Piccolo spazio enogastronomico che con la mente mi fa tornare ad una splendida cena in Val di Non, quella cena in cui ho assaggiato la Nosa, la birra della Val di Fiemme. Ho scritto già lungamente della bontà di certi tipi di birre e della bellezza relativa al fatto che microbirrifici di qualità stanno nascendo un po’ ovunque. Sono sempre disponibile a degustare un buon prodotto di qualità e non mi stancherò mai a dire che la Birra buona può essere paragonata ad un vino buono senza dire chissà che eresia.
In Italia, obviously, abbiamo molta più tradizione vinicola e, fin troppo spesso, la birra italiana è legata a marchi immensamente commerciali che forse hanno lasciato la qualità in fondo alle botti. Quella sera in Val di Non, al ristorante Nerina, uan delle pietanze che ci sarebbe stata servita era uno stinchetto di maiale cucinato a bassa temperatura (8 ore a circa 85° e una passata a 200° circa prima di essere servito). Questa primizia era accompagnata da una salsa alla birra della Val di Fiemme. Io, Gian e altri commensali eravamo curiosissimi di assaggiare questa birra artigianale e il nostro ospite non perse di certo tempo a proporcela.
La Birra Nòsa … se non ho mal capito… Nòsa indica l’aggettivo “nostra” e quindi sottolinea un legame forte con chi la produce… dicevo… la birra Nosa viene prodotta da un microbirrificio della Val di Fiemme nato nel 1999 per volonta del suo proprietario, Stefano Gilmozzi.
L’ispirazione era quella di voler riportare una birra altamente di qualità in una delle Valli più belle d’Italia. Si voleva unire la qualità del territorio ad un’esperienza di degustazione che poteva aiutare a legare i ricordi ad un particolare gusto e ad una ben definita sensazione. Avete presente quando assaggiate qualcosa e la prima cosa che vi viene da dire è “questa cosa sa di montagna…” oppure “c’è il gusto del mare”. Ecco, la sensazione è proprio quella: a me capita di viverla quando mangio le alici marinate che per me hanno tutto il gusto del mare.
Una cosa simile m’è successa quel sabato sera in Val di Non. L’assaggio della Birra Nòsa è avvenuto usando dei bicchieri bombati stile quelli che si usano per il brandy. Non tutte le birre, infatti, sono adatte ai boccali che tutti conosciamo. Quel bicchiere ben si adattava alle caratteristiche della Nòsa che, data la sua preparazione, ha bisogno di spazio, aria e rotondità per sprigionare nel giusto modo tutto il suo gusto. Il colore è ambrato scuro, leggermente torbido.
Il gusto è deciso ma non invasivo e, dopo il sentore amaro tipico di questa birra, quello che resta in bocca è la freschezza e la purezza del profumo dell’erba dei pascoli di montagna. Ed è lì che arriva a chi la beve la nota tipica del gusto delle Valli trentine. In questo si distingue da molte produzioni artigianali qualitativamente molto elevate. E’ bello assaggiare vari prodotti e trovarci dentro un’esperienza che si sta vivendo.
Penso che ciò che mangiamo e beviamo faccia parte del viaggio che intraprendiamo. Aprire una bottoglia di birra e trovarci dentro il profumo dell’erba appena tagliata con l’aggiunta di un delicato sentore di miele di montagna è comunque un’esperienza grande e, sinceramente, non me l’aspettavo. Il viaggio è fatto di strada, incontri, parole scambiate, emozioni provate, gusti che ci prendono e anche un sorso di qualcosa che ci porta via.
Nel mio caso e nel caso di quel week end, la birra Nòsa non ha fatto altro che sugellare un profondo patto d’amicizia tra il mio cuore e il territorio che stavo esplorando. Ne è bastato un bicchiere gustato con calma per capire la grandezza e l’importanza del lavoro di chi sta dietro questa produzione. Come avevo già detto per Elisabetta Foradori e il suo Teroldego, ci sono persone che ci credono e amano il proprio territorio a tal punto da trovare il giusto modo di produrre e raccontare. E’ anche il caso del Birrifico della Val di Fiemme, dove ai conservanti viene sbarrata la porta, ma dove il portone della qualità accoglie chi vuole andare oltre il gusto di un semplice sorso di ottima birra.
Bellissima descrizione, ben riuscita grazie alle emozioni che hai rivelato. Noi siamo appassionati di birre e bevande antiche, e sappiamo che quando una bevanda riesce a riunire tutti i gusti e i sapori in ricordi, anche recenti, vuol dire che il produttore è riuscito con gran successo in quello che ha iniziato, dunque è in lista questa birra per prossima esplorazione da birrai 😉 Grazie
Mi fa piacere che sia nella tua lista.
E' un gusto che merita moltissimo.
Anche per me la birra è sempre un'emozione e sono sempre alla ricerca di produzioni altamente qualitative.
Se fai un salto a Cuneo allora ti consiglio le mitiche Baladin, ma penso che probabilmente le conoscerai già 🙂 a poca distanza da qui potrai anche assaggiare la birra del birrificio troll di Vernante.
Inoltre consiglio la birra croce di malto noi ne andiamo matti e la fortuna vuole che qui vicino a noi i locali spesso ne sono riforniti, quest'ultima la producono a Trecate… 🙂
Non sono ferratissima sulle birre del Piemonte ma prometto di rimediare… 🙂