
I musei di arte contemporanea sono sempre una sfida per me. Ci sono molte cose, soprattutto installazioni, che non riescono ad impressionarmi ma altre che mi portano letteralmente via al pari dell’Altare di Pergamo al Deutsches Museum. Andare a farsi un giro al Guggenheim di Bilbao è un’esperienza completa che comincia dal parcheggio e passa poi al fatto di attraversare il parco che lo circonda che è in perfetta armonia con quel gigante di titanio che è la costruzione del museo. In effetti, prima di entrare, ci misi un bel po’. Ero rapita dal riflesso del sole su quelle curve di perfezione assoluta. Per la prima volta mi sono trovata a guardare la realtà dalla parte della linea anziché della curva Mi spiego meglio. Parlando per valori assoluti i maschietti sono linee. I loro corpi curvano poco, anche quando c’è un po’ di pancia.
Le donne, in perfetta antitesi, sono linee curve. La nostra carne si plasma su forme completamente diverse. Nell’osservare il Guggenheim da fuori io mi sono sentita un po’ come se avessi occhi maschili. Per la prima volta. E’ una sensazione strana che probabilmente sto spiegando in un modo troppo poco chiaro. Ma mi perdevo nella sinuosità di quelle forme piegate allo spazio di cui fanno parte. Mi esaltavo nel godere dei riflessi della luce e pensavo a come ci sarebbe stata bene una mano su quei fianchi di titanio.
Non so se Frank Gehry abbia voluto dare anche un’ interpretazione così freudiana al suo edificio … ma io l’ho vissuto in quel modo. E me ne sono sentita immensamente coinvolta. All’entrata vissi una bella sorpresa: le audioguide erano super economiche e praticamnete già comprese nel biglietto d’ingresso (il biglietto è di 16€). Spesso si sottovaluta l’importanza di una audioguida dentro i musei di arte contemporanea ma l’uso di essa (o il non-uso) possono trasformare la vostra esperienza in modo totale. Per me fu fondamentale e mi innamorai, anche grazie alla spiegazione, de La materia del tiempo di Richard Serra. Nel trovarmi in mezzo quei giganti ossidati mi sentii come una contemporanea bimba in mezzo ad un bosco toltamente sconosciuto. Giravo tra le forme di quel mostro esposto (nel senso buono) e mi piaceva la grande sensazione di smarrimento che provavo dentro al cuore. Anni dopo l’avrei chiamata perditudine.
Quel museo per me fu la porta d’ingresso in una città che, nelle ore successive, mi avrebbe stupito. E non poco. Fu la porta d’ingresso ad una Spagna che non è Spagna. Ad un punto del mondo che davvero non riuscivo a comporre nella mia mente. Bilbao mi portò arte, stupore, punti di vista diversi, la ikurrina su ogni pennone, la polizia tranquilla, sidro e chorizo e l’essenza stessa del popolo basco. Una parte importante di quell’essenza si chiama Aste Nagusia.
Paesi Baschi… ci rivedremo prima o poi, vero?
aspetta
cosa c'entra l'altare di Pergamo (che poi sarebbe al Pergamonmuseum) con l'arte contemporanea?
@Stealthisnick: hai perfettamente ragione. Pensavo al Pergamon ed ho scritto Deutsches.
Ovvio che L'altare di Pergamo non c'azzecca con l'arte contemporanea ma è proprio quello che volevo spiegare. E' molto più facile restare ammaliati da qualcosa di antico.
Il contemporaneo è spesso incomprensibile
Che gran posto pazzesco!!!! 😀 Ma da vero amante della Spagna… L'importante è essere in quella favolosa terra… Il resto non conta 😀
Ps ti seguo anche io su twitter!!!! Favolosa!!!!!!
Il mio rapporto con l'arte contemporanea è molto simile al tuo in effetti. O mi cattura inspiegabilmente o mi lascia del tutto indifferente.
Bilbao mi attira, l'arte contemporanea non tanto, se devo essere sincera…le audioguide non le uso mai, trovo che mi distraggano da quel che vedo, preferisco la guida su carta! Gran bel post cara, come sempre!
Un'altra bella descrizione di luoghi vissuti, for pleasure, in this case. Mi rendo conto di aver visto ben poco, geograficamente parlando 🙂
@Devis: Ho visto che mi è arrivato il tuo commento ma non lo trovo sul blog. Uffi… adesso lo cerco!! :)))
@Scrutatrice: Bella cosa, no?
@Miss Fletcher: Grazie Cara… tieni presente di provare il Guggenheim se passi per Bilbao… ne vale davvero la pena.
@Niko: a me manca moltissimo mondo… il bello di raccontare i viaggi è che li si può scindere in ogni loro momento!
Cioè… Hai perso il mio commento??? 😀 Adesso ti elimino… 😀
E su twitter? Mi hai accettato????