
Giorni fa sono ripiombata con la mente ad un viaggio in Francia che ho amato molto. L’ho adorato perché ho scoperto delle zone che desideravo vedere da molto e perché sono riuscita a fermarmi un giorno a Roquefort, la padtria dell’omonimo formaggio. In quel viaggio chiesi ai miei amici due sole tappe. Per lo più li obbligai in perfetto stile oligarga che vuole sempre avere ragione. Chiesi di fermarci a Toulouse e a Roquefort. Per Toulouse mi accontentarono all’andata, per Roquefort al ritorno.
Nelle cave si scende in gruppi… è umido (ma va??) e fa frescolino sicché se siete arrivati in canottiera e non avete un maglioncino il giro non sarà del tutto piacevole. Un maglione non pesa mai, portarlo con sé fa parte dell’arte del viaggiare. Dentro il gruppo di cui facevo parte io nessuno era al corrente del fatto che il Roquefort fosse di pecorella. Eh sì… il gorgonzola sta alla mucca italiana come il Roquefort sta alla pecorella francese. Il latte di pecora è specialissimo perché viene prodotto solo durante l’allattamento degli agnelli e le pecorelle non fanno gli agnellini in tutti i periodi dell’anno.
Per dirla breve, io ero rapita da quella guida tutta paffutella che ci raccontava con molta maestria il perché un formaggio puzzoso sia diventato una delle punte di diamante della gastronomia della sua nazione. Mentre ascoltavo la spiegazione facendo spesso la simultanea (o quasi) per i miei amici (avevo avvertito la guida che avrei potuto disturbare ma purtroppo, e questa è una pecca, non esistono guide che parlano italiano… ma vi verrà consegnato un depliant esplicativo) mi rendevo conto di quanto l’Italia sia indietro in quanto a tutela e politiche agricole. E mi veniva anche un bel po’ di nervoso perché, per quanto voglia bene al mondo, sono convinta che il gorgonzola si debba fare solo in certe zone e il mio amato Asiago anche.
Insomma… toglietemi tutto ma non il formaggio perché potrei diventare più cattiva della bimba dell’Esorcista. In Italia ci dobbiamo “accontentare” di mangiare (a prezzi immensi, direi) il buonissimo 1863, data nella quale è stato fondato il consorsio Societé che si occupa di ragruppare i produttori di Roquefort D.O.P e si occupa delle cave che si trovano sotto quell’Ayers Rock à la française di cui scrivevo ad inizio post. Un giorno vorrei che la fatina del formaggio mi portasse in giro con lei ad assaggiare tutto il possibile. Un giorno vorrei che la fatina del formaggio rendesse me stessa una paffutella fatina del formaggio, in cerca del più buono esemplare al mondo. Un giorno vorrei fare il giro del mondo in 80 formaggi. Gustati in loco ovviamente.
il posto è molto suggestivo!
evviva il formaggio! io ci vivrei
Lindauz
@Isabel: il posto è bellissimo. Piccolissimo e pieno di cose buone ovunque!
@Lindauz: cara la mia Lindauz … ci vuole una connection CH-IT in nome del formaggio. Miss you!
Mamma mia… Bellissimo il posto ma… Buonissimo il formaggio!!!! Io adoro i formaggi profumati. Penso che la bontà sia direttamente proporzionale all'odore. Che fame mi hai fatto venire!!!!
Un mega abbraccione carissima e buona giornataaaaa
@Devis: Un abbraccio a te… e pensa che Roquefort può essere raggiunta senza aereo!! 🙂
mmm paese di formaggio…sbav…
A me piace, non ci vado pazzo come voi ma mi piace. L'unico formaggio francese che ho provato è il caprice de dieux, ma poi è francese? Questo paese mi ha fatto pensare a S.Marino, solo più puzzoloso:)
Grazie per la menzione nel post. Profumati abbracci:)
Anch'io mi unisco alla schiera dei formaggiofili! Diciamo però che ho costantemente il colesterolo leggermente alto, indi dovrei limitarmi molto nel consumarlo, ma mi risulta abbastanza impossibile. I'm the real cheese-lover! 🙂
@Anakin: 🙂
@Franz: Buono le caprice de dieu… il paragone con S.Marino puzzoloso è bellissimo!
@Niko: un pezzettino piccolo piccolo! Toglietemi tutto ma non il formaggio!
io, invece, non sono un grande amante dei formaggi
però in quanto a puzzo non penso che il roquefort possa entrare in competizione con il puzzone di moena
@Stealthisnick: il puzzone di moena è fantastico. Ma il Roquefort ha un odore più forte.
Finora per me l'ha superato solamente un formaggio di capra erborinato che ho preso da un produttore artigianale.
Quello farebbe passare il raffreddore a tutti!
allora non oso immaginare
Ciao Fatina del Formaggio, dei Viaggi e dei Fantaviaggi 🙂
Io dai formaggi mi tengo debitamente alla larga. Ad eccezione di alcuni, rari casi, non li sopporto proprio.
Okay, mi sono resa conto di aver detto un'eresia e di poter essere estromessa dal blog. Mi perdoni? 🙂
Confesso pure io di non amare particolarmente i formaggi ricercati. Mi piace molto il parmigiano, per il resto evito XD
Che bello questo post e che incatevole Roquefort, grazie di avercela raccontata.
Ehm, riguardo a girare il mondo per assaggiare ogni tipo di formaggio mi duole comunicarti che il formaggio più buono del mondo è il parmigiano reggiano e mi sa che tanta strada non la comporti hahaaha :))))
@Stealthisnick: per l'appunto 🙂
@MM: purtroppo sono ben lontana dall'essere una fatina. Mi accontento di essere una Gnoma disastrina. Mi si addice di più.
@Scrutatrice: nessuno verrà estromesso. Al mondo ci vogliono le differenze di gusto, no?
@Chagall & Miss Fletcher: Parmigiano rules, sono d'accordo. Però puzza poco… 🙂
Ho improvvisamente voglia di Asiago, Puzzone di Moena e Bagoss …
Bellissimo post/review su questo piccolo capolavoro francese.
@Anna8: non mi parlare di Asiago perché davvero prendo e vado sull'Altopiano! 🙂
Grazie mille per essere passata di qui!