(Foto © 2011 Gianluca Vecchi)
Il primo incontro con un paese che ti prende il cuore non si scorda mai. Ed il mio con il Galles è avvenuto un po’ di tempo fa, a Cardiff. Di strada per gustarmi del buon rugby ne ho sempre fatta. Probabilmente se avessi un aeroporto vicino a casa con le destinazioni giuste ne farei di più. Io e Cardiff ci siamo incontrate proprio grazie una partita di rugby molto importante. Come andò?
Amo davvero da matti il recarmi da qualche parte per la palla ovale e non credo smetterò di farlo: gustarsi il pre partita, lasciarsi avvolgere dall’atmosfera di un match, dall’organizzazione … da tutto ciò che in poche parole, purtroppo, non troverai mai in Italia. Era l’inizio di Febbraio del 2009. Tornai a casa in pausa pranzo e parlai con Gialunca dei quarti di Finale della mitica Heineken Cup. I Cardiff Blues avrebbero giocato contro lo Stade Toulousain. “Ok dai andiamo!” … ed io esplosi di felicità. Avevo visto i Blues all’opera in Italia ma poterli osservare dagli spalti del Millennium Stadium (aggiornamento del 2017: ora si chiama Municipality Stadium, ma per me resterà sempre il Millennium) giocare contro il mio amato Toulousain non aveva prezzo.
E qui entra in gioco la terza regola del Galles: non pensare che tutto sia troppo costoso.
Il Galles è per tutti, anche parlando di rugby.
Il Galles è per tutti, anche parlando di rugby.
Le prime volte non si scordano mai e non si smettono mai di preparare, qualsiasi esse siano. Contavo anche i secondi in quei due mesi che mi separavano dal match e pochi giorni prima della partenza ecco la prima sorpresa: avrebbe arbitrato Chris White, direttamente dal gotha degli arbitri ovali. “Wow”, mi sono detta, “cos’altro potrei aspettarmi?“.
Atterrammo a Bristol nella quasi-notte di un venerdì sera di inizio Aprile. Dormimmo lì, trastando con mano la meravigliosa ospitalità britannica. E fu una prima volta per il mio compagno che non riusciva a dormire dalla felicità di essere lì, dalla sorpresa di aver visto gli Avengers sulla BBC quella notte. Fu di nuovo prima volta per lui la mattina dopo, davanti ad una buonissima casalinga English Breakfast, che gli fece compagnia fino alla prima birra gallese. Da Bristol a Cardiff la strada è breve e piacevole. E’ sufficiente recarsi a Temple Meads e prendere un treno che nel giro di un’oretta e qualcosa porterà chiunque nella capitale del Galles, attraverso un paesaggio splendido con tanto di Ponte sul Severn. Altra prima volta: la perfezione e l’organizzazione delle ferrovie di Sua Maestà. Altro che le nostre Italiche e convulse!
La stazione di Cardiff è il luogo perfetto per entrare in contatto con due prime e fondamentali essenze di questa città: di fronte a noi la Brains, dientro di noi il Millennium Stadium. Non sapevo trattenere le lacrime. Sono fatta così: emozionale ed emozionata, mi lascio prendere da ciò che amo fino a tornare una bimba che si stupisce di tutto. Malgrado i miei 30 anni. A Cardiff, il Millennium è il centro di tutto, lo si vede da ogni parte della città: dal Bute Park a Cardiff Bay c’è sempre qualcosa di quella magnifica costruizione che spunta e cattura gli occhi dei passanti, quasi a ricordare che è il rugby a dettare le regole e che mai si deve scordare perché ci si è arrivati lì.
Prenotammo un albergo nella vicinissima St.Mary street: praticamente la location perfetta per avere in mano tutta la città, pub compresi. L’orario della partita si avvicinava e l’emozione saliva: eravamo davanti all’Arms Park ed io mi recai al pub della club house per recuperare due birre. I miei occhi non riuscivano a credere alla bellezza di quel luogo che riportava sulle pareti foto vecchissime di giocatori mai sbiaditi. Signori con la giacca del club mi lasciavano il passo, proprio come nei migliori libri sulla galanteria.
Mesi dopo mi resi conto che quella cortesia era innata in quella gente e pensai tra me e me quanto brutto sia per noi abitanti del terzo millennio aver dimenticato certe accortezze. Dopo la birra fu il momento dell’ennesima prima volta di quei giorni: entrare al Millennium. L’organizzazione era perfetta e trovammo i nostri posti (e recuperammo ulteriori pinte di Brains Bitter) ed ecco che davanti a me, in campo, c’era Fabien Pelous. Non passò un secondo e l’emozione mi prese. Erano tutti lì… a pochi metri da me. “Ok… un sorso di Brains, ed entro nel mood del momento”, non feci a tempo a dirmi questo che i miei occhi incontrarono l’immagine di Gareth Thomas e di nuovo fu emozione. Eccolì tutti i Blues … stavano entrando i campo per il riscaldamento, i giocatori dello Stade Toulousain entravano dall’altro lato del campo.
Non sapevo su cosa porre l’attenzione: volevo guardare il riscaldamento, volesto studiare ogni cm di quel luogo in cui mi trovavo. Era davvero tanto… La partita iniziò puntuale, Chris White arbitrò benissimo. Vinsero i Blues. Lo spirito del rugby passò da dentro lo stadio alle strade di Cardiff che, per l’occasione, erano state chiuse al traffico. Fu tutta una grande festa: il City Arms, il Queens Vaults, il Goat Major e qualsiasi altro pub era pienissimo di gente di ogni dove.
Forse eravamo gli unici Italiani lì in mezzo, chi lo sa… ma anche noi riuscimmo a trovare posto, spingendo un po’, in un pub in centro e ci gustammo tutto il sapore del terzo tempo.
Durante quel breve viaggio vissi molte altre prime volte, oltre a quelle descritte.
La mia prima Bitter gallese gustosa.
Fu la prima (e unica per ora) volta che toccai con un piede il prato dell’Arms Park
Fu la mia prima volta a tentare di leggere il gallese.
Fu la prima volta che salutai dicendo “Bore Da” e chiesi una birra dicendo “Y cwrw arall“.
Fu la prima volta che venni scambiata per francese.
Fu la prima volta che toccai con mano che cosa vuol dire organizzare l’accoglienza per un match internazionale.
Fu la prima volta che mi venne voglia di spedire il mio curriculum (e quello del mio compagno) ai Cardiff Bluess per dirgli “Hey… non vi serve una mano a fare qualsiasi cosa?“.
Fu la prima volta che pensai seriamente, dopo molto tempo, “ecco, qui ci vivrei benissimo”.
Fu la prima volta che mi innamorai del Rugby Internazionale.
Fu la prima volta che sentii l’isinto di correre in campo e abbracciare tutti per la felicità regalatami.
Fu la prima volta che ebbi a che fare con il Galles.
Fu la prima volta che pensai ad una regola del Galles, che ora diventa la mia quarta: preparati a voler cambiare vita.
Ho adorato il Galles.. così come tante cose che citi..
Grazie della visita 🙂
Cardiff è sempre una cosa bellissima da tenere nel cuore…