
Immaginate un viaggio in Spagna e tre amici che partono assieme alla volta di Madrid, per poi percorrere un gran pezzo di Penisola Iberica on the road, in un tempo in cui navigatore e smartphone non esistevano. Solo la carta stradale e i consigli di qualche persona esperta di Spagna potevano guidarli verso la meta. E fu per caso che i nostri tre amigos – per quello stesso caso che accompagna i viaggiatori – arrivarono al cospetto di Consuegra. Come andò?
Tutto mi aspettavo dal mio viaggio in Spagna, tranne di trovare un posto come Consuegra quasi per caso, magari sbagliando anche strada. Pensavamo non esistesse un posto simile ma poi arrivò … e proprio davanti ai nostri occhi saltando fuori come dal nulla. Oggi so che si chiama Consuegra e si trova in piena Mancha, Spagna… la stessa Mancha di Don Quiscotte.
Dato che il navigatore non era contemplato nei nostri piani, non avevamo altro che l’altlante stradale della Spagna (di mio fratello) per orientarci. Poco male… a me piace viaggiare alla vecchia maniera. Guardavo la cartina e dissi ai miei amici che eravamo in piena Mancha. Non ci spaventava il fatto di aver sbagliato strada, eravamo felici si essere in mezzo ad un paesaggio che mille volte avevamo immaginato. Nel nostro procedere in mezzo al nulla, arrivammo vicino ad un casolare abbandonato. La voglia di scendere e fare gli scemi prevalse su quella di proseguire il viaggio e tornare sulla strada giusa. Scendemmo tutti e tre e, bandana in faccia, giocammo per un po’ a fare i cowboy manco avessimo ancora 10 anni (e manco io fossi un maschiaccio). Sembravamo ritornati dei bimbi e ridavamo come matti. Ci facemmo anche una bellissima foto in versione bandidos e poi riprendemmo il viaggio.
“A me sembra che ci sia qualcosa che si muove”, disse dai sedili posteriori Andre. Fermammo la nostra auto e si alzò un polverone pesante e denso che ci investì non appena scendemmo dall’auto. Per fortuna eravamo ancora attrezzati di bandane! Fu in quel momento che notai, con mio splendido e infantilesco stupore, che sulla strada c’eravamo solo noi. E quella strada era dritta dritta dritta … polverosa polverosa polverosa … lunga lunga lunga … ed incarnava in se tutta l’essenza del viaggio visto con le parole del sapientissimo Cervantes.
Restammo lì un po’ per cercare di capire che cosa ci fosse su quell’altura oltre al castello. La luce ci abbagliava (malgrado gli occhiali da sole) ma alla fine ci riuscimmo e, con nostra meraviglia più estrema ci uscì dalla bocca, in contemporanea, una sola parola: Mulini. Ecco… bastò un secondo per trasformarci in Don Quiscotte, Sancho Panza e Dulcinea. Pronti per voi direttamente dalla letteratura spagnola! Avete presente le scene di quei film in cui i protagonisti cambiano vestiti e ambientazione in un secondo? Per noi fu così. Concordammo subito che dovevamo raggiungere quell’altura ma prima restammo immagati ad osservare un particolare che ci aveva stregato. Vuoi per il caldo, vuoi per l’effetto fata morgana, vuoi per l’emozione … ma da distante quei mulini sembravano mostri agitati intenti a difendere il castello.
Non so … non so spiegare perché ma, in quel giorno, sentii l’esigenza di appoggiarmi completamente ad uno di quei mulini che, gentilmente, mi restituiva il suo calore quasi per farmi capire che, infondo, lui era vivo. E’ quella sensazione che mi sento dentro anche ora mentre vi racconto questa, ennesima, avventura. Fino a quel giorno pensavo che l’immagine ben conosciuto di Don Quiscotte + Mulini fosse nata dal bisogno moderno di trasporre le storie di Cervantes in un contesto conosciuto, raffigurabile. Quando fui dentro a quel contesto e capii quanto fosse reale e tangibile mi emozionai in un modo tutto nuovo. Come quando ti raccontano che un luogo è fantasia e tu lo trovi per caso e vai in giro a tutti che è vero.Perciò se mai vi troverete nella zona centrale della Spagna, quella sopra l’Andalucia e sotto Madrid, lasciate che la vostra auto venga stregata e vi porti dove vuole lei.
Come noi quel giorno … quando infondo credemmo di sbagliare strada. Magari era solo la forza di Don Quiscotte che ci attirò a sé. Raggiungemmo Cordoba in serata, mentre il sole cominciava il suo cammino verso un tramonto tra l’arancio e il rosso. Noi andammo avanti a chiederci per un po’ ” ma avete visto dove siamo stati oggi?“
Sembra il paese delle fiabe.
Il racconto di quando ti appoggi al mulino è splendido.
@Chagall: grazie mille! Era proprio un luogo bellissimo
e infatti a due passi da Consuegra c'è El Toboso…non ci sono mai stato, ma un viaggio sulle orme di don Chisciotte prima o poi voglio farlo
E' vero… ricordo benissimo i cartelli stradali…
che posto magico!
A volte i Grandi rivivono…è bene accorgersi della loro presenza e seguirli! 😉
@Isabel: grazie per essere passata di qui!
@Whoever: hai proprio ragione!
Favoloso viaggio… io a Cordoba non sono stata… e nemmeno in piena Mancha… a Toledo sì e ricordo ancora la guida che ci portò a spasso… era… beh… Folle! Comunque se dovesse ricapitarmi… cercherò di perdermi! Bellissimo post sul serio! ^_^
Bravissima Giovy!!! Mi fai fare tantissimi fantaviaggi.
E la foto dei tre bandidos??? 🙂
Che bello, i mulini! E la macchina stregata per un viaggio d'incanto, mai avrei immaginato!
Brava!
@Godot: conoscendo la tua vita sentimentale iper full… cerca di stare attenta agli spagnoli!! 🙂
@MM: chiederò ad Hermano Michi una copia dei tres bandidos. Poi ve la posto
@Miss Fletcher: grazie!! Sei sempre gentilissima e mi riempi di complimenti.
Che meraviglia!!!!
Ero abituato a leggerti al mattino e mi serviva viaggiare con le tue parole…
Adesso lo faccio di notte perchè, come sai, sono sfasato…
diciamo che ancora pochi giorni e torniamo alla normalità…
grazie tesor
ps son latitante ancora per pochi giorni
Madrid e l'Andalusia saranno sicuramente mete dei miei prossimi viaggi. Grazie al tuo post, Consuegra sarà la tappa intermedia, ci casca a fagiolo! 🙂 E poi, quei mulini non me li voglio perdere.
@Scrutatrice: poi mi racconti, eh? 🙂
il navigatore al tempo era un oggetto tecnologicamente fuori dalla nostra portata. E le foto naturalmente scattate su pellicola e stampate su carta. Però quella dei banditi è stampata anche nella mia mente 😉
@Michele: e anche nella mia. Che bello quel viaggio Michi! 🙂
Ah i viaggi on the road sono sempre i più belli, soprattutto quando ci si perde quando si sbaglia strada! Ed è proprio vero: non siamo noi a perderci ma sono i luoghi a chiamarci, come nel tuo caso, è stato Don Quisciotte ad attirarvi a lui! Ma ne vogliamo parlare dei mulini a vento? O del sole che non riesce a farvi vedere bene il panorama e altera il tutto?
Consuegra ha qualcosa di magico, vero?