
Oggi va che penso alle stelle. Penso che le stelle ci sono sempre e mi chiedo quante di quelle che vediamo sono già spente o morte o chi lo sa. E mi capita, quando faccio questi pensieri, di sentirmi immensamente in bilico perché noi siamo su di un pianeta … e va bene. Il pianeta è dentro il sistema solare, dentro la galassia della Via lattea se non sbaglio. E va bene anche questo. Ma il contenitore che contiene noi… su cosa si regge?
Ecco, mi fermo lì o meglio mi perdo lì e mi viene la pelle d’oca perché penso che le cose hanno un inizio ed una fine. Sono due dati ineluttabili. Ed io non concepisco le fini. La terra ci sarà sempre, io ci sarò sempre, l’universo ci sarà sempre. Cambierà, di sicuro. Ma ci sarà sempre Nel dire questo batto i piedi come una bimba capricciosa e mi dico che chi pensa alla caducità delle cose sbaglia. In realtà so benissimo che quella che sbaglia sono io. Inizio contorto, I know. Contorto perché le stelle sono contorte, sono difficili, sono lontate. Hanno però qualcosa di positivo: ci incantano e, dall’alba dei tempi, ci guidano. Dalla mia stanza a casa dei miei, vedevo benissimo Orione, soprattutto nelle notti di inverno. Qualsiasi cosa stessi facendo, ad una certa ora mi recavo alla mia finestra e stavo lì. A guardare le montagne incontrare la cintura di Orione.
Anno dopo anno ho cominciato a volere bene a quei puntini luminosi e avrei sempre voluto capirci di più. Anno dopo anno quei puntini luminosi cominciarono ad indicarmi la mia posizione. Spesso, infatti, trovandomi in giro, alzavo gli occhi al cielo non appena si faceva buio e cercavo Orione. Lo cercavo con una specie di lieve ansia nel cuore e restavo lì, col naso per aria, finché non l’avessi trovata. Non appena individuavo quella costellazione cercavo la cintura. Osservavo quelle tre stelle facendo un gran sospirone. Ovunque fossi, avevo capito dov’ero. Mi ero data un posto nell’universo. Ero a casa.
Quando atterai all’aeroporto di Dakar era pieno dicembre ed era super buio. Io non riuscivo a pensare che fosse Dicembre perchè erano circa 25 gradi e mi sentivo miliardi di km lontana da casa, malgrado avessi volato, da Parigi, solo 5 ore. Quando arrivai venni investita dall’aria calda e mi misi in fila per il visto sul passaporto. Sulla mia sinistra c’erano delle grandi finestre ma attraverso quei vetri vedevo solo un cielo nerissimo. Quando la persona che mi ospitava mi trovò in mezzo al marasma dell’ingresso dell’aeroporto di Dakar io fui felice e, non appena salii sulla sua macchina, cominciai ad osservare le stesse la finestrino.
Chek (la persona che mi ospitava) viaggiava sicuro su strade buie e non segnate. Io vedevo piccole casette e sabbia … in lontanza le luci forti della città. Ma noi eravamo nel buio ed io aprii il finestrino di quella vecchissiam Renault beige e guardai di nuovo il cielo. Sentii una certa apprensione dentro me perchè non capivo dove fossi. Guardavo il cielo che in quel momento era solo un lenzuolo nero pieno di cristalli brillantissimi messi a caso. Non trovavo, dentro l’immagine di quelle stelle un direzione o qualcosa di riconoscibile.
Mi batteva forte il cuore ed io non capivo se quella era il risultato dell’ansia di non trovare nessuna corrispondenza nelle stelle o perché ero in Africa per la prima volta. Quando arrivai a casa di Chek … l‘ho già raccontato … salii sul tetto perché non riuscivo a dormire. Dopo le chiacchiere con quella splendida donna senegalese che era la madre di Chek io mi fermai ad osservare le stelle. Perché lì, in mezzo al buio di Guediawaye mi ero decisa a trovare Orione perché avevo bisogno di definire dove fossi. Volevo trovare il mio luogo e lo volevo giusficare con la visione delle stelle. Cercai quasi con la stessa ansia e lo stesso batticuore di prima. Troppo cielo, troppe stelle, troppo buio, troppa Africa. No… me lo dissi dopo … l’Africa non è mai troppa. Ostinata come sempre, lo trovai … trovai Orione… disteso invece che in piedi … ma era lui. Era l’Orione di sempre … il mio “tu sei qui” perenne e brillante. L’ansia si placò ed io lo scrutai moltissimo quasi per convincermi che fosse tutto vero.
Fu allora che ricordai quanto mi batteva il cuore quella sera, in Brasile, quando non riuscivo a trovarlo. Quando la mia mente continuava a dirmi che quello era il cielo australe, che quel cielo era diverso da quello che ero abituata a conoscere. In effetti… son cavolaccia amari quando si passa l’Equatore e lo sapeva bene il mio amico Hermano Andre, che viaggiava con me. Lui sì che era stato previdente… lui s’era portato l’astrolabio dell’emisfero australe e una sera andammo in massa in spiaggia (meglio essere tanti e meglio restarci poco … meglio avere sempre qualcuno del luogo) per cercare di osservare quelle stelle che non avevamo mai visto prima.
“Andrea… non me cato…”, gli dissi io nel mio dialetto (Andrea non mi trovo, non mi capisco)
“Par forsa … qua xe tuto diverso…” mi rispose lui
“Go capio … ma se da noialtri vardemo sempre el nord e la stella polare… qua gonti da vardare a sud? Cosa serco par capirme?” continuai io (della serie se a nord si cerca la stella polare, qua guardo a sud? cosa cerco?)
Cercammo con l’astrolabio e la bussola la direzione della Croce del sud. Fu difficilissimo riconoscerla perché non è proprio semplice riconoscere l’immagine di un qualcosa che non si è mai visto in mezzo ad un cielo immensamente vasto. Ma era là … effettivamente più luminosa e presente di tante altre stelle. Durante le sere brasiliane successive fu difficile osserave il cielo nel marasma di una città immensa. Non si deveva e la cosa mi dispiaceva moltissimo.
Prima di partire però tornammo in spiaggia in pieno buio. Sempre in massa. Obviously. E rividi quella costellazione. E rimasi ad osservarla come per imprimerla nella mia mente. Nel caso fossi andata nuovamente nell’emisfero sud del mondo… niente avrebbe potuto farmi sentire persa se avessi avuto ben in mente anche solo la posizione di una di quelle luminosissime stelle.
Basta un puntino luminoso per riconoscere se stessi dentro al mondo.
Gioviiii!!! Tesor… Che post magico…. Infatti le stelle sono la nostra cartina di vita… 😀
Ti abbraccio fortissimo e buona giornata!!!!!
@Devis: grazie Devis!! Un abbraccio immenso a te! 🙂
per un attimo, prima di iniziare a leggere il post, ho pensato che tu avessi viaggiato anche nello spazio
Da adolescente mi era venuto il pallino del cielo e dell'astronomia. Avevo pure un telescopio e passavo ore ed ore nel cielo estivo a fantasticare. In realtà mi ero accorto che più che le stelle cercavo di scorgere qualche ufo… e la sera che ne vidi uno (ti parlo dei primi anni '80), venni brutalmente condotto coi piedi per terra dal mio babbo che disse: "ma non vedi che è un satellite?". Da lì in poi ho smesso 🙂
@Stealthisnick: questo è il miglior commento che potessi scrivermi! 🙂
@Niko: io non smetto mai di guardare il cielo. Dove e quando si vede. Ci fantastico e mi dico, ad esempio, "questo è lo stesso cielo che ha visto Shakespeare"
Io invece mi son detta: "okay, oggi vorrà parlare della notte di S. Lorenzo osservata da qualche fantastico posto in giro per il mondo."
Poi ho letto di Orione, e dell'astrolabio, e delle tue riflessioni…che bellissimo post! 🙂
@Scrutatrice: e pensa che alla notte di San Lorenzo non ci bado mai! 🙂 Grazie mille per passare sempre di qui.
Poetica la Giovy! 🙂
Bellissimo post. La mia costellazione preferita è il Cigno, la Croce del Nord. Oltre allo Scorpione, naturalmente..
Ciao 🙂
Come vorrei capire di più delle stelle.
Di certo in alcuni paesi sembrano sempre più belle e grandi e luminose e magiche.
Le stelle sono li a guardare..ma non sono in silenzio parlano all' anima.
Gio'
http://remenberphoto.blogspot.com/
@Niko: Grazie!!
@Anakin: io resto sempre fedele ad Orione. Il capricorno non si vede! 🙂
@Calzino: io non so se vorrei capirle di più. Di certo adoro osserarle.
@Dual: secondo me le stelle si fanno delle grandi risate a guardarci
Ma che meraviglia. Io, che ho sempre la testa fra le nuvole, sono un appassionato di stelle. Soprattutto di Orione. Andavo spesso all'osservatorio a guardare le nebulose che ci sono nella zona della cintura. Mi aveva affascinato il fatto che fosse un posto dove nascono le stelle. E' stupendo il cielo stellato!
Ps. guarda che noi ci saremo sempre!
@MM: tu dici che siamo eterni??? Pericoloso crederci ma non riesco a considerare l'ipotesi contraria.