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Picture © 2012 Gianluca Vecchi |
C’era una volta una ragazza di nome Mary.
Era la figlia di un publican, suo padre era infatti il gerente del Fish Inn, ottimo pub della zona.
E in una avvallamento così remoto un pub ci voleva per ristorare la gente che vi arrivata.
Ci voleva un pub per ristorare anche i vari Fellwalkers o poeti che proprio sulle rive del Buttermere trovavano pace dopo tanto vagare, fisico e intellettuale.
Questa ragazza un giorno si sposò con uno che non era proprio un bell’affare.
Quest’uomo, che si faceva chiamare Colonnello Hope, era già spostato ma Mary non lo sapeva.
Un certo Samuel Taylor Coleridge assistette al romantic mariage, come lo stesso poeta lo definì, e ne volle scrivere al London Morning Post.
La storia di Mary divenne pubblica e cominciò ad essere argomento di discussione in moltissimi salotti, buoni e non. Nel Lake District era di pubblico dominio e ispirò anche il buon Wordsworth che nel suo Prelude raccontò della famosa Maid of Buttermere.
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Picture © 2012 Gianluca Vecchi |
Ci sono tanta ragioni per andare Buttermere (che si legge Buttermer con la U), che oggi è un piccolissimo villaggio fatto di pochi cottage, una chiesa e il famoso The Fish Inn.
Buttermere è incastonato sul fondo di una valle non facile da raggiungere. Il mio consiglio è dimenticare di avere la patente e affidarsi al grandioso Honister Rambler, un percorso circolare che un autobus di linea compie molte volte durante il giorno. Va sia in senso orario (bus 77A) che in senso anti-orario (bus77).
La strada percorsa dall’Honister Rambler è tra le più scenografiche in tutto il Regno Unito.
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Picture © 2012 Gianluca Vecchi |
Ci sono dei biglietti giornalieri o, se fate come me e girate con i mezzi pubblici, questo percorso è compreso nel normale abbonamento (28£ per una settimana, corse illimitate). Io e Gian abbiamo preso il 77 di prima mattina.
Lo stupore di quanto visto durante quella giornata è stato davvero grande.
Il paesaggio del Lake District è aspro e dolce allo stesso tempo; è spoglio di alberi per il troppo vento ma non appena si arriva vicino ai laghi tutto cambia.
Ci si trova in mezzo a foreste di mille verdi diversi.
Il Buttermere è il lago che più mi è piaciuto nel Lake District.
Molto diverso dal Derwentwater, può essere descritto con una sola parola: selvaggio.
Qui non ci sono barche sulle quali salire, qui non c’è nessuna piccola spiaggetta ben visibile.
Qui c’è vento, tantissimo vento.
Qui c’è una foresta che profuma.
Qui c’è l’acqua che gorgoglia perché molti ruscelli scendono dai Fells circostanti e si buttano nel lago.
Qui non c’è solo un lago, ma ce ne sono due … gemelli … nati in chissà quale glaciaciazione.
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Picture © 2012 Gianluca Vecchi |
Quel pomeriggio c’era tantissimo vento e per la prima volta in quel viaggio, mi sono avvolta il più possibile nella mia felpa e nella sciarpa che avevo con me perché quell’aria sembrava portarmi via.
Era l’ultimo giorno nel Lake District, poi ci attendeva l’isola di Man, ma io ero comunque un po’ triste.
A dire il vero provavo qualcosa di contrastante.
Io e Gian ci sedemmo su di una pietra in riva al lago per mangiare i nostri panini.
Mi immaginavo di essere in un’altra vita e di vedere Wordsworth camminare su quelle strette rive.
Sentivo che quel vento era parte integrante dell’ispirazione per le sue parole e avevo in me la sensazione che fosse un onore essere lì, in quelle condizioni atmosferiche.
Mi guardavo attorno per contemplare ogni minimo centimetro.
Per più di mezz’ora restammo soli, su quelle rive, e non ci fu niente di più bello.
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Picture © 2012 Gianluca Vecchi |
C’è un bellissimo sentiero che parte da quel lato del lago e che gira tutto attorno.
Ci vorrà poco più di un’ora a girare attorno al Buttermere e camminare in mezzo al silenzio generato da quella valla è a dir poco incantevole, quando sì è disposti a mettere in cammino anche i proprio pensieri.
Buttermere, e il suo omonimo lago, sono un luogo di contemplazione.
Vicino al pub c’è un piccolo caffé, unico punto di ristoro in zona assieme al Fish Inn.
C’è sempre gente lì e probabilmente nel week end potrebbe risultare un vero e proprio carnaio.
Ma quel giorno non era così.
Quel giorno era tutto contemplativo e le persone che, dopo il nostro arrivo, hanno cominciato a manifestarsi sulle rive del lago non facevano rumore.
L’unico suono era quello delle scarpe sul terreno sterrato unito al vento e all’acqua che scendeva dai Fells. Ero voluta andar lì per capire un luogo tanto citato in poesia.
Pensavo alla vicenda della Maid of Buttermere ma, camminando su quei sentieri, ho capito che quella vicenda è solo marginale rispetto alla bellezza di un luogo che è rimasto integro e non corrotto dal tempo che passa.
Fare un giro a Buttermere equilvale a fare un salto indietro a tempi che nemmeno immaginiamo.
Se potessi scegliere un posto dove vivere nel Lake District, credo proprio sarebbe lì.
Che bello…e che voglia di vacanza che ci fai venire!
Un bacione
A me lo dici Lindauz? Secondo te quante volte mi sono venuti gli occhioni a scrivere questo post?
La voglia del Lake District aumenta.
Intanto prendo nota in agenda,
poi forse un giorno….
Grazie Giovy
Angela
Grande Giovy, che mi fai sognare il Lake District, che meraviglia di post, cara…sarei già pronta con la valigia in mano.
Un bacio grande!
Che posto da sogno e che clima ideale….il cielo plumbeo, l'acqua che arriva tranquilla e anche quelle radici di albero che si intrecciano…sicuramente sono l'ispirazione di molte persone con la testa tra le nuvole 😉
@Angela: sono convinta che ti piacerebbe da matti.
@Miss: valigia o zaino sempre pronti per la cara Inghilterra
@WYW: bravi WYW, clima ideale… parola giusta.