La mia personale storia con Liverpool comincia a fine Dicembre del 2007. Ad essere precisi il 28 Dicembre 2007. Un atterraggio un po’ ventoso in quel del John Lennon Airport (quale altro nome avrebbe potuto avere?), la mia migliore amica con la carta di credito risucchiata dallo sportello bancomat degli arrivi ed io che pensavo che a Dicembre si morisse dal freddo in quel del Merseyside.
Ed invece no. Fu vento al primo respiro e fu amore a prima vista. Salii sull’autobus verde/azzurro che mi portava verso il centro con una canzone ben precisa nelle orecchie ed un germoglio prezioso nel cuore. Osservavo le vie della periferia di quella splendida città che ancora non conoscevo e notavo ogni piccolo retaggio del natale appena passato. Tutto era buio in quelle piccole e ordinate vie del North West England salvo l’interno delle case che sbarluccicava di un calore tutto suo.
Ci accolse un ostello a dir poco strano, ma pulito e confortevole. Ahimé ora ha chiuso ma se mai passerete davanti ad una delle scuole per infermiere di Florence Nightingale (1, Pricess Road)… beh… era là. Liverpool è borghesia e quartieri popolari; Liverpool è Inghilterra ed è Irlanda; Liverpool è soccer and rugby league; Liverpool è un crocevia di destini che hanno il sapore dell’emigrazione e della voglia di rivincita; Liverpool ha il gusto della Ale e della Stout allo stesso tempo. Come due braccia che ti cingono in un abbraccio che ha il solo volere di dirti “Resta qui“.
(Il viaggio continua con il prossimo post su Liverpool)
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