
Ci sono due motivi che mi stanno muovendo verso questo post per parlarvi di Amstedam. Il primo riguarda il fatto che l’Autunno (e i suoi colori) mi piace un sacco. Il secondo, un po’ di cronaca, concerne un titolo che ho visto oggi scorrere come cornice ad un telegiornale mattutino: i coffee shop saranno chiusi ai turisti a partire dal 2012. Ho cercato un po’ in rete ma ho trovato solo articoli della scorsa primavera. Vero o no, io vi posso dire che sono stata 3 volte nella capitare olandese.
E non me n’è mai fregato niente dei coffee shop.Quando penso ad Amsterdam, canticchio sempre dentro la mia mente una delle canzoni scritta nella fase tramonto dei Timoria. E’ piacevole e allegra e starebbe bene come soundtrack per una pedalata tra i canali. Arrivai ad Amsterdam la prima volta in un giorno d’ottobre. Da Schiphol presi il treno che mi portò in città, una cosa comodissima ed immediata che mi mise subito nel mood stile ok, siamo in Nord Europa. Uscita dalla stazione trovai subito due segni distintivi che mi confermava che ero ufficialmente in Olanda: c’era un canale e c’erano miliardi di biciclette ovunque. Nessuno con gli zoccoli però. Ai tulipani non pensavo, era autunno.
Amsterdam si racconta nella sua molteplicità dal primo momento perché non tarderete più di un paio di minuti nell’accorgervi che dietro la stazione c’è Nemo. Non il pesce, ovviamente. Ma lo splendido progetto di Renzo Piano. La macchina non serve in una città come questa. Le distanze sono tutte corpibili on foot e devo ammettere che girare a piedi è proprio un piacere. C’è un ostello nel mio cuore, a riguardo di Amsterdam. Si chiama Flying Pig ed è quotatissimo. Ecco un tasto dolens: gli alloggi in città costano rispetto agli standard soliti e sono sempre iper-full a causa (o merito) della nomea assoluta della città. Indi per cui… organizzatevi per tempo.
Ritornando a walking in the city, passeggiare tra canali e ponti sarebbe già sufficiente per farvi assaporare tutta l’essenza di un posto così bello ma ci sono dei luoghi che non possono essere tralasciati. Primo tra tutti è la Museum Plein, ovvero la zona dei musei. Lì troverete Van Gogh, Rembrandt e Vermeer ad attendervi. Cercate di capire, nell’organizzare il vostro viaggio, se avrete voglia e tempo da dedicare a questa zona perché sia il Van Gogh Museum che il Rijks Museum richiedono tempo, voglia e pazienza.
L’orda turistica incontrollata di solito comincia dal Rijks per visitare, nel pomeriggio, il Van Gogh. Voi fate il contrario. Cercate di arrivare da Van Gogh all’apertura. Avrete la stessa splendida opportunità vissuta dalla sottoscritta di vagare per quelle sale ed estasiarsi davanti a splendidi dipinti con pochissima gente in giro. Piccola sottolineatura: lo so che non per tutti è possibile, ma se decidete di andare ad Amsterdam fatelo in Autunno o in Inverno. Evitate i mesi da aprile a metà settembre proprio a causa di quell’orda turistica pocanzi citata.
A tale orda turistica dovrete aggiungere, nei mesi primaverili, le scolaresche in gita. Nei mesi estivi, invece, la città è cosparsa di gente in cerca di sballo facile. E ciò snatura la sua bellezza assoluta. Usciti dal museo potrete approfittare di uno dei tanti chioschi dove vendono i panini con le aringhe. Gli olandesi li usano come merenda. Io capitai per caso, durante il mio primo viaggio, in un piccolo grande paradiso per lo stomaco chiamato Soup Enzo. Provare per credere, ve lo dico io che mi presi una splendida zuppa di patate e roquefort e me la gustai seduta sul bordo di un canale … guardando le foglie giallo-arancio riflettersi sull’acqua. Se non fosse per la modernità del take away, il tutto avrebbe potuto essere un piccolo speciale quadro di Vermeer.
C’è una cosa che capirete vagando per Amsterdam e vi si accenderanno mille lampadine in testa. La luce… la luce è tutto e lo è stato per quei grandi maestri che dipinsero ogni genere di vita reale o fantastica nel passato. Non a caso la luce è la protagonista della Nachtwacht o del prodigioso riflesso di quell’orecchino di perla immortalato da Vermeer (si nota che mi piace Vermeer, no?). E questa cosa della luce rende ancora più simile il parallelismo di Amsterdam con Venezia. [Anni dopo questo post avrei scritto qualcosa sulla Luce dell’Olanda].
Inoltre, mi fa pensare che non a caso furono i fiamminghi (siano essi belgi o olandesi) ad intagliare nel miglior modo i diamanti. E’ questo strano ed eterno matrimonio con la luce e con i modi per esaltarla. Lo stesso tipo di ricercatezza può essere visto in un luogo antitetico rispetto alla storicità dei musei. Si tratta di un atelier di designer pazzeschi: Droog Design. Vi consiglio di andare a visitarlo, anche perché lì vicino vedrete uno splendido ponte di legno che vi resterà nel cuore. I prezzi dei loro articoli sono proibitivi (almeno per me) ma mi sono rimasti nel cuore una poltrona e una panca che sfruttava il potere di non so quante biglie, che riflettevano in ogni loro punto la luce multisfaccettata di quello studio.
C’è un altro luogo che merita i nostri pensieri: è la casa di Anna Frank. Tutti abbiamo letto almeno qualche pagina del suo diario, in cui raccontava di quella casa sul retro e del negozio del padre. Ecco, è tutto lì, ristrutturato grazie a dei fondi donati da Spielberg che, con Anna, condivide la religione. L’esterno di quel luogo a mio avviso è stato americamente snaturato. L’interno però è terribile e fondamentale. Soprattutto la parte museale che dà ai visitatori la possibilità di interagire con l’attività stessa del museo. E’ interessante e soprattutto dimostra a tutti come sia fondamentale mettersi in discussione. Per dirla breve, è una bella botta allo stomaco … e non pensate di trovare le solite cose sull’olocausto. Se Anna fosse vissuta nella nostra epoca forse vi avrebbe detto di andare a trascorre le vostre serate al Melkweg, che altro non significa che Via Lattea.
Non cercate, come me, di famigliarizzare con l’olandese parlato perché è una lingua troppo ostile. Parlando bene tedesco, riuscivo tranquillamente a capire l’olandese scritto. Non appena cercavo di pronunciare qualcosa venivo corretta e la mia incapacità totale di certi suoni gutturali mi diceva solo una cosa “Lascia perdere”. Per fortuna tutti parlano tranquillamente inglese. Ad Amsterdam trovererte ogni genere di junk food e ben venga ogni tanto! Io mi ricordo di un fantastico negozio di formaggi olandesi in quel di Damstraat. Sperando che ci sia ancora, potrete avere la possibilità di capire che tra Tilsiter e Edamer c’è differenza.
Anch'ioooo non sono stata nei coffe shop! Invece sono andata nella casa di Rembrandt! Bellissimi i "letti per gli ospiti"! 😀
@Godot: mi manca la casa di Rembrandt!!
E' favolosa quando torni vacci. C'è tutto il suo archivio con i costumi che faceva indossare a modelli e modelle… e anche gli accessori comprese conchiglie e fossili vari… e poi l'arredamento come ti dicevo è favoloso… non ti rovino la sorpresa dei letti degli ospiti perchè io sono rimasta senza parole! 😀
Ecco… Forse… Per andarci prenderei pure l'aereo… Non so perchè ma mi ha sempre ispirato. Che sia un bisogno inconscio? XD
Ciao cara, buona giornata
e… grazie come sempre!!!! XD
@Devis: ti sei sbilanciato molto sulla questione aereo!!! Non ci posso credere!
Anch'io vorrei andarci, ma non solo ad Amsterdam. Certo che non riuscirei a resistere a un coffeshoppe:)
Grazie per tutte queste belle indicazioni, ho sempre voluto andarci e sempre rimandato…farò tesoro del tuo suggerimento riguardo al Museo, entrerò dentro recitando il mantra prima Van Gogh, prima Van Gogh!
Bacio stellina trasgressiva…le patatine fanno male alla saluti hahaha!
È dallo scorso anno che dicono questa cosa dei coffee shop, chissà se li chiuderanno mai davvero. Io al coffee shop ci sono andata, non è la cosa che mi ha colpito di più di Amsterdam, che è una città bellissima, forse una delle più belle che ho visto in Europa, ma insomma…il coffee shop è un ambiente particolare. Quando ci sono stata io, c'era un gruppo di arabi attempati(col turbante e tutto il resto)e un cinese mezzo morto su uno dei divanetti, con i suoi amici tutti intorno che ridevano e gli scattavano le foto. Ecco, io comunque, se tornassi ad Amsterdam, non ci tornerei al coffee shop, quindi alla fine possono anche chiuderli 😛
@Miss Fletcher: le patatine sono buonissime 🙂
@Claudia: il tuo commento centra proprio il punto. Anch'io sono entrata per un po' in un coffee shop "per vedere l'effetto che fa".
Sono posti particolarissimi che val la pena di vedere, se si vuole. Ma di certo (come fanno troppi) non val la pena di passarci l'intera vacanza. Grazie per essere passata di qui! 🙂
Forse forse riesco ad organizzare per Capodanno, in quel caso terrò conto dei tuoi consigli!
Bel post!
Credo che noi andremo a metà ottobre, volevo chiederti se hai suggerimenti su qualche ristorante in particolare, che magari faccia piatti vegetariani…
Poi mi chiedevo: come faccio a spostarmi? Costa molto il biglietto della metro (se c'è)?
Noi staremo a sud, al parco vondelpark (non so se è giusto), quindi dovrei fare molta strada per arrivare fino su in città…
Un'ultima cosa: è sicuro girare da sola per la città? Teoricamente un paio di giorni sono proprio sola!
Ciao Sabrina, grazie per il commento!
Metà ottobre è proprio un bel periodo.
Spostarsi non è difficile… il centro è piccolissimo e a suon di passeggiate si va ovunque. Eventualmente ci sono bus e tram di superficie. Il biglietto giornaliero è attorno ai 5€, se non ricordo male, ma davvero non ti serve un giornaliero. E' tutto vicinissimo.
La città è sicura e non ti devi fare problemi, tenendo un normalissimo comportamento.
Per il mangiare vegetariano… fantastico è http://www.soupenzo.nl/: zuppe a volontà anche take away.
Non avrai problemi a trovare da mangiare, vedrai!