pausini e Ramazzotti, una delle due ragazze ci raccontò che lei andava pazza per un altro Italiano: El Nek. L’aggiunta di quell’articolo spagnolo davanti al nome di Nek ci fece sorridere e a me, personalmente, fece subito provare simpatia per quella ragazza che sembrava un po’ scomparire di fianco alla bellezza della sua amica.
Fu proprio un bel momento. Il giorno dopo loro proseguirono verso Valencia. Noi prendemmo la via dell’Ovest, puntando decisi verso il Portogallo. Davvero il mondo è pieno di viaggiatori che non aspettano altro di incontrarsi. Spesso ci si ostina a voler far accadere le cose, gli incontri, le occasioni. Forse sarebbe sufficiente solo fare un bel respiro e lasciare che la vita ci indichi, come una bussola, la direzione e i sorrisi da accogliere.
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