
“Dopo ti racconto di quella donna…“, mi fa Sandro intento a versare il vino ad altri commensali. Sono rimasta incuriosita da quest’uscita e dentro di me mi chiedevo chissà che storia avrei ascoltato. E la storia è questa. C’era una volta una donna di nome Elisabetta. Questa donna amava e ama molto la sua terra, la sua vigna, la sua uva. E quando l’amore per la terra è forte, la scelta di essere Biodinamici arriva quasi da sola. E’ una scelta forte, importante e anche difficile perché il mercato è duro, competitivo e mangia chi spesso esce dalla righe. Ma Elisabetta ci credeva e cominciò a produrre Teroldego biodinamico dal 2005, rivelando al mondo questo bellissimo segreto solo l’anno scorso.
Secondo me ha fatto bene perché spesso le critiche ammazzano l’entusiamo che sostiene certe scelte. La produzione, poi, le ha dato ragione. Il gusto del suo vino la nomina vincitrice. Spesso mi dico di non fare testo nel giudicare un Teroldego, proprio per l’amore che provo verso quel vino. Mi sento però di segnalarvi quest’eccellenza tutta Trentina che arriva dal cuore, dalla mente e dalle mani di chi crede che un mondo diverso sia possibile e che crede, inoltre, che la biodinamicità possa affrontare, a livello di prezzi e mercato, anche gli Imperatori della produzione intensiva o di nicchia.
Se chiudo gli occhi ne sento ancora il sapore.
E, con la mente, sono di nuovo in Val di Non.
Golden Path
Ha detto: bel blog
Qlxchange Ha detto: interessante
Torchwood è in arrivo…