
Mi capita spesso di pensare alla Svizzera e ai miei giorni in Canton Ticino. Questi giorni in cui ho l’anima, la speranza e l’umore che vanno in altalena mi fanno pensare ad un luogo che mi è subito sembrato affine e che ora mi manca un po’. Più che altro mi manca il fatto di averlo vicino. Sto parlando di una valle stretta ed impetuosa, scavata da un torrente che regala colori e sensazioni bellissime. Questo posto non esiste solo nei miei sogni ma è reale e si chiama Val Verzasca.
I primi tempi in cui vivevo in Svizzera sentivo i miei colleghi parlare dei loro week end passati al fiume. Ed io mi chiedevo dove fosse questo fiume perché attorno o vicino a me vedevo solo il lago di Lugano. Poi scoprii che i fiumi erano due e due le valle da cui provenivano: Verzasca e Maggia. Questi due torrenti si versavano poi nel Lago Maggiore all’altezza di Locarno. Era un pomeriggio di fine luglio e, malgrado fossimo in Svizzera, in caldo primeggiava. Con alcuni amici abbiamo preso su armi e bagagli e, armati di scarponi e costume, raggiungemmo la Valle Verzasca.
Una delle cose che poche persone considerano è che i fiumi e certi torrenti sono mille volte più pericolosi dell’oceano dove ci sono le onde alte 4 metri. La Val Verzasca è uno di quei luoghi tanto che, da maggio a settembre, si vedo spesso in giro per la Svizzera cartelli che dicono, in almeno 4 lingue, “così bello e così pericoloso“. Non ci potrebbe essere slogan più scontato ma azzeccato per descrivere l’impeto e il carattere di quella valle. Le “pozze” acqua sono spesso profondissime tanto che, in valle, c’è un gruppo Sub che accompagna gli appassionati ad immergersi nel torrente.

L’immersione in torrente dev’essere qualcosa di spettacolare perché quelle acque cristalline saranno custodi di chissà che opera d’arte fatta dall’acqua in tanti secoli di scorrimento ma bisogna sempre considerare che l’acqua non supera mai il 15° di temperatura o poco di più. Spesso leggevo sui quotidiani svizzeri di gente annegata in mezzo metro d’acqua.Quando misi per la prima volta i piedi dentro al torrente Verzasca ne capii il perché. Lo sbalzo termico tra la propria pelle scaldata dal sole e la temperatura dell’acqua è micidiale. Oddio, le vene delle gambe ringraziano per millenni dopo aver camminato un po’ dentro al torrente ma vi esorto a farlo in tutta sicurezza. Passare una domenica sulle rive del torrente lasciandosi cullare da quel rumore splendido di acqua impetuosa e camminando qua e là in mezzo ad abeti e larici è sicuramente un’esperienza interessante.Nei paesini della Valle Verzasca si cerca costantemente di non far morire un certo tipo di Svizzera direi quasi ancestrale e totalmente legata alla terra e a quelle pareti scoscese tipiche delle valli alpine. La valle è di poco distante dalla super stilosissima Locarno eppure sembra di stare in un altro mondo, fatta della stessa sostanza di quella roccia scavata dall’acqua per millenni. E chissà quanti millenni ancora. Sabato scorso era molto caldo ed io pensavo priprio alla Val Verzasca e a quella quiete che trovai quel giorno, rimandendo quasi incredula e stupefatta.Ci sono luoghi che andrebbero visti in solitudine e riflessione: questa valle per me è uno di quelli.

L’immersione in torrente dev’essere qualcosa di spettacolare perché quelle acque cristalline saranno custodi di chissà che opera d’arte fatta dall’acqua in tanti secoli di scorrimento ma bisogna sempre considerare che l’acqua non supera mai il 15° di temperatura o poco di più. Spesso leggevo sui quotidiani svizzeri di gente annegata in mezzo metro d’acqua.Quando misi per la prima volta i piedi dentro al torrente Verzasca ne capii il perché. Lo sbalzo termico tra la propria pelle scaldata dal sole e la temperatura dell’acqua è micidiale. Oddio, le vene delle gambe ringraziano per millenni dopo aver camminato un po’ dentro al torrente ma vi esorto a farlo in tutta sicurezza. Passare una domenica sulle rive del torrente lasciandosi cullare da quel rumore splendido di acqua impetuosa e camminando qua e là in mezzo ad abeti e larici è sicuramente un’esperienza interessante.Nei paesini della Valle Verzasca si cerca costantemente di non far morire un certo tipo di Svizzera direi quasi ancestrale e totalmente legata alla terra e a quelle pareti scoscese tipiche delle valli alpine. La valle è di poco distante dalla super stilosissima Locarno eppure sembra di stare in un altro mondo, fatta della stessa sostanza di quella roccia scavata dall’acqua per millenni. E chissà quanti millenni ancora. Sabato scorso era molto caldo ed io pensavo priprio alla Val Verzasca e a quella quiete che trovai quel giorno, rimandendo quasi incredula e stupefatta.Ci sono luoghi che andrebbero visti in solitudine e riflessione: questa valle per me è uno di quelli.
Ma questa è telepatia e coincidenza nuda e cruda…
Tieni conto che ci sono io adesso in un posto che descrivi nel tuo blog. Non ci posso credere!!!!
Questa volta mi sento catapultato dentro…
Tu pensa che domani ci faccio tutto il giro… Parto dalla diga e poi salgo fino al ponte dei salti…
Che meraviglia!!!
ps scusa il ritardo… ma come ben sai non è stato un gran bel periodo…
speriamo in questa settimana di ferie…
Ti abbraccio
Saperti in svizzera mi rende proprio felice.
Salutami la Val Verzasca e cerca di stare bene.
Periodino difficile in questi giorni anche per me.
Ti abbraccio forte