
Preparate gambe, piedi e tutto… si parte per raggiungere South Stack! Il Galles del Nord possiede un luogo estremo, geografico e in quanto bellezza, chiamato Isola di Anglesey. L’isola di Anglesey ha anch’essa un’estremità chiamata Holy Island. All’estremità sud di Holy Island c’è South Stack. Più in là c’è solo il mare e poi l’Irlanda.
Anche il Gotha delle guide turistiche ben scritte dedica a questi posti pochissime pagine. A me, questa cosa, intrippava un bel po’ e nel programmare il viaggio in questo Nord Ovest del Galles sono riuscita a trovare l’unica guida esistente sull‘isola di Anglesey. Un libro che merita davvero se avete intenzione, come me, di esplorarla e di dedicarci tempo.
Anglesey è un qualcosa di magico… Man Mom Cymru, la madre del Galles, come ama definirla chi ci abita. Potrete sentire l’alone di mistero e bellezza già dai primi metri su quel luogo ma quando, in treno o in autobus, arriverete verso Holyhead comincerà a gironzolarvi un solo pensiero: chissà che cos’ha questo posto da essere stato sempre diferso anche coi denti da tutte le popolazioni celtiche riunite?
Potreste farvene un’idea se deciderete di raggiungere la scogliera di South Stack. Una volta raggiunta Holyhead (forse la città meglio collegata di tutto il Galles del Nord dopo Bangor), vi basterà arrivare alla fermata di Summer Hill, centro nevralgico del passaggio di autobus della città, e recuperare il bus nr.22 e chiedere gentilmente all’autista di lasciarvi il più vicino possilbile alla strada per South Stack.
Da quel momento vorrete molto bene ai vostri piedi perché, come già scrissi formulando la prima regola del Galles, le distanze sono relative. Ringrazierà il vostro fisico perché gli regalerete una passeggiata impareggiabile. Ringrazieranno i vostri occhi perché il paesaggio è qualcosa che porta via. L’indicazione stradale che l’autista vi darà (e l’unica possibile) sarà “Segui dritta questa strada fino al cartello marrone con scritto South Stack; poi segui la direzione del cartello“. Impossibile sbagliare ma facile chiedersi quanto ci metterete. Contate almeno un’oretta. Una e mezza se fotografare vi appassiona.
La strada è percorribile anche in auto, ma per fortuna saranno poche quelle che vi passeranno accanto. Il mio consiglio è quello di raggiungere South Stack a piedi perché altrimenti si lascia il paradiso in pasto a chi non lo merita. Mi spiego meglio: la passeggiata non è difficile; un po’ di salita pesantina c’è solo nella parte finale. Alla salita, però, non penserete mai.
Perché prima di arrivarci sarete passati accanto a fattorie dove i cavalli vivono liberi. Perché prima di arrivarci avrete potuto osservare ogni genere di cespuglio e avreste riscoperto il gusto di prendere le more, scure e succose, direttamente dai rovi. Perché prima di arrivarci avrete potuto rendervi conto di quanto belle sono le giallissime rose selvatiche che crescono solo lì.
Perché prima di arrivarci avrete respirato finalmente dell’aria pura e i vostri polmoni si saranno puliti. Perché prima di arrivarci, giusto poco più su del famoso cartello marrone, troverete una casa e per un po’ di tempo sognerete di averla. Perché prima di arrivarci, quando sarete a metà della salita pesantina, vi girererete indietro cercando di recuperare un po’ di fiato e davanti a voi vedrete il profilo dell’Irlanda, distante da lì solo poco più di un’ora di navigazione.
E poi perché, quando sarete arrivati, attraverserete un mare di cespugli di erica e davanti a voi vedrete solo il faro di South Stack, impenetrabile e impervio, guardiano di quel lato di costa. Attorno a voi ci sarà ogni genere di pulcinella di mare o di gabbiano. E voi sarete lì, soddisfatti della camminata, con il vostro panino e la vostra frutta, come me… a chiedervi se davvero tutto quel paradiso esiste, e voi ne siete parte.
PS: non fate come me, portatevi la crema! Siete a nord ma le scottature sono imprevedibili!
Mi sono venuti i brividi,
la prima volta che ho raggiunto Holyhead avevo poco più che 18 anni, in treno, aspettando di traghettare in Irlanda, e South Stack non l'avevo visto. Quest'anno dopo quasi 25 anni sono tornata là ad esplorare quella meravigliosa terra.
I 400 gradini per raggiungere il faro li ho fatti sotto una pioggia battente ed un vento inquietante, da sola, il resto dell'equipaggio era rimasto al centro visite al calduccio.
E' stato faticosissimo ma straordinariamente bello.
Vorrei ripartire subito, non potendo farlo,
sogno, sogno e ancora sogno quei luoghi incantati.
Angela
Io mi sono fatta del male morale perfetto guardando la strada per south stack con Google street view e mi sono dovuta forzare per non piangere qui in ufficio.
Ciauzzzz 🙂
Buongiorno!!!!
Che bello! Mi ricorda tanto le ambientazioni di Rosamunde Pilcher! Chissà se vinco la fobia dell'aereo e ci andrò un giorno???
Poi, prossimamente ti racconterò perché ho paura! XD
Buona giornataaaaa!!!!
la cara Rosamunde ambientava tutto in Cornovaglia o Irlanda ma diciamo che il paesaggio è proprio quello!! :))
Gli aerei sono apparecchi amici… non aver paura!!
Basta fare come me, niente aereo,
allungare la vacanza e arrivarci in auto.
Angela
Io, quando vado in Uk prediligo il mezzo pubblico. Non ce la farei mai a guidare dall'altro lato! 🙂
C'ho provato in Irlanda con la bici ed è stato un disastro.
Quante cose si vedono prima di arrivare alla parte finale e pesante di quella salita!
Un bacio, tesoro, grazie per avermi portato in questo posto magnifico…
Felice che ti sia piaciuto! 🙂
Quoto dearmissfletcher: mi sembra proprio di esserci anch'io. Tra l'altro non sento neanche la fatica 🙂
Ho preso solo una volta l'aereo ed ero una pazza scatenata, sembravo Linda Blair in l'esorcista! Che paura!
Ma prima o poi dovro tornarci no?
Ciauzzzzzz!!!!!
@MM: e sempre grazie!
@Devis: mai paura in aereo… il mondo è grande e va visto. Questa mi sembra una buonissima ragione 🙂