C’è un luogo a Cuba che non sempre viene preso in considerazione da chi decide di sbarcare sull’Isla Grande. Vi sto parlando della Cienaga de Zapata, zona paludosa che guarda il mar dei Caraibi proprio vicino alla celeberrima Baia dei Porci. Ora è un parco nazionale e quindi è zona protetta. In questi giorni mi è tornata in mente perché ho visto un tot di documentari e programmi dai quali saltavano fuori dei coccodrilli immensi.
Alla vista di quei grandi animali, la mia mente corre subito a quando li ho visti con i miei occhi e a quando, seppur per qualche giorno, ho vissuto sulla mia pelle e attraverso i miei piedi un ambiente che più tropicale di così non si può. Ma che più Cuba di così non si può. Quando si pensa ai Caraibi il primo pensiero sono le spiagge incantate e un mare cristallino. Ma i Caraibi non sono solo quello: ci sono monti, selve, paludi, colline, piantagioni. C’è una vita immensa su quelle isole e sarebbe riduttivo visitarle.
Ero andata alla Baia dei Porci in cerca di un po’ di Storia di Cuba: ci ho trovato la storia, i coccodrilli, un mare impetuoso e profondissimo e una palude che mi ha preso il cuore. Ma andiamo con ordine. Ricordo che arrivai alla Baia dei Porci in pieno tramonto. Andai a cercare il famoso punto dello sbarco dei “mercenari” che attaccarono l’isola il 17 Aprile del 1961. Trovai quel punto e restai lì a fare qualche foto e a cercare di immaginare come fosse andata. Poi mi spostai di poco e vidi una barca che rientrava. A bordo c’erano dei Sub.
Fu proprio lì che notai come fosse diverso il mare rispetto al comune immaginario caraibico. Tastai l’acqua con i piedi e la temperatura era la stessa della costa Est. Ma era il colore a lasciarmi stupefatta: un blu intenso in tutte le sue sfumature scure aveva preso il posto di quel verde acqua intenso che di solito contraddistingue il mare caraibico. L’acqua era impetuosa, sembrava arrabbiata e aveva tutto il sentore di essere molto profonda. Parlai con uno dei sub e mi dissero che quello era uno dei punti più profondi di quella zona e che lì la natura era sovrana. Natura sovrana= presenza di animali, pesci e cose simili. Ergo … c’erano gli squali.
Poco dopo fui rapita da un tramonto dai colori intensi e dai poteri magici particolari: sembrava avesse la capacità di fermare il mondo e di far calare il silenzio su tutto quello che era attorno a me. Passai la notte in compagnia di un condizionatore russo degli anni ’70. A qualche ora, non so dirvi quale, si fermò ed io mi gettai in doccia così com’ero vestita… in pigiama per poi ributtarmi completamente gocciolante sul letto in modo da ritrovare un po’ di sonno in mezzo alla frescura datami dalla doccia.
Aldea Taina è la ricostruzione di un villaggio pre-colombiano, i resti dei quali sono stati trovati non moltissimi anni fa. A Cuba non c’è nulla di pre-colombiano perché quando gli spagnoli arrivarono fecero razzia di tutto, portarono malattie sconosciute agli indigeni e anni e anni di civiltà andarono in fumo. Aldea Taina è importante per questo perché, seppur ricostruita, segue fedelmente la struttura degli antichi villaggi dei Tainos e ci aiuta a capire come fosse quel mondo prima di quell’uomo chiamato Colombo. Piccola avvertenza: il sole picchia e non c’è riparo… sicché attrezzatevi di crema solare e copricapi perché lì non si scherza davvero.
Secondo avvertimento: le zanzare sono davvero cattive lì. Non abbiate paura di malattie o cose simili. La malaria non esiste a Cuba ma essere ripetutamente punzecchiati non è bello. Quindi… o vi coprite o vi riempite di repellete. Ma quel luogo non è solo Storia … è anche Natura… fortemente Natura. I canali di acqua salmastra che compongono parte dell’ambiente della Cienaga de Zapata sono stracolmi di coccodrilli … o meglio, di caimani. Non a caso questo rettile dall’aria preistorica è simbolo di Cuba. Ci sono molti allevamenti da poter visitare e vi consiglio di farlo per redervi conto di che cosa possa essere quell’animale. “… e se lo trovo per strada un giorno?” ho chiesto tutta timorosa ad un allevatore. Lui mi rispose così: “Spera di essere in macchina“.
Il caimano è velocissimo, potente e forte. La Cienaga è piena e non è strano trovarli per strada in certi periodi, soprattutto col buio. Per questo molte abitazioni della zona sono sollevate da terra e sembrano delle palafitte. Per questo lo era anche il mio bungalow vicino alla Baia dei Porci. La Cienaga racconta una Cuba diversa. Nel corso dei tre viaggi che ho fatto sull’Isla Grande vi posso dire di aver visto non so quante Cuba. Le ho amate tutte, incondizionatamente e in modo profondo. Le ho volute conoscere tutte perché, in quel modo, mi sembrava di rendere omaggio ad un luogo che, dentro al mio cuore, è una pietra preziosa. L’ultima sera alla Baia dei Porci me ne stavo seduta fuori dal mio Bungalow, attenta ad ogni rumore per paura dei caimani. Quella paura passò in secondo piano mentro guardavo quei pochi attimi di tramonto. Il cielo si tingeva di mille colori e, dentro ognuno di quelli, io vedevo un pezzo di quell’isola.
Avete voglia di fare un giro da quelle parti? Vi consiglio un’escursione nella Cienaga de Zapata con Pampero Viaggi, agenzia specializzata in viaggi a Cuba.
Ecco, a parte le zanzare, questo è un posto che mi attira parecchio, poi come sempre quando tu racconti mi viene subito voglia di preparare la valigia 🙂
Cara Miss… sarei pronta a partire anch'io…