
Quell’estate francese mi portò a prendere la strada che da Arles porta a Les Saintes Maries de la Mer.
Si viaggia tra etangs e allevamenti vari per poi sbucare in un luogo dove lo sguardo può ammirare da lontano la celebre cittadina camarguense. E da lì sembra piccolissima… e lo è. E da lì la sua chiesa sembra immensa… ma si scoprirà solo dopo che non lo era. Questo indica leggermente la grande magia che avvolge la Camargue. Andai in Camargue perchè volevo finalmente vedere i paesaggi raccontati in un libro che lessi alle medie.
E poi il viaggio fino a Tolosa e all’Euskal Herria era lungo… bisognava spezzare. Inoltre, in quel periodo risuonava dentro le mie orecchie quasi ogni giorno una canzone che diceva lungo la strada persi il coraggio, lo ritrovai alle Saintes Maries. Io non avevo perso il coraggio ma ero in un periodo X della mia vita. X perché non era né bello né brutto… era solo incasinato e un po’ disastrato. Con mia immensa sorpresa, trovare un alloggio a Les Saintes anche in pieno Agosto (organizzazione del viaggio una settimana prima della partenza) è possibile. Com’è possibile spendere circa 60€ per una doppia B&B. Probabilmente certi prezzi proibitivi agostani ci sono solo in Italia.
Les Saintes Maries mi accolse in un caldissimo pomeriggio d’agosto. Per puro caso camminavo a ridosso del più grande stagno e guardavo incredula al fatto che c’erano davvero dei fenicotteri rosa davanti a me. Mi sembrava di essere ritornata la stessa ragazzina che leggeva Là dove soffia il Mistral e ripromisi a me stessa che sarei tornata, probabilmente, a fotografare l’incanto del tramonto. Ora non era il momento… la stranissima chiesa di Les Saintes mi chiamava. Volevo andare a scoprire la bellezza di Santa Sara… la Santa a furor di popolo, custodita gelosamente tra mura spessissime. E’ tipico, quando si entra nelle chiese antiche d’estate, provave una sensazione di frescura ma lì non fu così. Quella chiesa, infatti, non è nata come chiesa ma come fortezza… costruita molto tempo fa da chi voleva divendere la bouche du Rhone.
Malgrado mura spessissime e pietre antiche, il calore era fortissimo ed io non capivo se venisse da fuori o fosse generato da dentro. Pochi istanti dopo lo capii, scendendo i pochi gradini che mi separavano dal luogo dove era custodita la statua della Santa zingara per eccellenza. Una strana devozione le girava attorno, perfetto sincretismo tra ciò che è pagano e ciò che è religioso. Avevo notato un simile mix perfettamente bilanciato solo quando andai al Santuario della Virgen del Cobre, a Santiago de Cuba. In quella strana fortezza-chiesa tutta buia e scura, al di fuori della cripta di Santa Sara, provai un sensazione stranissima. Poco dopo uscii, lasciando ai gitani il loro culto… come è giusto che sia.
Pagai un euro ed ebbi l’accesso alle scale che conducono al tetto, esperienza che consiglio fortemente, sopratutto verso il tardo pomeriggio… com’è successo a me. Rimasi seduta lì sopra ad ammirare un sole alto che sembrava non volesse scendere e che mi parlava solo di Estate. Il vento mi faceva compagnia ed arrivava proprio da Nord come quel Mistral di cui tanto avevo letto. Quando ero piccolina il mio fratello più grande mi disse che il Maestrale e il Mistral sono la stessa cosa. Io mi arrabbiai perché dentro la mia testa ogni nazione aveva il suo vento e non si conforndeva mai con gli altri di nazionalità diverse.
Quel giorno, in quel momento sopra il tetto, sorrisi a quel pensiero. Aperitivo e cena erano ormai d’obbligo ed ogni angolo de Les Saintes vi delizierà nel migliore di modi. Ottimo un vin de sable rosé con moules a l’aioli possono essere una cena ottima che può essere gustata a prezzi super decenti. Se vi va di provare un’altra specialità del luogo, affidatevi ai ristorantini o ai mas che cucinano carne di toro. Vi sorprenderà la sua delicatezza e morbidezza. Ciò che sorprese me maggiormente fu la tranquillità di quel luogo malgrado l’affollamento vacanziero in atto e la discreta quantità di italiani presenti.
Il giorno seguente andai ad Aigues Mortes e l’amai al primo secondo in cui la vidi. Anni dopo, arrivando a Caernarfon per la prima volta, scoprii che Edoardo I aveva costruito il suo più bel castello Gallese (Caernarfon, per l’appunto) e la relativa fortificazione cittadina proprio prendendo ad esempio Aigues Mortes. Che strane a volte le concidenze dei nostri piccoli amori viaggerecci. Come da programma del mio animo, non seppi resistere alla voglia di fare un giro tra Rodano e canali con una bella barchetta. Mi sono detta che quel delta, infondo, non aveva nulla di sconosciuto ma valeva la pena di visitarlo ugualmente. Il sole mi scottò ed io, poco dopo, pranzai con baguette et jambon seduta vicino ad una fontanella in Place Anatole France.
Poco prima di tornare a Les Saintes, mentre camminavo sotto degli alberi, vidi dei vecchietti giocare a bocce. Mi fermai a guardarli e loro sorrisero. La Francia del Sud mi aveva definitivamente accolto. Anche se per mer era già ora di riprendere la strada ed andare verso Ovest.
Ma buongiorno! 🙂
Eccomi alla giornata nuova e ad un nuovo favoloso appunto di viaggio 🙂
E, come sempre, mi son ritrovato trasportato dal tuo racconto.
Buona giornata e… Buon relax!
Un abbraccio chiccoso!!! 🙂
Mi pare di capire che si tratta di un posticino tranquillo avvolto dal fascino che in pochi riescono a cogliere, diverso dalle solite mete turistiche che ti tocca camminare trasportato dalla massa umana in fila da un museo all'altro. Sono i posticini che piacciono a me, dove non si sentono troppe voci e l'aria rievoca un passato che non abbiamo vissuto noi, ma così estremamente potente da restare e farsi sentire sulla pelle.
@Devis: felice di averti trasportato. E tu non festeggiare Halloween!!! Mangiale le zucche!
@Matteo: ecco… hai colto nel segno. Sopratutto Aigues Mortes, pur essendo turistica, ti regala quel senso di "poco casino" che ci sta troppo bene.
Altro splendido posto che manca nella mia lista dei viaggi, e dove si può fermarsi a riflettere, a pensare, a vivere, anche per breve tempo magari, in maniera diversa.
Un bacio, brava Giovy…sei sempre speciale!
La Camargue devo assolutamente visitarla di nuovo,
magari in un altro periodo,
perchè non ne ho un bel ricordo,
bello il paesaggio,
ma rovinato da un agosto torrido,
un caldo infernale,
zanzare come elicotteri,
insomma ho sofferto come non mai.
Angela
@Miss Fletcher: grazie cara. Mi scrivi sempre belle cose
@Angela: sai che io temevo le zanzare ed invece m'è andata benissimo? 🙂
Bella la Camargue (sospiro), e bello questo legame tra Caernarfon e Aigues Mortes (le ho visitate entrambe quest'anno… coincidenze pazzesche)!!!
Barbara
reporterpercaso.com
Ho scoperto questo legame proprio da un pannello informativo dentro il castello di Caernarfon. Che bello…
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No ti prego … Giovy… quante persone credi ci siano in Italia che si sono innamorate della Camargue leggendo "La' dove soffia il Mistral"???
Io e…ho appena trovato la seconda!!!Scusami ma non posso fare a meno di lasciarti qs link…e se trovi qualche altra somiglianza…avvisami che allerto i miei genitori che hanno perso la loro altra "bimba" da qualche parte!;)
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ps voglio andare in Camargue!!!!!!
Che belle le coincidenze!