
Già ieri vi ho raccontato della presenza assidua di telecamere in alcuni luoghi ancora caldi rispetto alla storia Europea. L’altro giorno, poi, ho letto un post che mi ha fatto venire in mente di quella volta in cui mi sono sentita davvero sotto controllo. Ero in Cina e, da Pechino, un giorno si decise di andare a vedere un luogo splendido, a dirla tutta. Trattasi delle Tombe dei Ming, raggiungibili in circa un’oretta di pullman dalla capitale cinese.
Ero molto curiosa di vedere quei luoghi per due ragioni, o meglio per la stessa ragione traslata su due persone.
La prima è Tiziano Terzani. Lessi la sua “Porta Proibita” prima di partire e mi colpì il tratto giornalistico essenziale e puro dei suoi racconti. La seconda persona è Goffredo Parise. Finito di leggere Terzani cercai in biblioteca qualche altro testo relativo a viaggi in cina. Trovai un libro dal titolo “Cara Cina” e lo lessi tutto di un fiato. Mi piacque così tanto che poi me lo comprai e lo rilessi. E’ poco più di un taccuino di viaggio ma racconta una Cina vicina a quella di Terzani con parole e sensazioni completamente diverse. Dal reportage volto alla testimonianza si passa alle emozioni che trafiggono il cuore e fanno sì che un paese si insemini dentro noi.
Mi portai dietro quel libro durante il mio viaggio in Cina e, arrivata sul viale d’ingresso delle tombe dei Ming mi misi a leggerlo, messa di lato, vicino alle statue quasi volessi crearmi una piccola nicchia dove rifugiarmi con i miei pensieri. Le Tombe di sviluppano in un comprensorio molto grande che comincia con la Via Sacra dove statue con sembianze umane e simbolicamente animali accolgono il viaggiatore come per sottolineare l’inizio di un meta-viaggio, un viaggio nel viaggio in cui il reale e il vivo si fondono con un aldilà totalmente presente. Ero assorta… non ci potevo fare niente.
Osservavo piccoli templi vicini alla via Sacra e guardavo oltre… verso le colline lì vicino dove altri templi (=tombe) apparivano. Fu lì che uscii completamente dalle mie astrazioni mentali e filosofiche e mi accorsi di qualcosa di strano. Attorno a noi non c’era molta gente. Marzo è considerata una bassa stagione per la Cina del Nord. In mezzo a quella poca gente che, come noi quel giorno, aveva scelto le tombe dei Ming, vedevo alcuni omini e donnine dotate di badge ufficiale del luogo e, soprattutto, armati di telecamera. Non ci mollavano un momento. Filmavano me che leggevo, le signore entrate dieci minuti prima di noi, la coppia tedesca che fotografava ogni centimetro.
Mi marcavano così stretto che quel giorno non ho fotograto quasi niente. Ci venne detto da chi di Cina se ne intedeva che quelle persone erano sì impiegati ufficiali della struttura e che il loro lavoro era riprendere l’attività dei turisti. In parte tale attività finiva su delle videocassette o dvd che all’uscita ti venivano propinate come souvenir del giorno in cui tu eri stato lì. In parte però finiva dentro un archivio ufficiale. Una sorta di scripta manent modernissima che la Cina teneva stivato non si sa dove e non si sa perché.
Da quel giorno però continuai a guardarmi attorno in ogni dove “ufficiale”, in ogni dove turistico. Sempre loro… eccoli lì … gli impiegati del filmino pronto ed armati fino ai denti con le loro telecamere pronti a spararci dentro a chissà che archivio. Ancora oggi me lo chiedo dove sono finita e se la Cina abbia ancora le mie immagini. Era il 2000. Magari da quel giorno ad oggi qualcosa è cambiato. Ho come l’impressione, però, che non sia così.
Che bella che è la Via Sacra.
Io ci sono stato a fine aprile e non c'era nessuno.
La cosa che mi ha impressionato (ma vale per tutta la Cina) è la scala.
Non bastavano due statue di qua e due di là. Ce ne sono centinaia, tutte diverse e tutte con le loro storie (o almeno così ce l'ha venduta la guida)
Mi fa piacere sapere che le telecamere possono sparire.
Hai ragione a dire che la scala delle statue è impressionamente…
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Il loro controllo dev'essere totale e ti assicuro che dal 2000 ad oggi non è cambiato nulla perchè ho un amico che lavora in Cina. Ciaooooo
E come dicevo ieri, questo post va a braccetto con il tuo!
Beh, nelle mie due settimane in giro per il paese (nel 2011) non ho mai avuto nemmeno il sospetto che mi stessero spiando. Può essere che le loro techniche si siano così raffnate che mi tenevano d'occhio col satellite ma può pure essere che, nel frattempo, le cose sono un po' cambiate 🙂
Della Cina abbiamo la visione che i media ed i governi occidentali ci fanno avere. La censura e la propaganda funzionano in entrambi i sensi
Sinceramente quando sono arrivata lì avevo la mente aperta a scoprere la vera cina. Ne so qualcosa di paesi raccontati nel modo sbagliato 🙂
Io quelle telecamere, sinceramente, non me le aspettavo.
Magari con le olimpiadi del 2008 le cose sono molto migliorate e ne sono felice. A dirla tutta quando sono andata nella Cina più profonda e vera non ho visto niente di uttto questo 🙂
Scrivo qui perchè non so dove altro postare questo commento,ci tenevo a farti i complimenti perchè hai davvero un blog bellissimo e incredibilmente interessante,leggere i tuoi post equivale quasi a viaggiare con te!:)
Ti ringrazio moltissimo! Divento sempre rossa quando mi si fanno i complimenti e dentro il mio cuore gongolo un po'.
Passa di qui tutti i giorni, ci conto!!
E soprattutto, commenta quando e dove vuoi! 🙂
Giovy, scusa il commento al limite dell'OT:
ho letto giusto oggi di quella coppia di ragazzi inglesi che, appena arrivati in USA, sono stati bloccati e rispediti indietro perchè su Twitter il ragazzo aveva scritto una scemenza.
Siamo tutti letti e controllati.
Ho sentito!! Ma che storia!
Che avventura! Ti immagino a fare quello che hai descritto :)! E che suggestiva l'immagine che hai spostato…
Eheheh!!
Che bello!!! Vidi un documentario… E mi aveva affascinato. Ed ora, ho chiuso il cerchio leggendoti. grazieee!!!
p.s. ti ci vuole un buon antispam per i commenti…
non so su blogspot cosa ci sia… io per il mio (wordpress) ho risolto installando un plugin
Un abbraccione!!!!
Per l'antispam… potrei rimettere i commenti in moderazione. Ora ci penso… 🙂