
Quello di oggi è un post un po’ catartico per me. Soave è uno di quei posti che per me volevano dire “dai che sei quasi arrivata“. Quando vivevo in Svizzera capitava che ogni tanto tornassi dai miei in Veneto. Percorrendo la A4 cercando di sopravvivere, osservavo sempre con occhi sognanti quel castello che vedevo alla mia sinistra, andando verso Vicenza. Mi è sempre piaciuto, fin da quando ero piccola.
Quando andavo in autostrada con i miei genitori speravo sempre andassimo da quella parte in modo da porterlo vedere. Così, tutte le volte che passavo, mi ricordavo quel desiderio di bimba e dentro di me dicevo “cavoli, ci devo tornare”. La prima volta che visitai Soave fu con la scuola, ormai un millennio fa. Io sono sempre stata una di quelle che nelle gite sta attenta e che poi fai il resoconto migliore di tutti.
A scuola ero un po’ secchia pur non passando i millenni sui libri. Quel giorno a Soave imparai molto su quel castello, sulle sue difese e sul fatto che Dante vi soggiornò. Il Castello di Soave fu uno dei più importanti costruiti da Can Grande della Scala. La sua fondazione risale al X secolo e alla dominazione longobarda e alla fine del 1200 la magione fu in mano alla famiglia Scaligera. Al suo interno vi era una vera e propria civiltà a servizio della famiglia Veronese.
Dante vi soggiornò in un periodo del suo esilio e nel momento di scrittura della Divina Commedia. Soave non è solo questo: è una bellissima città fortificata dove storia, gastronimia e ottimo vino si sposano con la possibilità di passeggiare tra vie e viuzze chiedendosi chissà com’era in pieno medioevo. Questa è un po’ la bellezza e la gran fortuna dei molti borghi italiani. Visitare un luogo come Soave è un’esperienza completa che può rendere fantastico una domenica di pieno autunno.
Gironzolare per le strade di Soave, infatti, in piena vendemmi è anche un’esperienza olfattiva. Il profumo invade benevolmente ogni zona. Chi c’è abituato probabilmente non lo sente ma scendendo dalla macchina la cosa è lampante. Ed è anche questo che amo di certi luoghi. Amo il fatto che t’avvolgano. Dopo una passeggiata, un ottimo spritz e qualche chiacchiera, è tempo ovviamente di deliziare lo stomaco. Niente di meglio che un ottimo risotto fatto con il vialone nano e del fantastico Amarone per rendere una giornata bella qualcosa di irresistibile.
Non sto facendo le fusa a Soave, lo sto raccontando davvero per quello che è. Sto raccontando il bello che porta con sè perché là ho vissuto davvero giornate così. E così lo voglio imprimere nella mia mente e liberarmi da ogni altro tipo di ricordo. Soave è il nome giusto per questo paesino del Veronese. Soave sarà l’aggettivo più adatto per raccontare ai vostri amici una domenica o un sabata passato senza pensieri nella mente. Storia, bellissimi paesaggi, buon vino e ottimo cibo. Qualcosa in più?
Vivevi in Svizzera? e dove? io ormai sto qui da piu' di 4 anni..
il Canton Ticino era la mia casa, soprattutto Mendrisiotto e Luganese.
Sei passata vicinissima alla mia seconda casa.
Sei mai riuscita a mangiare alla bigoleria? Sembra che chiudano ogni volta che io e mia moglie vogliamo sederci lì.
Staremmo anche pensando di prendere casa a Soave, davvero un bel posto, soldi permettendo.
La Bigoleria mi manca ma vedrò di informarmi prima che chiuda (e speriamo che non lo faccia).
Soave è davvero carina.
Il suo casello autostradale un po' meno (e lì centra il mio karma)
Adoro Soave ed il ristorantino sotto il castello… 🙂
Niko buongustaio 🙂
Presto, andrò a trovare i miei parenti veneti potrei fare una breve deviazione… sembra un bellissimo posto, Grazie Giovy per la tempestività 🙂
Più che tempestività è telepatia 🙂 Dove abitano i tuoi parenti veneti?
Porto tolle 🙂
Sono passati tanti anni, ma ricordo ancora il buon sapore del vino di Soave…
E ci porterai il tuo calzinino piccolo (non a bere però) 🙂
Che bello soave, è proprio un posto da scoprire! Grazie di averci portato tra le sue mura, cara!
Ci vorrebbe proprio una tua gita a Soave cara Miss!
Soave la ammiro sempre sfrecciando sull'autostrada attraverso le vetrate delle barriere antirumore, dopo questo racconto devo assolutamente rallentare e uscire al casello.
Angela
Per forza… 🙂 Il nostro Veneto merita proprio
E' uno dei borghi del Veneto che devo ancora vedere, ne ho sempre sentito parlare, per la sua bellezza, per i vini della zona, ma ancora mi manca. Grazie per avermene fatto respirare un po'…
Fammi sapere se ci vai…