
Tornando a casa dopo la cena di capodanno mi sono messa sul divano per staccare due minuti dalla serata prima di andare a nanna. Erano circa le tre e qualcosa e facevo zapping sulla tele senza porre attenzione a quello che i miei occhi captavano. Poi sono arrivata su Rai Movie e tutto in me si destò: stavano trasmettendo Fire walk with me, di David Lynch. E mi è tornata la voglia di andare a Snoqualmie, non distante da Seattle. Perché Snoqualmie è Twin Peaks.
Snoqualmie è probabilmente uno di quei luoghi in cui se ci nasci vuoi andartene al più presto a meno che la tua vita non si leghi indissolubilmente all’industria del legname che, in quel posto, la fa da padrona. E la faceva anche in Twin Peaks. Ai tempi in cui la serie era al top lessi su di un giornale un reportage sulla cittatina di Solqualmie e ricordo benissimo che il giornalista disse che tra Sloqualmie e Twin Peaks l’unica differenza era nei nomi del diner o della roadhouse. Per il resto Lynch ritrasse fedelmente quello spaccato di America che proprio non eravamo abituati a vedere.
La gente è solita abituarsi a quell’America da copertina, tutta glamour, ville e macchinoni. L’America dei college e della “famiglia media” sempre felice e soddisfatta. Per contro, si è abiutati ugualmente all’America della malavita, quella dei sobborghi pericolosi. Ma la via di mezzo? Twin Peaks racconta infatti una tranquilla cittadina di confine e racconta il modo in cui le certezze di quel tipo di società vengono stravolte, facendoci capire che il marcio è ovunque.
Sicché tutto questo mi appassionò al punto di farmi fantasticare sul fatto di andarci. Già mi vedevo bere un caffé e mangiare della cherry pie al Double R Diner (che nella realtà si chiama Twede’s Café) oppure fare acquisti nel department store della famiglia Horne.
Non riesco davvero a straniare la vera Snoqualmie dalla fictional Twin Peaks e se avessi la fortuna di vincere qualche soldino al super enalotto (anche un premio minore, mi accontento di poco) prenderei su Gian per raggiungere un bel volo per il Canada. Alla fine del nostro peregrinare sconfinerei davvero da Vancouver verso lo Stato di Washington. E con tutta me stessa andrei a girare per quella provincia americana che mi è entrata nella mente. Andrei a cercare la Loggia Bianca e la Loggia Nera, il Nano, il Gigante, Laura Palmer e quella cascata che, nel mezzo della sigla, mi stregava davvero. Poi mi siederei lì e mi chiederei, per l’ennesima volta, chi ha ucciso Laura Palmer.
Snoqualmie sembra davvero un luogo sperduto.
Per raggiungerlo è necessario arrivare a Seattle (che non è poco). Se viaggiate d’inverno basterà prendere un autobus verso la cittadina di confine. Snoqualmie è un luogo dove la gente va anche a sciare sicché, durante l’inverno, i collegamenti sono presenti ma dipendo spesso dalle condizioni della strada. Per l’estate non ho trovato niente e quindi bisognerà affidarsi al buon vecchio noleggio auto. Tanto negli States le strade sono larghe. Per dormire, restiamo in tema Twin Peaks e concediamoci quello che era il Great Northen Hotel. In realtà si tratta del Salish Lodge, non proprio economico ma sicuramente d’effetto. Sono presenti altri hotel di due ben note catene a prezzi molto più normali.
Mia mamma si guardava Twin Peaks. Inquietante.
Non preoccuparti, non ci andrò mai!
@Whoever: io ero in età da scuola media… e lo adoravo!! 🙂
Anch'io mi sono visto la serie completa e ti dico che mi creava una certa ansia! Poi 'sta faccia cinerea del cadavere mi è rimasta in testa per lungo tempo….
@Niko: è l'immagine di cadavere più famosa di tutti gli anni '90 🙂 e tutte le volte che vedo Sheryl Lee (l'attrice che faceva Laura Palmer) in qualche film o telefilm io dico "c'è Laura Palmer".
Twin Peaks l'ho adorato.
Non sapevo di Snoqualmie, ma dato che io e mio marito amiamo l'America e contiamo di girarcela tutta (speriamo basti questa vita), se capito dalle parti di Seattle, un giro non potrà mancare. Segnato! 🙂
Ps. e comunque Lynch è un genio.
io twin peaks l'ho visto recentemente (qualche anno fa)…e per fortuna, altrimenti mi avrebbe turbato l'infanzia
Twin Peaks era veramente inquietante, trama intricatissima, oltretutto! Un fantaviaggio con i fiocchi Giovy, brava!
@Claudia: grande… sei ci vai, portami un grembuile del Double R! 🙂
@Stealthisnick: eheheheh… a me turba anche i miei quasi 34 anni
@Miss Fletcher: grazie cara… ti piaceva la serie?
Infatti! … poi tra l'altro, anche da "deceduta" era una bellissima donna… Ussignùr, ricoveratemi! 🙂
Mah… All'epoca mi faceva paura il telefilm.
Poi, anni dopo, non so perchè o con chi ero, ho visto il film al cinema. Non ci ho capito una cippa.
ricordo solo un cavallo bianco comparso dal nulla e mi son sempre domandato il senso.
Ora, dopo averti letta, almeno, vedo tutto con occhi diversi…
Thankssss 😀
@Devis: dovremmo organizzare un gruppo d'ascolto per l'interpretazione di Twin peaks
Io e Cri lo stiamo riguardando proprio in questi giorni e, manco a dirlo, abbiamo fatto anche noi un bel fantaviaggio. E'deciso, cara amica: ci si va insieme!
Io sono sempre pronta!!
Una volta là credo perderòil lume della ragione però…