
“C’è del marcio in Danimarca” o meglio “Something is rotten in the State of Denmark“.
Non so voi, ma io già mi vedo a scendere dall’aereo (quando mai lo prenderò) per la Danimarca ed esordire così.
Lo so, non è originale, ma una cosa alla quale non posso smettere di pensare è proprio come potesse Shakespeare immaginare un luogo che non aveva mai visto. Ok, esistevano libri che viaggiavano da una parte all’altra d’Europa e c’erano moltissimi scrittori da ascoltare con molta attenzione.
Proprio in questo risiede il genio di una persona come Willian Shakespeare: prendere una cronaca comune, una leggenda, un luogo comune raccontato a furor di popolo e trasformarlo in successo eterno. Se pensiamo ad Amleto, il castello che ci viene in mente è di sicuro più somigliante a qualche maniero del medioevo in rovina, come molti se ne possono vedere nella campagna inglese. Il castello del Prince of Denmark è in realtà Kronborg, in quel della città di Helsingør, che tutti conoscono come Elsinore.
E’ una costruzione molto più rinascimentale (e successiva) piuttosto che medievale, anche se fonda le sue radici in tempi molto più antichi. Vanta moltissime visite all’anno, giustamente attirate dalle parole del buon Bardo inglese che probabilmente è stato il miglior marketing manager per questa struttura (e molte altre in Europa). Il castello è ovviamente visitabile e, a seconda dei periodi dell’anno, si possono vedere anche rappresentazioni del dramma shakespeariano proprio nel luogo in cui, giustamente, dovrebbe essere ambientato.
Questa è una cosa che adoro: io amo prender su un libro, una poesia, un testo teatrale e andarmelo a leggere nel luogo in cui dovrebbe svolgersi tutti. E questo fa nascere in me la voglia di mille viaggi nuovi. E’ come se un dato testo appartenesse ad un luogo e in quel modo ve lo si riportasse. Ancora una volta la Danimarca mi entra nei pensieri e conquista il mio cuore prima che i miei piedi potessero posarvi su parte del suo suolo.
La città di Helsingør mi ispira da matti proprio perché è un luogo molto borderline, secondo me. E’ affacciata sul mare e guarda la Svezia, giocando al mutuo scambio con questa regione. Io adoro quando posso cogliere in un luogo quella specie di mescolanza che rende quella zona così peculiare. E’ per questo che amo le zone di confine… o borderline, come le chiamo io. Dall’altra parte del mare, a brevissima distanza c’è Helsinborg… ovvero la Helsingør svedese, con un nome in lingua svedese.
Non è bello questo?
Il Nordsjeallang, questa regione della Danimarca, è sicuramente un luogo da scoprire e apprendre par coeur, come si dice in francese. Per andare al di là della grandezza di Amleto e della sua vicenda. Proprio per risalire sull’aereo del ritorno e pensare ad alta voce “nulla di marcio in Danimarca”.
Oh se dev'essere affascinante la Danimarca! Ma… scusa se il bradipo che è in me non mi ha fatto scattare il neurone vagante: ci sei già stata? Sei in procinto di partire?
Un saluto Susanna
Dev'essere affascinante davvero.
Non ci sono ancora stata ad Helsingor ma me lo sogno spesso.
Ogni tanto metto qui questi "Fantaviaggi" come promemoria per me e per chi vuole partire 🙂
Un saluto a te…
Uh, che bello questo fantaviaggio in Danimarca.
Quando parti per il castello di Helsingor portami con te Giovy :)))
LA Danimarca è il nostro probabile viaggio di quest’estate, ma non abbiamo ancora prenotato nulla…ci ridurremo all’ultimo momento lo so già! 🙂
Allora dovete per forza andare a dire “Ciao” ad Amleto