
Ovvero: la brutta figura è sempre dietro l’angolo.
C’è questo posto proprio carino in Finlandia e questo posto si chiama Rauma. Ci fermammo a Rauma perché tra Turku e Oulu ci serviva una tappa (anche due ci sarebbero state ben). La guida diceva che Rauma era carina, perché non tentare? Vi ricordo che stiamo sempre parlando di un viaggio fatto ai tempi in cui lo smartphone era ancora fantascienza.
La città vecchia infatti non tradì le nostre aspettative e la generosa presenza della Lapin Kulta aiutava la sopportazione della masnada di zanzare che ci affliggeva non appena rifrescava un attimo. Decidemmo di alloggiare nella struttura interna di un campeggio. Questa struttura fungeva da ostello ed era a buon mercato. Quando arrivammo al campeggio era tardo pomeriggio. Il nostro desiderio più grande era una bella doccia e una super pasta cucinata con le nostre provviste portate dall’Italia.
Non appena entrati in campeggio cogliemmo un’atmosfera del tutto particolare. Avete presente come sono certe strutture come i campeggi quando la stagione finisce e partono proprio tutti? Quella impressione si unì a quello che, giorni prima, avevamo vissuto a Turku. Quest’ultima è una città universitaria molto frequentata in Finlandia e quando vi approdammo fummo travolti dal ritorno degli studenti.
Si scambiarono due parole, loro arrivavano dalla Svezia e ci dissero che era carissima e che non si poteva prendere nemmeno un caffé. Scema io, mi sono fatta condizionare molto da quella definizione per scoprire poi, annissimi dopo, che non era proprio così. Tornando a noi, entrammo in reception per registrarsi. Le formalità erano sempre affidate a me e alla mia amica Betty, persone “multi-lingue” del gruppo. Eravamo lì lì, buone buone a guardarci in giro come nella sala d’attesa del dottore mentre la signorina finlandese dietro al desk finiva di parlare in quella lingua ugro-finnica che è, appunto, il finlandese con una coppia che non so cosa stesse chiedendo. Ero quasi assorta ad ascoltare quei suoni dei quali non riuscivo a memorizzare niente se non Ravintola o Tervetuola. Ero ancora assorta quando la mia amica mi fece notare che, sul desk della reception, con dentro delle spilline raffiguranti un bellissimo orsetto con la bandiera finlandese.
Al nostro “Hi, we reserved a room…” lei ci rispose in un italiano perfetto! Se fossimo state in una scena di Ally McBeal ci sarebbero caduti tutti i denti e saremmo diventate grandi come uno gnomo e ci saremmo espresse come un uomo. Il pensiero comune era “questa ha capito tutto… che figura!” quando poi subentrò la regina delle giustificazioni “se le spilline erano lì è perché le si può prendere. punto” Lei fu un genio e intervenne dicendo che non ne avevamo prese tante. Noi da gnomo diventammo microbo e poi ci ridemmo sopra assieme a lei.
Ci registrammo, prendemmo possesso della nostra stanza, facemmo la doccia e ci riempimmo di repellente per zanzare. Senza quello in Finlandia sei finito! Il Delta del Po a confronto è un qualcosa per principianti. Bastò la serata per calmare il nostro imbarazzo. Invitammo la ragazza della reception a cena. Cucinammo una semplice pasta col tonno ma lei ne fu entusiasta. Chiacchierammo e le facemmo i complimenti per il suo italiano. Tentò di insegnarci il finlandese ma non ci fu storia. La serata terminò con un bel brindisi al gusto di Lapin Kulta, davanti ad un tramonto bellissimo che avveniva tra le 22.30 e le 23 di quel giorno. Da quel momento dentro al mio cuore c’è un “cassettino” che si chiama Tramonti del Nord.
Non ho ancora visto la Finlandia e il tuo post, zanzare permettendo, me ne ha fatto venire voglia!
Grazie Giovy!
Brava Ari… così si fa!
Che ridere Giovy!!!!
Ma… Tu ci dai con sta Finlandia… E' destino che mi tocca andarci!!!!
La Finlandia mi è davvero rimasta nel cuore!
Ahahahah! Questa è bella! (modestamente anche io ho un bel repertorio di figuracce all'italiana ;))
A me fa sempre piacere incontrare una compaesana che vive all'estero e conoscere la sua storia, le vicende che l'hanno portata lì..
Gli incontri che descrivi nei tuoi racconti mi riempono sempre di sorrisi 🙂
Il fatto è che lei era Finlandese pura e parlava un italiano perfetto. Un'invidia!! 🙂
AHAHAHAH! Che figurazzia, e vi è andata anche molto bene!
Non hai idea della mia faccia!!
Per fortuna poi è finito tutto in risata 🙂