
C’è stato un periodo in cui non mi perdevo nessuna delle righe che Gabriele Romagnoli pubblicava su Vanity Fair. La sua rubrica si intitolava proprio Fulton Street ed io adoravo perdermi tra i suoi racconti così belli. Parlava spesso della gente che girava, viveva, passava, abitava attorno a questa via di Lower Manhattan. Succede così che un giorno mi ritrovo proprio a Manhattan perché la mia migliore amica ha deciso di sposarsi. Avevo passato una giornata davvero pazzesca. Ecco il racconto di quel giorno a New York.
Sveglia non troppo tardi, il fuso orario che ancora mi batteva in testa. Una colazione di quelle memorabili nell’Upper Westside, con il mio amico di Washington che ordinava ogni genere di piatto di uova presente sul menù. Io avevo tantissima voglia di girare la città. Quel giorno sarei andata a zonzo sulla Sesta Avenue per cercare qualche negozietto speciale, dove comprare cose bellissime a poco e poi sarei andata da Macy’s. Avrei girato come una trottola alla scoperta della zona di Hell’s Kitchen perché, dopo aver visto The Sleepers, quel luogo mi solleticava molto.
Non so quanto ho camminato quel giorno, con lo zaino pieno di tutti gli acquisti fatti sulla Sesta Strada. La Quinta è per i sogni, la Sesta è per la realtà. Le mie gambe trovarono pace solo quando presi il ferry per Staten Island. Andata e ritorno nel giro di poco: volevo ammirare Manhattan dall’acqua. Non appena rimisi piede in quel di Lower Manhattan, spinsi un po’ sui miei amici per andare a vedere Ground Zero. In quel momento in me scese il silenzio perché mi ricordavo bene le torri dalla mia prima visita a New York. Vedere quel cantieri fu un po’ uno shock e subito sentii di nuovo il bisogno di bighellonare per la città che mai è stanca, mai si ferma. Restai nella zona del Financial District, ammirando vecchi edifici in mattoni rossi vicino a grattacieli futuristi arrivati da chissà che galassia. Dopo una giornata così, vuoi arrenderti al buio che arriva? Proprio no.
Dopo una giornata così, cose vuoi fare? Se ti trovi a Lower Manhattan ti guardi attorno e cerchi Fulton Street. Per me fu come una specie di calamita, una forza che mi attirava a se nell’ora del crepuscolo. Il cielo si tingeva di blu ma io riuscivo ancora a vedere netto il verde del cartello col nome della strada. Cominciai a camminare verso il Pier 17 per andare ad ammirare il Ponte dei Brooklyn. Dopo i primi passi mi tornarono alla mente tutti i personaggi raccontati da Romagnoli e, dentro di me, pensai “Sai che bello se finissi in quei racconti anch’io?”
Ecco cosa fare di sera, a Lower Manhattan. Vai a Fulton Street, cammini, ti siedi … e sogni.
Cosa non lo so. Ma sogni.
Anch'io ho sempre amato Romagnoli, ho diversi suoi libri 🙂
Che bello questo viaggio a Fulton Street!
Grazie Miss!
Per me è stato bello ricordare quella passeggiata! 🙂
Buona Pasqua.
Angela
dirò solo questo: WOW…
Grazie!! 🙂