Da un viaggio si impara sempre ed io, dal mio viaggio in Egitto e da quella parte on the road attraverso il Deserto del Sinai imparai molte cose. Anche elementari. Quando sei piccolo e ti chiedono di disegnare il deserto tu prendi le matite di ogni genere di giallo e poi quella che ha scritto su “sabbia” perché lo sai benissimo che la sabbia è chiara. Da piccoli non si ha il concetto quasi modaiolo del color beige, cammello, oro sabbia o quant’altro. Sicché per te il deserto è sempre giallino o giù di lì.
Allora trovasti quel piccolo albergo vicino alla parte vecchia di quella cittadina, dove vive la gente normale e dove i turisti vanno solo per cercare le scarpe taroccate a pochi soldi. Tu ne eri contenta perché le zone troppo turistiche e finte proprio ti fanno venire l’orticaria e sei contenta di non aver visto neanche mezzo centimetro di Naama Bay in quella vacanza. Faceva caldo quella sera, ma non troppo. Sentivi un vento tutto nuovo sul viso e ti piaceva, come ti piaceva la musica araba che usciva dalla radio dell’autista. Tuo nipote poi era felice di aver inaugurato il passaporto e tu lo eri di più perché era con te.
Circa tre giorni dopo il vostro arrivo, prendeste un pullman per raggiungere Il Cairo (e come non pensare ora a quella città). La tua mamma pensa ancora che sia stato un qualcosa di organizzato. Invece tu prendesti un trasporto di linea che viaggiò in piena notte. Il pullman era pieno. Tuo nipote voleva restare sveglio quella notte ma, poco dopo la partenza, crollò e ronfava avvolto nella felpa. L’aria condizionata ti stava congelando i capelli e ti avvolgesti anche tu nella tua felpa e nella sciarpa. Il buio era totale, così totale che tu non l’avevi mai visto.
Da quel momento, dentro la tua mente, il deserto è solo roccia. Una roccia così colorata da poter essere pensata e creata solo da un qualcosa di superiore, sia esso un’esplosione o la mano di qualcuno. Che ci si creda o no. Che lo si celebri o no. Solo in quel momento capisti quella frase che De André scrisse e cantò.
“… lo può dire soltanto chi può raccogliere in bocca il punto di vista di Dio...”
Bellissimo! Sembra di viaggiare con te!
@Bici: grazie!!
Mamma mia… Non so se sarei sceso io… (e, per dirla tutta, con molti problemi "logistici" di voi donne) Sarà perchè, nonostante la mia età campale, ho una paura fottuta del buio, probabilmente mi sarebbe passato ogni genere di stimolo… Oppure, come sempre accade, se son rilassato, mi fermo anche una volta l'ora per fare ciò che la natura chiama provocando l'ira di tutti i miei compagni di viaggio 😀
Cmq… Mi sono troppo immedesimato!!!! Sei super!!!!!!
@Devis: io di problemi logistici me ne faccio sempre pochi 🙂 Grazie per i complimentiv 🙂
Un viaggio avventura nel deserto!
Caspita, sei davvero una globetrotter!
Baci!
@Miss Fletcher: grazie cara! 🙂