
Quando sono arrivata in Finlandia , e più precisamente ad Helsinki, non sapevo che volto dare dentro alla mia mente alla locuzione “capitale scandinava”. Era la prima volta che arrivavo così a nord e sinceramente non sapevo cosa aspettarmi. Che ci fosse il Baltico lo sapevo, ma per il resto non sapevo come prospettare davanti ai miei occhi. I tempi di Google maps e Google images erano ancora lontanti sicché si lavorava molto più di fantasia.
A volte mi trovo a scontrarmi con questi “nuovi metodi” per affrontare un viaggio. Da un lato sono curiosissima e non vedo l’ora di farmi un tour virtuale o un fantaviaggio in un luogo che vorrei vedere. Dall’altro però mi resta dentro quella voglia di sorpresa e quel desiderio di sorprendermi quando arrivo in un luogo nuovo. Quello che in primis mi stupì della capitale finlandese fu che faceva più caldo che in Italia quel giorno.
Arrivammo un po’ bardati stile “boschi dell’estremo nord” e ci ritrovammo in bermuda e infradito in un minuto. Quell’attrezzatura da camping nei boschi ci servi poi in Lapponia ma ad Helsinki ci fu chi dovette approfittare di un bel mercato per comprarsi i calzoncini corti. Non io … no no … io sono sempre organizzata per ogni evenienza. Porto con me il costume anche se devo andare su di un ghiacciaio in pieno Dicembre tanto per il posto che porta via un costume… si sa mai che una piscina salti fuori da qualche parte!
Anyway… caldo a parte, di Helsinki mi stupirono subito i lampioni che erano figherrimi e super di design. Altro che i nostri italiani vecchiotti e tanto brutti. Erano costruiti in modo che degli specchi riflettessero la luce rendendola molto più intensa ed efficace. Con tutte le ore di buio che ci sono d’inverno mi sembrava davvero una bella invenzione. Gironzolando per la città mi appassionai alla duplice … e a volte anche triplice nomea delle vie: le strade venivano infatti chiamate in finlandese (katu), in svedese (gatan) e spessissimo anche in russo.
Fu lì che mi appassionai un po’ alla storia della capitale finlandese e cercai di farne appassionare anche i miei compagni di viaggio ma non ci fu pezza perché, ad ogni tentativo di accenno storico, finiva tutto in caciara per la fantomatica storia di un inesistente ammiraglio Helsin che avrebbe dato il nome alla città. Forse con la storia non c’eravamo … ma con la fantastoria sì. Quello che mi piace di alcuni luoghi che visito è il cercare di leggere nella toponomastica, nella conformazione o nel comportamento della città tutti i retaggi di invasioni o dominazioni diverse.
In questo senso Helsinki è maestra perchè mostra la sua attitudine scandinava nelle modernissime vie dello shopping che squadernano design da tutte le parti. Ogni vetrina è una fucina di designers che sarebbero pronti a tirar fuori delle idee per tutti i gusti. Helsinki è pienamente scandinava nel suo rapporto col mare e nelle sue Esplanaden dove la gente si riversa quando il sole e la luce imperano. Helsinki è nordica per il suo pesce venduto vicino al porto e per il modo tanto buono di abbinare l’aneto a mille piatanze diverse.
Il gusto del nord si sente nella sua amata Lapin Kulta, nel salmone e nelle aringhe che in Finlandia sono anche riuscite a piacermi (le aringhe intedo… perché tra me e il salmone è amore grande). Helsinki è giovane e ci vedi solo donne bellissime, uomini bellissimi e genitori giovanissimi girare con i loro figli dai capelli così biondi da sembrare bianchi o ragazzini con la faccia da sami che più sami non sì può. A Helsinki la gente esce, si diverte, vive l’estate e poi passa l’inverno probabilmente ad aspettare un’altra estate. E in tutto questo Helsinki è a pieno titolo scandinava.
Ma la città guarda ad Est e lo fa perché probabilmente per tantissimi anni è stata obbligata a farlo da una dominazione russa che forse non voleva.
E’ bene ricordare che la Finlandia, durante la seconda guerra mondiale, non ha vissuto proprio un gran periodo. Il punto è che spesso, quando si studia quella guerra, non si ricorda un paese così nordico. L’accento russo di Helsinki si mostra alle persone attraverso la Tuomiokirkko, da tutti conosciuta come la chiesa di San Nicola. Impossibile non notarla perché è così bianca, così grande e posta su di un basamento altissimo che sembra quasi essere stata costruita a simbolo della città e a guardia di essa. Quasi come si chiedesse a San Nicola di proteggere Helsinki.
La chiesa è stata costruita in stile perfettamente ortodosso sia fuori che dentro fu un tributo allo zar Nicola.
Forse quella chiesa è lì proprio a testimonianza di un passato che sembra sopraffatto dalla totale modernità della città. Quello che posso dirvi con certezza è che sedersi sui gradini del basamento della cattedrale e guardare Helsinki illuminata da un sole che non tramonta mai (o che tramonta poco) è davvero una gran bella esperienza. Helsinki è un luogo da provare.
Appena ho un attimo di tempo mi faccio un giro su Maps con "street view" per dare un'occhiata a questa bella città! Grassssie
E poi mi fai sapere… 🙂
Beh, che dire? Davvero bella…. ma l'è luntaaana!! :-))
Ma tu guarda, i lampioni di Helsinki, geniali!
Mi piace la Scandinavia, non ci vivrei ma i panorami sono stupendi…bellissimo post, cara!
Forse tante ore di buio e tante ore di luce nella stagione opposta rendono geniali! 🙂
Io considero posti magici quelli scandinavi, te ne parlai in passato che mi ricordano un bellissimo cartone della mia infanzia…
Questo post è tra i miei preferiti.
Sei mmmmitttttticcaaaaaaa!!!!!
Grazie mille! Mi lusinghi sempre!
Finalmente uno dei pochi post su Helsinki che non inizia con: “non c’è nulla da vedere, si fa tutto in 24 ore” o l’altrettanto imperante “è fredda, e non solo per il clima”. Che noia.
So che noi due ci intendiamo spesso sui modi di vivere e visitare una città e questo post è l’ennesima conferma.
(intanto a me mancano 50 giorni alla visita e non vedo l’ora!)
La Finlandia è un luogo che non delude, vedrai. Ti seguirò con piacere!